La Storia di Davide contro Golia è uno dei capitoli più noti della Bibbia e racconta il duello tra Golia, condottiero dei Filistei e Davide, giovane pastore appena arruolato nell’esercito israelita.
EBREI E FILISTEI
Siamo nel 1000 a.C.. , durante il Regno di Saul, quando Ebrei e Filistei (gli antichi Palestinesi) si stanno scontrando per il controllo del territorio di Israele. Israele allora come oggi confinava con la Striscia di Gaza e in questa regione costiera del Medio Oriente vi erano insediati i Filistei che minacciavano l’invasione del territorio nemico. Al momento della narrazione biblica sembra che l’esercito filisteo stesse avendo la meglio su quello ebreo, grazie ad un’eccellente abilità guerriera dei soldati e alla presenza tra le sue fila di Golia, un omone alto tre metri, esperto maneggiatore di lancia. Lo scontro tra i due si verifica su un letto del fiume, dove i due eserciti si trovano su sponde opposte.
A lanciare la sfida per un duello risolutivo è il filisteo Golia che propone agli israeliti un confronto uno contro uno con lui. Dopo che Golia lancia più volte la sfida agli avversari, sollecitando qualcuno a battersi, finalmente è Davide a farsi avanti. Egli tuttavia non era un soldato esperto, bensì solo un giovane ed esile pastorello appena affidato all’esercito di Saul dal padre.
NIENTE ARMATURA
Saul prima di mandarlo al duello lo convoca e gli chiede se egli sia veramente preparato. Davide risponde al re che, anche se è solo un giovane pastorello senza esperienza militare, facendo il pastore ha dovuto più volte uccidere leoni e orsi per difendere il suo gregge. Saul, apprezza l’audacia del giovane e lo fa vestire da soldato con elmo di bronzo, corazza e spada. Davide però non si trova bene a muoversi con l’armatura che reputa ingombrante e decide di svestirsene e di armarsi solo di cinque sassi lisci e una fionda. Con queste armi si porta al campo di battaglia davanti a Golia, invitandolo direttamente alla sfida. Alla vista del piccolo Davide, Golia prima deride l’avversario per la differenza di stazza e poi lo invita a desistere al duello perché egli vorrebbe battersi con un soldato esperto. Davide però non cambia idea e sollecita l’avversario al duello. L’epilogo arriva subito: Davide carica la fionda con uno dei sassi e lo scaglia contro Golia. La mira è perfetta: il gigante è colpito in piena fronte. Questi cade subito a terra stramazzato e sconfitto. Dopo di che Davide si avvicina di corsa a lui e lo uccide con la sua stessa spada tagliandogli la testa.
Davide per dar prova della sua impresa porta la testa mozzata a Gerusalemme dove viene accolto in trionfo.
La morale della storia è che, secondo la Sant’Agostino, anche un debole di fisico, se armato della fede in Dio, può sconfiggere un nemico più grande.
LE INNUMEREVOLI RAFFIGURAZIONI DELL’EPISODIO
L’episodio del confronto tra Davide e Golia è uno dei più famosi della Bibbia e molti artisti (scultori, pittori, poeti), si sono cimentati per farne una loro interpretazione. Tra questi figurano alcune personalità storiche dell’arte mondiale, come è il caso di Donatello, Michelangelo, Tiziano e Caravaggio.
Il David di Donatello – Donatello raffigura la scena con una statua in bronzo realizzata nel 1430. Dopo l’età greco-romana per la prima volta venne raffigurata per intero una figura umana completamente nuda.
Il David di Michelangelo – Michelangelo nel 1504 riprese il tema di Donatello ma con un’interpretazione che ha raggiunto, per il valore tecnico, espressionistico e creativo, l’assoluto nella storia dell’arte: è il David di Michelangelo, che la critica classificò come la rappresentazione della figura maschile ideale.
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Dipinto del Caravaggio – Il pittore milanese dipinge invece nel 1606 la testa mozzata di Golia. Questi, rappresentato nel suo dolore per lo scempio mortale subito è in realtà un autoritratto dello stesso Caravaggio si affianca a quella di David, anch’egli sfigurato dal dolore per aver dovuto commettere il tragico gesto.