Le rocce rosse dell’Ogliastra rappresentano una delle principali attrattive naturalistiche del territorio. La sua presenza è diffusa soprattutto nelle grandi scogliere e sulle creste collinari della costa, regalando al paesaggio un aspetto unico e assai suggestivo. Il porfido da queste parti è una costante compositiva anche delle spiagge: nel litorale arbataxiano troviamo infatti che molti arenili sono formati quasi totalmente da una mistura di rocce eruttive, come granito e porfido appunto.
LE ROCCE ROSSE DI ARBATAX
La frazione costiera del comune di Tortolì, in provincia dell’Ogliastra, sede portuale e di vari insediamenti industriali, è assai nota anche per la presenza di una grande scogliera in porfido rosso che si mischia a diorite nera producendo grandi faraglioni a picco sul mare: si trovano collegati direttamente alla terra ferma come nella zona alle spalle del porto ( alle spalle del grande molo di destra) , oppure emergono dal mare (vedi il Lido di Cea) come fossero creste dolomitiche in uscita dalle profondità del mare. Non a caso il porfido rosso è una composizione mineraria assai presente anche in Trentino Alto Adige, dove esiste la cosiddetta “piattaforma porfirica atesina”, un complesso di rocce vulcaniche che hanno la stessa età di quelle sarde, parliamo 260 milioni di anni fa, nel Permiano inferiore, quando ebbe inizio un’intensa attività vulcanica la quale, alternando fasi eruttive a fasi di stasi, dette vita a depositati di rocce come il porfido: colate di miscele liquide e gassose, con uno spessore variabile da 5 a 20 metri e una composizione chimica abbastanza costante, che raggiungeva centinaia di metri di spessore.
ROCCE ROSSE E DOLOMITI
Le rocce rosse di Arbatax sono insomma una testimonianza chiara e tangibile dell’antichità della Sardegna, terra emersa e solidificatasi su una piattaforma porfirica che tutt’oggi si estende su quasi tutta l’isola, mostrando caratteristiche similari all’area atesina dalla Val di Sesto, in Pusteria, al passo del Broccon e al Lago d’ Idro a Merano. Tutte queste aree, Sardegna compresa, sono state le prime terre emerse dell’attuale territorio italiano: circa 250 milioni di anni fa.