La Tonnara di Porto Paglia è una delle più significative testimonianze storiche della costa sud-occidentale della Sardegna. Fondata nel 1590 su incarico del re Filippo II di Spagna, venne progettata dal commerciante genovese Porta, che intuì l’importanza strategica del tratto di mare antistante Gonnesa. In quel punto, infatti, transitavano regolarmente numerosi banchi di tonno, dando vita a una tradizione millenaria di pesca che ha caratterizzato il Sulcis Iglesiente fino a tempi recenti.
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⚙️ Le camere di pesca e l’innovazione della tonnara di Porto Paglia
Ciò che rese unica la Tonnara di Porto Paglia fu l’introduzione delle “camere di pescaggio”. Queste strutture, scavate in un fondale roccioso profondo circa trenta metri, si estendevano per un perimetro di oltre 1200 metri. Complessivamente, le camere erano sei e servivano per intrappolare il tonno in spazi delimitati, facilitando così l’arpionaggio e la lavorazione immediata del pescato. Questa soluzione innovativa garantì alla tonnara un’elevata produttività per secoli.
🎣Un villaggio marinaro nato attorno alla tonnara
Con l’aumento della produzione, fu necessario costruire un piccolo villaggio destinato ad accogliere i tonnarotti e gli operai stagionali. Oltre alla pesca vera e propria, qui si svolgevano le prime lavorazioni: il taglio, la pezzatura, il peso e la classificazione del tonno. Questo borgo temporaneo, attivo soprattutto nei mesi di maggio e giugno, costituiva un microcosmo autonomo di vita marinara, scandita dai ritmi della natura e dalle maree.
Il paesaggio geologico attorno a Porto Paglia
Oltre alla rilevanza storica e produttiva, la zona di Porto Paglia possiede un valore geologico straordinario. Secondo gli studiosi, questo è uno dei territori più antichi della Sardegna. Le rocce che formano l’ossatura dei rilievi risalgono prevalentemente al Paleozoico, con affioramenti anche del Terziario e del Quaternario.

⛰️ La Formazione di Gonnesa: un viaggio nel tempo geologico
L’area è interessata dalla cosiddetta Formazione di Gonnesa, nata da sedimentazioni marine che vanno dal Precambriano superiore (circa 670 milioni di anni fa) al Carbonifero (280 milioni di anni fa). Durante questo lunghissimo arco di tempo, i sedimenti argillosi si trasformarono in rocce calcaree, dolomie e arenarie, ricche di fossili marini come spugne, alghe e antichi coralli. L’alternanza tra innalzamenti e abbassamenti del livello del mare ha lasciato tracce evidenti nel paesaggio costiero e nei rilievi circostanti.








