La Mecca è la città santa per i Musulmani che precede, per importanza storica e simbolica, le altre due capitali del mondo islamico, Medina e Gerusalemme. Secondo la tradizione infatti è in questa città che sarebbe nato Maometto, il “rifondatore” dell’Islam.
LA MECCA CITTA’ SANTA DELL’ISLAMISMO
A pochi chilometri della Mecca si trova la collina di Jabal al Nur (ovvero “La montagna di Luce”) dove, secondo la tradizione islamica, si trova la caverna in cui il profeta Maometto ebbe la prima rivelazione dall’Arcangelo Gabriele. Questa rivelazione o messaggio, sarebbe riportata nei primi cinque versi della Sura del Corano.
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IL SITO GIA’ CENTRO RELIGIOSO PREISLAMICO
Prima dell’avvento dell’Islamismo la città della Mecca era nota col nome di Macoraba (Tolomeo) ed era già un importante centro commerciale al centro di conflitti di contesa tra tribù locali. In questo luogo infatti avveniva l’incontro delle carovane che provenivano da direzioni opposte: una da nord, dal centro di Gaza e una da sud, dall’oasi di Najrān. Le carovane, che si muovevano in sella a dromedari e asini, percorrevano la via del Hijaz e nel sito, dove ora si trova il cuore della città della Mecca, precisamente presso il santuario della Kaʿba, facevano la sosta per far abbeverare gli animali e rifocillare i viandanti.
L’area dove ora sorge la città della Mecca e in particolare, il sito della Ka’ba era dunque già stata sacralizzata dalle tribù pre-islamiche perché qui si venerava una divinità abramitica prima che il profeta Maometto conquistasse e distrusse il sito per convertirlo alla nuova dottrina.
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I dubbi sulla veridicità storica della Mecca città culla dell’islamismo
Secondo alcuni storici la città della Mecca non ebbe il ruolo di rilievo assoluto che la tradizione islamica vuole attribuirgli. Per quattro motivi principali:
- 1) Non vi sarebbero infatti evidenze ambientali e archeologiche (Dan Gibson) corrispondenti alla Mecca come città santa coranica;
- 2) non vi sarebbero documenti storiografici che indicano una presenza urbana preislamica;
- 3) le vicende di Maometto che riportano la sua vita alla Mecca sono successive di due secoli rispetto alla sua presunta morte;
- 4) la città riportata dalla tradizione come punto di incontro di pellegrini e carovanieri viene descritta attorniata da un ambiente naturale tipicamente mediterraneo, tra ulivi, viti e melograni, con la presenza di molti corsi d’acqua utilizzati dai viandanti per far abbeverare il bestiame. Tale descrizione non corrisponde al clima desertico dove sorge La Mecca.
Tutte queste considerazioni dubbiose sulla centralità storica della Mecca fanno invece ritenere che la città culla dell’Islam potesse trovarsi più a nord, nei territori tra Siria e Giordania. Sempre secondo queste teorie, l’assegnazione della Mecca a luogo della prima rivelazione di Allah, sarebbe avvenuta tra il VII e il VIII secolo, quando già esisteva il Califfato, con lo scopo di “evitare commistioni geografiche” con le altre religioni monoteiste che proprio in quelle aree del Medio Oriente, tra Siria e Giordania, avevano avuto inizio.
- Pellegrinaggi alla Mecca
La Mecca è meta di pellegrinaggio musulmano da quando l’istituzione di questa pratica è stata ufficializzata tra i precetti di questa religione. Secondo il credo islamico infatti, ogni musulmano, deve fare una visita almeno una volta nella vita al santuario dove il profeta Maometto ebbe la prima rivelazione divina. A tale prescrizione, riportata nel Corano, possono essere dispensati solo coloro che sono economicamente o fisicamente impediti ad affrontare il viaggio ed è assolutamente vietata a quelle persone che non sono musulmane. Ciò significa che l’area non può essere oggetto di viaggi turistici fini a se stessi, ma può solo essere meta di pellegrinaggio religioso islamico, detto Hajj.
A MAOMETTO IL MESSAGGIO DI ALLAH
Nel cuore della città della Mecca, il luogo dove Maometto e Abū Bakr si nascosero nel 622 per fuggire agli inseguitori meccani durante la prima persecuzione islamica (Egira), si chiama Ghār Thawr. A quel tempo Maometto aveva circa quarant’anni e in questo luogo, che è una grotta del monte Ḥirāʾ (detta Ghār Ḥirāʾ), avrebbe avuto la prima esperienza soprannaturale con l’apparizione dell’Arcangelo Gabriele , il quale gli avrebbe ingiunto – usando l’imperativo “iqrāʾ”, ovvero “leggi!” (dal verbo arabo qaraʾa) – di proclamare il nuovo messaggio divino, riassunto nell’incipit della Sura 96 del Corano:
«Leggi! In nome del tuo Signore che ha creato, / ha creato l’uomo da un grumo di sangue! / Leggi, ché il tuo Signore è il Generosissimo, / Colui che ha insegnato l’uso del calamo, / ha insegnato all’uomo quello che non sapeva.».