Il Nuraghe Paddagiu(o Paddaggiu) è il principale sito archeologico che sorge sul promontorio della Rocca dei Cacciatori, l’area adiacente alla Provinciale 90 Castelsardo-Valledoria. Il nome del nuraghe, “Paddagiu” in lingua sarda significa “pagliaio”, in riferimento forse all’uso che se ne è fatto al momento in cui venne censito. Nella nomenclatura ufficiale compare tuttavia pure il nome di Nuraghe Sa Eni, mentre nella cartellonistica stradale, si fa riferimento a una terza denominazione: Nuraghe Su Tesoro (“recinto nuragico”).
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LA POSIZIONE STRATEGICA TIPICA
La posizione del nuraghe è in cima a una rocca a dominanza sulla vallata sottostante, ricalcando la tipica ubicazione dei nuraghi che servivano, in questi casi, quasi sicuramente, da vedetta.
LA STRUTTURA
Dal punto di vista strutturale il Paddaggiu è un nuraghe in trachite a monotorre alta 8,50 metri per 11 metri di diametro, eretto su due piani con 22 filari di pietra che hanno una variazione di inclinazione oscillante tra i 9° e i 13°.
Secondo le ricostruzioni ipotetiche fatte dai ricercatori, il Paddaggiu, avrebbe dovuto avere anche altre strutture accessorie, come un bastione con due torri laterali, una a oriente (verso Castelsardo) e l’altra a occidente (verso Valledoria) lo dimostrano i resti di alcune fondamenta e le varie pietre lavorate disposte in ordine sparso.
SI VISITA STRISCIANDO
All’interno del nuraghe si accede tramite un piccolo ingresso che apre ad un atrio il quale si divarica in due cellette laterali, di cui, la sinistra è detta il “deambulatorio” e conduce al piano superiore. Proseguendo verso il di dentro del piano terra, si entra invece nella camera circolare dove si può contemplare la caratteristica copertura circolare che si proietta a cono restringente verso l’altro e i due vani, ricavati da una rientranza della muratura, destinati al deposito delle armi o del cibo.
L’accesso al nuraghe obbliga il visitatore a strisciare per terra, ma dopo pochi metri, in questo secondo spazio può stare tranquillamente in piedi.
LA VALLE DEL RIO CUGGIANI
Il territorio che dominava il nuraghe Paddaggiu è la cosiddetta valle del rio Cuggiani, una grande depressione di chiara origine nuragica che fu già sede di frequentazione preistoriche, come dimostrano le vicinissime domus de janas della Roccia dell’Elefante ( http://www.informati-sardegna.it/?m=news&id=1075 ) di Scala Coperta e della Rocca Bianca.
La collocazione temporale del nuraghe si riferisce all’ultimo periodo della civiltà nuragica, tanto che, i muretti a secco sottostanti potrebbero appartenere ad edifici sorti in epoche immediatamente successive e l’intera fortezza è stata riutilizzata dai romani e poi costantemente frequentata fino al XIII° secolo, quando fu abbandonata a causa delle rovinose incursioni saracene.