Stintino, oggi una delle località turistiche più rinomate della Sardegna e del Mediterraneo, ha in realtà una storia recente che non nasce dal turismo, ma da un evento di migrazione forzata avvenuto alla fine dell’Ottocento.
Le sue origini risalgono al 1885, anno in cui fu istituita la colonia penale dell’Asinara. In quell’occasione, le famiglie di pescatori camogliesi, insieme a ponzesi e sardi che vivevano sull’isola, furono sfrattate dalle loro abitazioni di Cala d’Oliva per far posto al nuovo penitenziario di Stato.
Mentre molti si spostarono verso Porto Torres, Sassari e l’entroterra della Nurra, alcuni nuclei familiari decisero di stabilirsi su una stretta penisola sabbiosa situata tra Porto Vecchio e Porto Nuovo, fondando quello che sarebbe diventato l’attuale centro di Stintino.
Il terreno fu acquistato legalmente dallo Stato grazie a un risarcimento di 750 lire per ogni famiglia, concesso agli sfollati dell’Asinara.
Il nuovo borgo prese inizialmente il nome di Cala Savoia, ma in breve tempo venne chiamato Isthintìnu o Sthintìnu, dal termine sassarese che significa “intestino” o “budello”, in riferimento alla forma stretta e sinuosa della penisola. Successivamente, con l’italianizzazione del termine, nacque il toponimo moderno Stintino.
Così, da un gruppo di famiglie di pescatori liguri e sardi, nacque un borgo che nel tempo avrebbe trasformato la sua storia da insediamento di mare a meta turistica di fama mondiale, simbolo del legame tra tradizione marinara e paesaggio sardo.
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🌊 Scheda informativa: Stintino
- Località: Comune di Stintino (SS), Nord-Ovest Sardegna – Estremità della penisola di Capo Falcone, di fronte all’isola dell’Asinara
- Popolazione: ~1.600 residenti stabili (i “stintinesi”); forte incremento stagionale con il turismo estivo
- Origini storiche: fondato nel 1885 da famiglie di pescatori camogliesi e ponzesi sfrattate dall’isola dell’Asinara dopo l’istituzione della colonia penale
- Toponimo: dal termine sassarese isthintìnu (“budello, stretto passaggio”) in riferimento alla forma della penisola
- Geografia fisica: stretta lingua di terra tra il Golfo dell’Asinara e il Mar di Sardegna; territorio pianeggiante con dune costiere e colline basse
- Clima: mediterraneo marittimo – estati ventilate, inverni miti; maestrale dominante
- Ambiente naturale: coste sabbiose alternate a scogliere; presenza di zone umide come lo stagno di Casaraccio (Oasi permanente dal 1996)
- Fede e tradizione: Confraternita della Beata Vergine della Difesa (1865), patrona del paese; simbolo della memoria degli esuli dell’Asinara
- Economia storica: pesca del tonno, dei ricci e dei crostacei; attività legate alla tonnara (oggi raccontate nel Museo della Tonnara, aperto nel 2013)
- Turismo: principale motore economico dagli anni ’80; Stintino è una delle mete più rinomate della Sardegna per la qualità delle spiagge e dei servizi
- Spiagge note: La Pelosa e La Pelosetta (icone del turismo sardo), Le Saline, Ezzi Mannu, Il Gabbiano, L’Ancora, Pazzona, Punta Negra
- Luoghi naturali d’interesse: Capo Falcone, Isola Piana, mare di fuori (versante occidentale con scogliere e calette), Biggiu Marinu e Coscia di Donna
- Patrimonio storico: torri costiere aragonesi – Torre della Pelosa (1578) e Torre della Finanza (Isola Piana)
- Area protetta vicina: Parco Nazionale dell’Asinara (istituito 1997), raggiungibile con imbarcazioni dal porto turistico di Stintino
- Lingua/dialetto: sardo logudorese e italiano; tracce liguri nelle famiglie di origine camoglina
- Come arrivare: in auto da Sassari (45 km) o Porto Torres (30 km); porto turistico con escursioni per l’Asinara; aeroporto più vicino: Alghero-Fertilia (~50 km)
- Periodo ideale: maggio–ottobre per turismo balneare; primavera e autunno per birdwatching e escursioni naturalistiche
- Esperienze consigliate: relax a La Pelosa, visita al Museo della Tonnara, escursione al Parco dell’Asinara, itinerario tra torri costiere e stagni
- Tratti distintivi: mare caraibico, identità marinara, equilibrio tra turismo sostenibile e tutela ambientale
Aggrapparsi all’identità: fede e mare nella nascita di Stintino
Per molte delle famiglie sfrattate dall’Asinara nel 1885, la separazione dall’isola fu un vero trauma collettivo. La loro vita, legata da sempre al mare e alla pesca, subì uno sconvolgimento profondo: alcuni di loro arrivarono persino a chiedere, invano, di poter essere sepolti sull’Asinara, la loro terra d’origine.
Per conservare un senso di appartenenza, il 1º gennaio 1865 venne fondata la Confraternita della Beata Vergine della Difesa, divenuta poi patrona di Stintino. Questa istituzione religiosa rappresentò un punto di riferimento spirituale e comunitario per i nuovi abitanti del borgo, che trovarono nella fede una forma di resilienza e identità condivisa.
Solo nel 1904, con la nascita della Società Mutua Cooperativa fra i Pescatori di Stintino, composta dai primi 68 soci fondatori, la comunità acquisì un’identità economica stabile.
Da quel momento, la pesca — in particolare del tonno, dei ricci, dei crostacei e dei frutti di mare — divenne la principale risorsa del paese.
La storia di questa tradizione è oggi raccontata nel Museo della Tonnara di Stintino (aperto nel 2013 e situato sulla banchina del porto), uno spazio museale dedicato alla memoria della vita marinara e al duro lavoro dei tonnarotti.
Stintino oggi: tra mare, turismo e Parco dell’Asinara
Oggi Stintino è un comune italiano autonomo, situato nell’estremità nord-occidentale della Sardegna, dove la piana della Nurra incontra le acque dell’isola dell’Asinara. Il territorio, circondato da un mare cristallino e paesaggi naturali di grande fascino, rappresenta una delle mete turistiche più amate della Sardegna.
A breve distanza dalla costa si trova l’Asinara, oggi Parco Nazionale (istituito nel 1997), un’area protetta di straordinaria biodiversità marina e terrestre. Dal porto turistico di Stintino partono quotidianamente collegamenti e escursioni in barca verso l’isola, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire spiagge incontaminate, calette nascoste e antiche strutture della colonia penale.
Stintino unisce così la sua storia marinara con un presente proiettato verso il turismo sostenibile, dove mare, natura e memoria storica convivono in armonia, rendendo questo piccolo borgo uno dei simboli più autentici della Sardegna nord-occidentale.
Il porto turistico di Stintino
Il porto turistico di Stintino è il cuore pulsante della vita marittima del paese e uno dei principali scali nautici del Nord Sardegna. Situato in posizione riparata all’interno del Golfo dell’Asinara, offre un approdo sicuro e ben attrezzato per imbarcazioni da diporto, pescherecci e yacht da crociera, rappresentando un punto di partenza ideale per esplorare il Parco Nazionale dell’Asinara e la costa nord-occidentale dell’isola.
Il porto è diviso in due aree principali: Porto Minore e Porto Mannu. Il primo conserva l’atmosfera autentica del borgo dei pescatori nato a fine Ottocento, con piccole barche, magazzini e locali tradizionali affacciati sull’acqua. Il secondo, più moderno e ampio, dispone di banchine attrezzate, ormeggi per oltre 300 imbarcazioni, punti di rifornimento, servizi tecnici e strutture ricettive di qualità.
Oltre a essere un’infrastruttura fondamentale per il turismo nautico, il porto di Stintino è anche un luogo d’incontro e di passeggio: in estate si anima di eventi, mercatini e manifestazioni legate al mare, mantenendo vivo il legame secolare tra la comunità stintinese e la navigazione. Dalla sua banchina si gode una vista incantevole su La Pelosa, Capo Falcone e l’isola dell’Asinara, rendendo ogni arrivo in porto un’esperienza suggestiva e piena di fascino mediterraneo.

Luoghi d’interesse: la costa e il mare di Stintino
Il territorio di Stintino è una delle aree più affascinanti della Sardegna nord-occidentale. La sua costa frastagliata e luminosa, affacciata tra il Golfo dell’Asinara e il Mar di Sardegna, è una calamita per visitatori da tutto il mondo.
Durante l’estate, Stintino raggiunge il suo massimo splendore turistico, grazie alle spiagge bianchissime e ai fondali trasparenti, ma anche nel resto dell’anno offre paesaggi naturali, itinerari marittimi e percorsi di trekking costiero di grande interesse.



Le perle di Stintino
La principale attrazione turistica è senza dubbio La Pelosa, una delle spiagge più famose d’Europa. Si affaccia sul Golfo dell’Asinara e si distingue per la sabbia bianchissima e impalpabile, il mare turchese e il fondale basso che si estende per decine di metri.
Accanto a essa si trova la più raccolta spiaggia della Pelosetta, dalla quale si può ammirare e raggiungere a piedi, durante la bassa marea, l’isolotto della Torre della Pelosa.
Questa torre aragonese, costruita nel 1578, faceva parte del sistema difensivo costiero del Regno di Sardegna. Alta e solitaria sullo scoglio, rappresenta oggi uno dei simboli più fotografati di Stintino.
A poca distanza, in direzione nord, si trova l’Isola Piana (territorio di Porto Torres), dove sorge la Torre della Finanza, edificata nel Cinquecento e restaurata nel 1931. Alta 18 metri, domina un panorama di mare e sabbia che unisce storia e natura in uno scenario mozzafiato.
Il versante orientale
Sul versante orientale della costa stintinese si susseguono alcune delle spiagge più frequentate e facilmente accessibili, ideali per famiglie e amanti dello snorkeling:
Le Saline, ampia e suggestiva, con sabbia chiara mista a piccoli ciottoli;
Il Gabbiano e L’Ancora, protette da dune e vegetazione mediterranea;
Ezzi Mannu, Pazzona e Punta Negra, dove la natura selvaggia incontra il mare cristallino in un alternarsi di sabbia e rocce levigate.
Il versante occidentale: il “mare di fuori”
Il litorale occidentale di Stintino, esposto al Mar di Sardegna e conosciuto localmente come “mare di fuori”, offre un paesaggio completamente diverso: aspro, roccioso e spettacolare.
Qui le scogliere si alternano a piccole cale di sabbia e ciottoli, incastonate tra pareti granitiche scolpite dal vento. Tra le più suggestive si segnalano:
Biggiu Marinu, nota anche come Valle della Luna, un angolo selvaggio e lunare;
Coscia di Donna, amata dai sub e dagli escursionisti per la limpidezza delle acque;
Cala del Vapore, una caletta riservata e pittoresca, perfetta per chi cerca silenzio e natura.

La Torre aragonese del Falcone
La Torre del Falcone è uno dei monumenti più significativi del territorio di Stintino e una delle torri costiere meglio conservate della Sardegna nord-occidentale. Eretta nel XVI secolo durante il dominio aragonese, la torre faceva parte del vasto sistema difensivo costruito lungo le coste dell’isola per proteggere il regno dagli attacchi dei pirati barbareschi e dalle incursioni provenienti dal mare.
Situata a circa 180 metri d’altitudine sul promontorio di Capo Falcone, domina l’intero Golfo dell’Asinara e offre una vista spettacolare sull’isola omonima e sulle acque turchesi della celebre spiaggia de La Pelosa. La sua posizione strategica consentiva di controllare le rotte navali tra la Sardegna e la Corsica e di comunicare visivamente con le torri vicine, come quella della Pelosa e di Porto Torres.
Realizzata in pietra calcarea locale, la torre ha una pianta circolare di circa 10 metri di diametro e si sviluppa su tre livelli: il magazzino inferiore, la sala d’armi e la terrazza superiore, da cui i soldati scrutavano l’orizzonte in cerca di segnali di pericolo. Oggi la Torre del Falcone è visitabile ed è considerata una delle testimonianze più importanti dell’architettura militare aragonese in Sardegna, oltre che una tappa panoramica imperdibile per chi visita Stintino e il Parco Nazionale dell’Asinara.
Scheda informativa: Stagno di Casaraccio
- Località: Comune di Stintino (SS) – Penisola di Capo Falcone, settore occidentale del Golfo dell’Asinara
- Coordinate geografiche: circa 3 km a sud-ovest del centro urbano di Stintino
- Estensione: ~85 ettari; profondità massima 2 m
- Tipologia ambientale: zona umida costiera salmastra con canale artificiale di collegamento al mare
- Contesto fisico: bacino naturale incastonato tra basse colline e mare aperto; acque salmastre e habitat palustri
- Tutela ambientale: inserito (dal 1996) nell’Oasi permanente di protezione faunistica e di cattura
- Valore ecologico: area di sosta e nidificazione per numerose specie di avifauna migratoria
- Avifauna osservabile: fenicottero rosa, falco di palude, garzetta, cavaliere d’Italia, gabbiano corso, sterna comune, martin pescatore, avocetta
- Altri vertebrati: anfibi (Raganella sarda, Rospo smeraldino); rettili (Biacco, Lucertola campestre, Testuggine comune)
- Flora: vegetazione tipica di zone umide mediterranee con salicornia, giunco, cannuccia di palude
- Attività e turismo: birdwatching, fotografia naturalistica, escursioni ambientali e visite guidate
- Accessibilità: raggiungibile in auto o bici da Stintino via strada per Capo Falcone; area con punti panoramici segnalati
- Clima: mediterraneo costiero – inverni miti, estati calde e ventilate, frequenti brezze marine
- Periodo ideale per le visite: primavera e autunno per osservazione avifaunistica; estate per itinerari panoramici
- Esperienze consigliate: osservazione fenicotteri, percorsi naturalistici attorno allo stagno, visita combinata con La Pelosa e il Parco dell’Asinara
- Norme ambientali: area protetta – divieto di balneazione e raccolta fauna/flora; rispetto delle aree di nidificazione

La Pelosa: la spiaggia simbolo di Stintino e del nord Sardegna
La spiaggia de La Pelosa è la regina indiscussa della costa di Stintino e una delle più celebri di tutta la Sardegna. Situata all’estremità nord-occidentale dell’isola, di fronte all’Asinara e all’Isola Piana, incanta ogni visitatore con la sua sabbia bianca finissima e il mare turchese dalle mille sfumature, che degrada dolcemente in un fondale bassissimo e trasparente. Questo tratto di litorale, racchiuso tra il promontorio di Capo Falcone e la Torre aragonese della Pelosa (risalente al 1578), è un capolavoro naturale dove mare, vento e luce creano un paesaggio quasi caraibico.
La Pelosa è amata non solo per la sua bellezza ma anche per la facile accessibilità e i servizi turistici ben organizzati, che la rendono ideale per famiglie e viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Per tutelare l’equilibrio dell’ecosistema dunale, la spiaggia è soggetta a regole di tutela ambientale: accessi controllati, numero limitato di visitatori e obbligo di stuoia sotto l’asciugamano per proteggere la sabbia.
Di fronte alla riva, l’isolotto della Pelosetta e la Torre aragonese completano uno scenario mozzafiato, mentre sullo sfondo si staglia l’Asinara, oggi Parco Nazionale. Con il suo mix di bellezza naturale, storia e sostenibilità, La Pelosa è il simbolo per eccellenza del mare di Stintino, una tappa imperdibile per chi visita la Sardegna settentrionale.
- Guarda anche VisitStintino.it




































