Nuraghe Mannu è l’importante infrastruttura di avvistamento di epoca nuragica che si trova al centro del Golfo di Orosei, in cima a uno strapiombo che butta direttamente in mare, a pochi massi dalla spiaggia di Cala Fuili.
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l nuraghe è alto 4,70 metri ed è stato costruito utilizzando pietre di basalto e trachite.
L’ingresso, alto 1,40 metri, è orientato ad est e dà subito accesso ad una scala che si apre sulla sinistra dove, in principio, c’era il piano superiore, oggi completamente crollato.
Avanti, invece, si accede alla stanza principale, di forma ellittica e irregolare, dove sulle pareti si trovano delle nicchie che spezzano il vuoto per l’assenza di altri ambienti.
Attorno al nuraghe, si trova il grande villaggio, costituito come sempre da varie capanne, sia a pianta circolare che rettangolare ed erette con pietre non levigate.
Avamposto difensivo
Nuraghe Mannu sorge vicino ad un altro sito archeologico, più grande, detto “Su Nuragheddu” . Questo antico agglomerato aveva probabilmente la funzione di avamposto difensivo rispetto alla gente che abitava all’interno del territorio. Le acque del Golfo di Orosei, sebbene questo tratto di costa fosse ben difeso dalle barriere naturali degli alti costoni a picco sul mare, era sempre oggetto di frequentazione straniera, sopratutto di genti appartenenti ai cosiddetti “Popoli del Mare“.
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I Romani si sostituiscono ai Nuragici
Il sito di Nuraghe Mannu, con l’arrivo dei Romani che ha spazzato via il regime indigeno, è diventato un presidio romano, come dimostrano il grande numero di reperti rinvenuti negli scavi, tra cui frammenti di laterizi e di ceramica.
I locali usavano i reperti per costruire le loro case
Gli scavi archeologici che hanno portato alla scoperta di Nuraghe Mannu e Nuragheddu sono iniziati nel 1927 grazie all’intuizione dell’archeologo Antonio Taramelli (1868 – 1939) che rinvenne vasi, tazze, tegami, impasti grezzi mal cotti. Egli oltre alle operazioni di rinvenimento e alla prima catalogazione denunciò per primo la piaga dello “scippo inconsapevole”, ovvero il prelievo da parte dei locali di materiale archeologico per costruire le proprie abitazioni.
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