Pasquale Tandeddu è stato uno dei banditi più noti della Sardegna del dopoguerra. Nato a Orgosolo il 3 novembre 1926, è stato protagonista di una lunga serie di crimini tra le montagne della Barbagia e dell’Ogliastra. La sua latitanza terminò nel 1954, quando fu ucciso dai carabinieri dopo un violento conflitto a fuoco.
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Le origini criminali di Pasquale Tandeddu
La storia di Tandeddu come latitante iniziò nel 1942, quando venne convocato dal giudice del Tribunale di Nuoro per un tentativo di rapina. Invece di presentarsi, fuggì e si rifugiò nel Supramonte, dove già si nascondevano oltre cento latitanti.
Una lunga fuga tra crimini e violenza
Durante la latitanza, Pasquale Tandeddu si rese responsabile di numerosi delitti.
La rapina di Pasquale Tandeddu al pullman Seulo-Lanusei
Per procurarsi risorse, partecipò alla rapina di due pullman diretti da Seulo a Lanusei, lasciando il segno tra la popolazione locale.
L’uccisione dei carabinieri a Monte Maore
Nel 1949, a Monte Maore, Tandeddu attaccò un trasporto di buste paga destinato a un’impresa edile. L’azione si concluse tragicamente con la morte di tre carabinieri.
La lista delle spie affissa nella chiesa di Orgosolo
Nel 1950, Tandeddu fece affiggere sulla porta della chiesa di Orgosolo un elenco con 25 nomi di presunte spie, minacciando di ucciderle. Tra queste, la prima era Maddalena Soro, moglie del suo capobanda Liandru. La donna fu effettivamente uccisa, così come il fratello di Tandeddu, Pietro, per via di una relazione ritenuta scomoda.
L’assalto agli operai della lotta alla malaria
Il 9 settembre 1950, Tandeddu e i suoi complici attaccarono la ditta impegnata nella campagna di disinfestazione della malaria, a Sa Ferula. L’azione militare portò alla morte di tre persone.
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La strage di Jenna ‘e Petha
Il 9 maggio 1951, la banda di Pasquale Tandeddu intercettò un pullman della Selas e una camionetta dei carabinieri nei pressi di Jenna ‘e Petha, provocando una vera e propria strage.
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L’omicidio di Antonia Tolu e
la fine di Pasquale Tandeddu
Il 15 giugno 1954, Pasquale Tandeddu commise l’errore fatale: uccise Antonia Tolu, una benestante di Orgosolo molto stimata dalla comunità. Questo delitto gli alienò molte simpatie, anche tra i suoi sostenitori.
Il 27 novembre 1954, un informatore rivelò ai carabinieri la posizione esatta del suo nascondiglio, in località Sas Molas. I militari organizzarono un appostamento e lo intercettarono mentre si muoveva nella boscaglia. Ne seguì uno scontro a fuoco. Ferito mortalmente, Pasquale Tandeddu morì sul posto.
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Conclusione
La figura di Pasquale Tandeddu rappresenta una delle pagine più cupe e complesse del banditismo sardo del XX secolo. Il suo nome è legato a episodi di violenza, vendetta e giustizia sommaria che ancora oggi suscitano dibattito.
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