Ai piedi del promontorio che porta alla Sella del Diavolo,
una spiaggia cittadina che conserva ancora i tratti più selvatici
- L’arenile: sabbia ciottolosa e rocciosa.
- Il mare: turchese e verde smeraldo.
- Il fondale del mare: profondo, ciottoloso e sabbioso.
- Paesaggio circostante: un promontorio con in cima la torre spagnola e selvaggia macchia mediterranea.
- Dove si trova: sulla costiera della Sella del Diavolo.
Servizi:
- Balneazione adatta a bambini e anziani, ma con attenzione
- Parcheggio
- Punto ristoro
- Hotel
Come arrivare:
- 13′ in automobile da Cagliari
PERCORSO
- Percorrere via Francesco Ciusa in direzione nord, fino all’incrocio per l’Asse Mediano, girare a destra, direzione sud e percorrerlo fino a viale Poetto, deviare subito a sinistra per il bivio che porta al borgo S.Elia e salire sulla strada che si arrampica sulla collina la Sella del Diavolo e percorrerla fino alla fine. Sostare l’auto nel piazzale davanti alle caserme e scendere a piedi sulle scalinate.
- Cala Mosca su Google Map
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Capo Sant’Elia
Nei dintorni di Cala Mosca e di Cala Fighera è possibile effettuare interessanti escursioni naturalistiche, storiche e archeologiche nella famosa Sella del Diavolo, il promontorio roccioso che da sud sovrasta la città .
Dal piazzale della spiaggia di Cala Mosca è infatti si può accedere direttamente al sentiero che porta alla Sella del Diavolo, il cui versante settentrionale è di competenza militare. L’area fruibile, invece è a sud: la strada è da fare unicamente a piedi e ci si inerpica sulla sinistra, seguendo le tracce con macchie di vernice sulle rocce. La vegetazione è bassa e facilita l’orientamento, anche verso altri versanti, senza paura di perdersi. Dopo una mezzora di salita, si costeggia una rete della zona militare e la salita termina su uno strapiombo direttamente sopra il rimessaggio barche del porticciolo di Marina Piccola, da dove si può abbracciare in unico sguardo, uno dei paesaggi costieri più belli della Sardegna, che comprende da Cagliari (viale Poetto) sino a Capo Carbonara, al mare aperto.
La leggenda del nome “Sella del Diavolo”
La Sella del Diavolo è la punta rocciosa che sorge nella zona meridionale di Cagliari e separa la spiaggia del Poetto da quella di Calamosca: il tratto di mare antistante si chiama golfo degli Angeli.
Il nome del promontorio deriverebbe dalla leggenda biblica secondo cui i dèmoni, capeggiati da Lucifero, impressionati dalla bellezza del golfo di Cagliari, tentarono di impadronirsene. Dio però glielo impedì e mandò le sue milizie capeggiate dell’arcangelo Michele a cacciare Lucifero. Durante la battaglia, Lucifero disarcionato dal cavallo perse la sua sella che si posò sulle acque del golfo e, pietrificandosi, diede origine al promontorio.
Una storia militare
La Sella del Diavolo, dal punto di vista orografico fa parte del promontorio di S. Elia, dal nome del martire ucciso in epoca bizantina proprio in questa collina, ed è costituita da rocce geologicamente piuttosto giovani. All’interno di esse si trovano piccole grotte, che furono abitate dall’uomo già nel VI millennio a.C. Dove si trova il punto più elevato (m 135 slm), pare vi fosse un tempio punico, probabilmente dedicato ad Astarte. Attualmente ne è solo visibile la grande cisterna di 27 m di lunghezza per 4,5 m di profondità . Lì vicino si trova pure un’altra cisterna, stavolta romana, ma a forma a sezione tronco-conica. La storia della Sella del Diavolo è profondamente legata a quella della città di Cagliari, sia in epoche antiche che in quelle più recenti, tanto che nell’XI secolo venne affidata ai monaci Vittorini i quali oltre a costruirvi un monastero, ebbero in gestione pure le saline, le peschiere e le aree coltivabili dell’entroterra cagliaritano. La Sella del Diavolo, data la sua posizione strategica sul golfo di Cagliari, da cui è possibile ammirarne una grande estensione, soprattutto verso est, fino a Capo Carbonara, non poté rimanere sguarnita di torri di avvistamento contro le incursioni saracene, durante la dominazione spagnola. La torre, ormai semi diroccata, è stata collocata nel punto più elevato nel XVI secolo. La struttura difensiva ricalcava quella precedentemente eretta dai pisani, la cosiddetta torre “della Lanterna“, che aveva anch’essa funzioni di segnalazione. La torre venne in seguito denominata torre del pouhet (del pozzetto) in riferimento alla vicina cisterna romana (vedi sopra). Il termine sarebbe poi stato esteso a una denominazione generale dell’intera zona compresa la spiaggia sottostante, quella del Poetto. L’impianto difensivo pisano prima e spagnolo poi, venne riadottato dai successivi dominatori, i sabaudi che militarizzarono l’area fino al 1867. Successivamente, durante la Seconda Guerra Mondiale ritornò impellente l’esigenza strategica di difendere il territorio dalle aviazioni alleate e fu così che lo stato italiano convenne nell’utilità di far costruire un fortino e altre infrastrutture militari, tuttora ben visibili.
CALA MURR’E PORCU
CALA FIGHERA
Costa della Sella del Diavolo
Torre di Sant’Elia
Tempio punico di Astarte
Chiesa di Sant’Elia al monte
Sella del Diavolo
Cala Mosca
Cala Murr’e Porcu