Il Lavatoio Pubblico di Villacidro è la vecchia struttura in stile Liberty di fine ‘800, una delle ultime testimonianze dell’Art Nouveau in Sardegna che, tra il 1885 e il 1915, tentò di reintrodurre in Europa il neo classico e il neo realistico nello stile degli edifici, nella moda, nella pittura e nell’oggettistica.
Questa corrente artistica ebbe dunque modo di esprimersi anche in Sardegna dove, oltre al Lavatoio di Villacidro lasciò una sua testimonianza anche a Cagliari, presso il Mercato Vecchio, una storica struttura che purtroppo però venne demolita negli anni ’50 del secolo scorso.
Il Neoclassicismo in Sardegna
A Villacidro si può invece ancora osservare un esempio di architettura neoclassica nel pregevole stato di conservazione e valorizzazione del Lavatoio Pubblico. Inaugurato nel 1893, l’opera fu progettata dall’ingegnere Enrico Pani che disegnò la grande copertura in lamiera, sorretta da ben 22 colonne in ghisa.
Sotto, furono realizzate le 36 vasche rivestite in trachite con davanti una fontana, abbellita da alcune sculture marmoree, tra cui: un leone, una leonessa, alcuni volti d’angelo e due sirene. Queste ultime due realizzazioni furono però trafugate nel dopoguerra e attualmente mancano nell’arredo.
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La rivoluzione domestica
La realizzazione di questa importante infrastruttura ovviamente non fu solo per soddisfare finalità estetiche e urbanistiche ma, così come quando succede per le opere pubbliche veramente funzionali alla vita sociale, economica e culturale della collettività, anche il Lavatoio ebbe ricadute determinanti nelle abitudini domestiche della maggior parte delle famiglie villacidresi.
Non più al fiume a lavare i panni
Per le donne, che allora occupavano il ruolo di padrone assolute dei lavori domestici, fu un notevole risparmio di fatiche e di tempo: col lavatoio in paese infatti, per lavare i panni, non era più obbligatorio andare al fiume, oppure, per andare a prendere l’acqua con le brocche si poteva fare un tragitto più breve a pochi metri da casa.
Giuseppe Dessì romanzò il Lavatoio
Il Lavatoio Pubblico di Villacidro fu un’opera architettonica che dette al centro di Villacidro un valore d’arredo di notevole spessore. Forse, anche per questo, la struttura non passò inosservata ad uno dei suoi più illustri discendenti, Giuseppe Dessì, che di Villacidro aveva le origini della propria famiglia.
Lo scrittore infatti, sebbene nato a Cagliari, a Villacidro visse parte della sua adolescenza compresi gli studi ginnasiali che portò a termine a metà degli anni ’20. Nella sua opera più famosa, il romanzo “Paese d’ombre” (Premio Strega, 1972), Dessì citò il Lavatoio Pubblico dando merito politico al sindaco Angelo Uras, alias Giuseppe Pinna Curreli, per la realizzazione.