Il Castello di Quirra fu costruito dai Giudici di Cagliari come avamposto all’avanzata del Giudicato di Gallura. Dopo alcuni passaggi di mano, diventò roccaforte degli Aragonesi che difesero le coste orientali sarde dall’assalto degli Arboresi.
Castello di Quirra su Google Maps
La Quirra
La Quirra, o Chirra o ancor più nota come Salto di Quirra, è la piccola sub regione della Sardegna sud-orientale confinate a nord-ovest con l’Ogliastra e a sud-ovest col Sarrabus– Gerrei. Si tratta di un territorio montuoso e collinare, di pertinenza del comune di Villaputzu (Sarrabus), bagnato dal rio Quirra che scorre ai piedi del monte Cudias dove è stato costruito il noto castello medievale. Il Castello domina tutto il tratto alluvionale del Flumendosa e sovrasta la chiesa di San Nicola. Sul mare di Quirra si affaccia la spiaggia di Murtas, di recente riaperta al pubblico dopo essere stata a lungo riservata ad esercitazioni militari e davanti, a poche centinaia di metri dalla costa , la geografia si completa con la piccola isola, lo Scoglio di Murtas.
Giudicato d’Ogliastra
Quirra tra il 900 e il 1200 faceva parte del cosiddetto Giudicato di Agugliastra, detto anche Giudicato di Ogliastra (Judicato de Ollastre) con capitale Tortolì. Confinava a nord con il Giudicato di Gallura e a sud con il Giudicato di Cagliari e fino alla conquista Aragonese era un’importante zona d’influenza della Repubblica di Pisa che aveva sotto controllo tutto il litorale orientale sardo. Prima di cadere nelle mani Aragonesi, L’Agugliastra era stata prima inglobata nel Regno di Cagliari e poi attribuita al Giudicato di Gallura sotto la signoria dei Visconti ed era uno dei tanti piccoli giudicati che esistettero in Sardegna nel primo medioevo a fianco ai quattro giudicati più importanti: il Giudicato di Torres, di Arborea, di Cagliari e di Gallura.
Castello di Quirra
Il Castello di Quirra fu costruito dai Giudici di Cagliari intorno al 1250 su un eremo dedicato ai santi Corrado e Remo, in cima al colle in località “Arcu Genna Scodiasa” a 296 s.l.m. La funzione era la difesa del confine col Giudicato di Gallura. Cinquant’anni dopo tuttavia, il maniero passò proprio nelle mani di Nino di Gallura, conosciuto anche come Nino Visconti, o Ugolino, citato da Dante Alighieri nell’VIII° Canto del Purgatorio e incluso fra i principi negligenti della valletta dell’Antipurgatorio. Pisano di nascita e di potentato, in Sardegna si alleò con i Sassaresi, i Malaspina e con Branca Doria dopo aver tentato invano di conquistare Arborea. I Pisani rimasero in possesso della rocca fino al 1324, quando lo cedettero agli Aragonesi che ormai avevano preso in possesso la maggior parte dei castelli sardi (Galtellì – Sassari).
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I Carroz
Nel 1363 il Castello di Quirra passò nelle mani di Berengario Carroz, nominato dal Re di Aragona, Conte di Quirra. Berengario era figlio del capostipite Francesco, esponente dell’omonima famiglia di origine germanica che aveva fatto fortuna in Catalogna e ottenne per tale motivo vari feudi, tra cui il diritto di conquistare la Sardegna strappandola ai Pisani. I Carroz giunsero nell’isola nel 1323 a bordo di 20 galere e in breve ne diventarono padroni, a Sud, della fascia centro meridionale (Ogliastra, Alto Iglesiente, Assemini, Pula) e al Nord del Logudoro e della Gallura.
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Arborea vuole uno sbocco a ovest
Il Castello di Quirra era dunque un avamposto meridionale di assoluta importanza strategica che resistette a vari assalti, tra cui quello costante degli arboresi che volevano uno sbocco al mare dell’Est e soprattutto l’accesso alle miniere del Sarrabus. L’ultimo attacco fu portato da Mariano IV d’Arborea che ebbe il sostegno delle truppe doriane, ma l’impresa non riuscì e gli iberici rimasero padroni dell’area e del castello.
Il castello scompare per due secoli
Dalla fine del ‘300 intanto, la storiografia ufficiale della Sardegna, non riporta più notizie del Castello di Quirra e bisognerà aspettare la fine del feudalesimo (1547) e il contenzioso giudiziario tra le comunità del Sarrabus e dell’Ogliastra sull’esercizio di proprietà per averne di nuove. L’area geografica – il Salto di Quirra – fu di fatto diviso tra le due subregioni prima di essere definitivamente riconosciuto di pertinenza del territorio comunale di Villaputzu.
La struttura
Il Castello di Quirra era costruito su tre lati (Nord, Sud ed Est) coi muraglioni a picco sul precipizio. Oggi rimangono a vista il paramento murario, una parte della torre centrale e delle due laterali, più una serie di cisterne interrate voltate a botte e profonde fino a 3,50 metri.
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