Graziano Mesina, detto “Grazianeddu”, è uno dei più noti banditi sardi del Novecento. Originario di Orgosolo, in Barbagia, è diventato una figura leggendaria (e controversa) nella storia criminale italiana.
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Ecco un riassunto delle cose principali che ha fatto:
1. Banditismo e sequestri di persona
Mesina è stato protagonista di numerose attività criminali, in particolare sequestri di persona a scopo di estorsione. Negli anni ’60 e ’70, l’Italia (e in particolare la Sardegna) fu colpita da una lunga serie di sequestri, e Mesina fu più volte implicato, anche se non sempre condannato per tutti i casi.
2. Evasioni spettacolari
È stato arrestato e incarcerato più volte, ma è anche evaso in modo clamoroso diverse volte. Una delle sue fughe più famose fu nel 1966, quando evase dal carcere di Nuoro, diventando un simbolo della ribellione sarda per alcuni.
3. “Riabilitazione” e grazia
Negli anni ’90 sembrava avesse cambiato vita. Venne graziato nel 2004 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, anche per meriti “umanitari” legati alla mediazione in alcuni sequestri (come quello di Farouk Kassam, un bambino rapito nel 1992).
4. Arresto più recente
Nel 2013 è stato nuovamente arrestato con l’accusa di traffico internazionale di droga. Dopo la condanna, è tornato in carcere.
Nel 2020 è evaso di nuovo mentre era in libertà vigilata, facendo perdere le sue tracce. È stato latitante per oltre un anno, fino alla sua cattura nel dicembre 2021 a Desulo (Sardegna).