Coi suoi 24 ettari, tra storia medievale e percorso naturalistico mediterraneo,
è il più grande parco urbano della Sardegna.
Il Parco Aymerich di Laconi è il più grande parco urbano della Sardegna e si trova ai piedi dell’antico palazzo degli Aymerich, i feudatari che governarono il paese fino al XIX secolo. Il parco ha un’estensione complessiva di 24 ettari ed è un vero e proprio giardino botanico che comprende anche numerose piante esotiche che lo stesso Marchese Ignazio Aymerich, appassionato giardiniere, aveva fatto impiantare. Lungo i percorsi naturalistici del parco si possono dunque ammirare diverse specie vegetali non di origini sarde tra cui l’imponente cedro libanese e un pino corso, in mezzo a numerose altre autoctone come lecci, corbezzoli e naturalmente i platani. Nel parco vi sono ancora i ruderi dell’antico castello medievale di Laconi (VEDI), costruito nel 1053 ed edificato sui resti di un castrum bizantino. Il maniero ebbe grande importanza in epoca medievale come castello di frontiera tra gli allora regni di Arborea e di Cagliari. Attualmente rimangono visibili la sala principale con alcune sedute in pietra e una meravigliosa finestra gotica.
I Catalani a Laconi
La famiglia Aymerich, proveniente dalla Catalogna, si trasferì in Sardegna nel XIV secolo dopo aver fatto una prima visita nel 1326, facendo però ritorno in patria dove aveva i suoi interessi. Un secolo dopo però, a metà del ‘400, gli Aymerich fecero pianta stabile in Sardegna, prima di tutto a Cagliari, dove nelle varie generazioni assunsero numerosi incarichi di prestigio in ambito politico-amministrativo e religioso: gli Aymerich in Sardegna furono infatti consiglieri, canonici e ambasciatori. Nel corso della lunga permanenza sull’isola, attraverso speculazioni finanziare e compravendite di feudi, entrarono in possesso di varie estensioni di territorio, dal Marchesato di Quirra (VEDI) alla signoria di Gesturi. Per difendere le proprietà dagli assalti turchi che proprio in quel periodo depredavano le coste sarde, nel 1563 formarono una Compagnia di Cavalleria con lo scopo specifico di arginare la minaccia.
La difesa di Oristano dai francesi
Tra i personaggi di spicco che contraddistinse la lunga storia della famiglia in Sardegna, vi fu certamente quello di Don Ignazio Aymerich y Canì, (1608 /1663) 5° Signore di Mara e 1° Conte di Villamarche, che, nel febbraio del 1637, fu inviato al comando di una compagnia di cavalleria, ad ostacolare le squadre francesi capeggiate da Enrico di Lorena che stavano assalendo la Città di Oristano. Il Don si distinse per il suo coraggio in battaglia tanto che, per raggiungere l’avanguardia sarda attraversò a nuoto il fiume Tirso sotto il fuoco nemico e, unendosi ai suoi, si gettò per primo nella mischia contribuendo alla vittoria della giornata.
Stranieri in Sardegna
Nonostante il noto episodio di eroismo militare in favore della Sardegna (o forse più semplicemente dei loro possedimenti) di uno dei più importanti esponenti della famiglia, gli Aymerich, ebbero un rapporto tutt’altro che felice con i sardi che li considerarono, per la loro origine catalana, sempre stranieri invasori in patria. Numerosi furono i conflitti con la popolazione o con le famiglie rivali, dai contorni non sempre trasparenti al punto che, solo la grazia sovrana del 1676, gli consentirono di stare stabilmente in Sardegna.
Gli Aymerich a Laconi
Dal 1769 gli Aymerich divennero Marchesi di Laconi e, nel ‘800, Ignazio divenne uno dei personaggi di spicco della storia laconese, diventando, oltreché marchese anche sindaco, consigliere comunale e provinciale di Cagliari, nonché capo dello stamento militare. Nel 1848 venne nominato senatore del Regno di Sardegna. Alla sua morte lasciò numerosi scritti sulla condizione della Sardegna alla nascita del Regno d’Italia e soprattutto beni immobiliari come il Palazzo, il Parco e il Castello Aymerich che divennero simboli del paese e patrimonio storico-culturale della Sardegna.
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