Dopo il periodo caldo del mandato britannico in Palestina, il movimento sionista e gli arabo-palestinesi dovettero assumere una posizione rispetto al nuovo scenario di guerra del secondo conflitto mondiale.
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Alla ricerca di appoggi per sconfiggere i rivali
Arabi ed ebrei cercarono dunque di ricollocarsi da una parte o dall’altra degli schieramenti nel tentativo di avere una mano d’aiuto nel sostenere le proprie rivendicazioni geopolitiche: gli ebrei volevano uno stato in Palestina; gli arabo-palestinesi non volevano che questa entità nazionale sorgesse.
- La maggior parte dei gruppi ebraici durante la Seconda Guerra Mondiale si schierò al fianco degli Alleati, nonostante in seno ai movimento sionista più radicali rimase totale la contrarietà ai dettami antiebraici e proarabi del Libro bianco della Palestina.
Molti componenti dei gruppi terroristici ebraici antibritannici, come quelli del gruppo Irgun, furono fatti arruolare dall’esercito brutannico nella cosiddetta “Brigata ebraica” e per questo appoggio l’ala più estremista del movimento si staccò, dando vita ad un altro gruppo antiebraico, il Lehi. Questo gruppo cercò, tra il 1940 e il 1941, pur senza successo, di stringere accordi con i nazifascisti per combattere i britannici.
- La Germania nazista cercò di armare e finanziare i gruppi palestinesi affinché colpisserp gli insediamenti ebraici.