Con 27.391 abitanti, cifra di poco inferiore a quella della vicina Carbonia (29.095), Iglesias rappresenta uno dei centri più importanti della Sardegna occidentale e condivide con Carbonia la leadership politica, amministrativa ed economica dell’intero Sulcis Iglesiente. La città si distingue per il suo straordinario patrimonio storico, culturale e architettonico, frutto di secoli di attività mineraria e dominazioni che ne hanno modellato l’identità.
Iglesias è inoltre sede vescovile della diocesi omonima, erede diretta dell’antica diocesi del Sulcis, elemento che conferma il ruolo centrale della città nella storia religiosa della Sardegna meridionale.
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Scheda informativa di Iglesias
Nome della città: Iglesias
Origine del nome: deriva dallo spagnolo Iglesias (“chiese”), nome attribuito durante il periodo aragonese in riferimento alle numerose chiese presenti nel centro storico; l’antico nome medievale era Villa di Chiesa
Nome degli abitanti: iglesienti
Subregione di appartenenza: Sulcis-Iglesiente
Provincia di appartenenza: Provincia del Sud Sardegna (SU)
Numero di abitanti: circa 26.000 abitanti
Economia: storicamente basata sull’attività mineraria (piombo, zinco, argento); oggi prevalgono turismo culturale e naturalistico, servizi, artigianato, piccole imprese e valorizzazione del patrimonio minerario dismesso
Siti turistici principali da visitare:
Il centro storico medievale con Piazza Quintino Sella e la Cattedrale di Santa Chiara
Il Colle del Buoncammino e il castello di Salvaterra
Le ex aree minerarie, tra cui Monteponi e Masua, parte del Parco Geominerario
La famosa scogliera di Masua e la roccia di Pan di Zucchero
Il borgo costiero di Nebida con i suoi panorami e laverie storiche
Numerosi itinerari nel territorio, tra miniere, natura e mare

Città mineraria: una storia millenaria legata ai metalli
La storia di Iglesias è indissolubilmente legata alla tradizione mineraria, attività che ha modellato per secoli il paesaggio, l’economia e l’identità culturale del territorio. Le prime testimonianze di estrazione dei metalli nell’area risalgono già all’epoca romana, periodo in cui la zona del Sulcis Iglesiente era considerata una delle più ricche dell’isola per la presenza di piombo, argento e altri minerali. Nei secoli successivi l’attività mineraria conobbe una continua espansione, trasformando Iglesias in uno dei più importanti centri produttivi del Mediterraneo e lasciando un’eredità storica ancora oggi visibile attraverso miniere, gallerie e villaggi operai perfettamente conservati.

Gli Aragonesi: la conquista di Iglesias e il titolo di città regia
Nel 1324, al termine di un assedio durato ben sette mesi, Iglesias fu la prima grande città della Sardegna a cadere sotto il dominio degli Aragonesi. L’episodio segnò una svolta decisiva nella storia dell’isola: la conquista di Iglesias, all’epoca uno dei centri più ricchi grazie alle sue miniere d’argento, permise alla Corona d’Aragona di ottenere un controllo strategico sull’intero Sulcis Iglesiente e di consolidare la propria presenza militare ed economica nel Mediterraneo occidentale.
Dopo la capitolazione, la città fu riorganizzata secondo l’ordinamento catalano-aragonese, con l’introduzione di nuove strutture amministrative, giuridiche e fiscali che modificarono in profondità la vita quotidiana degli abitanti. La fedeltà dimostrata al nuovo potere e l’importanza economica del distretto minerario valsero a Iglesias, nel 1327, il prestigioso riconoscimento di città regia (civitas regia). Questo status speciale garantiva alla città privilegi, autonomia gestionale e una posizione di rilievo all’interno dei territori controllati dalla Corona, confermando il ruolo centrale di Iglesias nella storia politica sarda del Medioevo.

La città di Metalla
Il territorio in cui oggi sorge Iglesias era già frequentato in epoche molto antiche, soprattutto durante la fase neolitica della cultura di San Michele di Ozieri, una delle più avanzate e artisticamente ricche della preistoria sarda. A testimoniare questa presenza sono le numerose domus de janas, le tipiche tombe ipogeiche scavate nella roccia, concentrate in particolare nella zona montuosa di San Benedetto, dove si trova uno dei nuclei più significativi del Sulcis Iglesiente.
Alla stagione neolitica seguì un’intensa fase pre-nuragica, documentata dai ritrovamenti rinvenuti nelle grotte e nei ripari naturali dei dintorni. In essi sono stati identificati materiali appartenenti alle culture di Monte Claro, del Vaso Campaniforme e della cultura di Bonnanaro, testimonianze importanti del progressivo sviluppo tecnologico e sociale delle comunità preistoriche dell’area.

Le origini antiche del territorio di Iglesias
Con l’arrivo dei Romani, il territorio assunse una nuova e decisiva funzione economica. Proprio in questa zona sorse uno dei più importanti centri minerari dell’isola: la città di Metalla, oggi scomparsa e localizzata, secondo le ricostruzioni archeologiche e storiche, ai confini tra gli attuali territori di Iglesias e Fluminimaggiore. Metalla era celebre per la produzione di argento e rappresentava uno snodo cruciale del sistema minerario romano in Sardegna, con officine, impianti estrattivi e un’organizzazione del lavoro che coinvolgeva schiavi, minatori specializzati e personale amministrativo.
L’eredità di questa intensa attività estrattiva si ritrova ancora oggi nel paesaggio e nella storia di Iglesias, città che deve alle sue miniere una parte fondamentale della propria identità.
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Iglesias moderna: tra patrimonio minerario, turismo culturale e innovazione
La Iglesias moderna è una città dinamica che ha saputo trasformare la propria eredità mineraria in una risorsa culturale e turistica di grande valore. Dopo la crisi delle miniere nel XX secolo, il centro urbano ha intrapreso un percorso di riconversione fondato sulla valorizzazione del patrimonio storico-industriale, oggi parte integrante del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO. Le antiche gallerie, i villaggi minerari e i siti estrattivi restaurati rappresentano oggi attrazioni visitate da migliaia di turisti ogni anno.
La città si presenta come un vivace polo culturale, con musei, teatri, eventi dedicati alla storia e alle tradizioni locali, e un centro storico ricco di monumenti medievali, piazze animate e botteghe artigiane. Iglesias è anche un importante riferimento per l’istruzione e l’innovazione nel territorio, grazie alla presenza di istituti scolastici, sedi universitarie decentrate e progetti europei di recupero ambientale.
Vicino alla costa e circondata da un paesaggio unico, Iglesias oggi unisce memoria storica, cultura e natura, confermandosi una delle città più affascinanti e identitarie della Sardegna meridionale.


Le lotte intestine ai Della Gherardesca
Le vicende politiche di Iglesias nel Medioevo furono profondamente influenzate dalle lotte dinastiche che coinvolsero la potente famiglia Della Gherardesca, signori dell’allora Villa di Chiesa. Dopo l’arresto del conte Ugolino Della Gherardesca, imprigionato dal figlio nella celebre Torre della Fame di Pisa a seguito di violenti conflitti interni alla casata, la città conobbe un radicale cambiamento politico.
La caduta in disgrazia di Ugolino segnò infatti il definitivo predominio della fazione pisana su Villa di Chiesa, che rimase sotto controllo di Pisa fino al 1302, salvo una breve parentesi durante la quale la città fu amministrata dal Giudicato di Arborea. Questo periodo fu determinante per l’organizzazione politica, amministrativa ed economica di Iglesias, destinata a diventare un centro strategico per i Pisani.

Pisa padrona di Iglesias
Sotto la dominazione pisana, Iglesias visse una fase di straordinaria prosperità economica, divenendo uno dei poli più importanti della Sardegna medievale. La città si sviluppò rapidamente grazie alla fiorente attività estrattiva: dalle miniere circostanti si ricavavano carbone, blenda (minerale di zinco), galena (minerale di piombo) e anche modeste quantità di argento, indispensabili per la monetazione pisana.
La popolazione era eterogenea: oltre ai Sardi e ai Pisani erano presenti anche piccole comunità straniere, tra cui una significativa comunità tedesca, spesso legata al lavoro nelle miniere o alle attività commerciali del porto.
Durante questo periodo fu redatto il più antico corpus giuridico della città, il celebre Breve di Villa di Chiesa, un codice di leggi che regolava l’amministrazione mineraria, i commerci e la vita civile della comunità. Una preziosa copia del 1327 è tuttora conservata presso l’Archivio Storico Comunale.
Sempre in epoca pisana furono inoltre coniate diverse monete, segno della grande importanza economica e amministrativa raggiunta dalla città all’interno dei domini toscani.






Villa di Chiesa diventa Iglesias
Nel 1324, dopo un assedio durato oltre sette mesi, l’antica Villa di Chiesa cadde sotto il dominio aragonese, al quale sarebbe rimasta legata per i successivi quattro secoli. La conquista segnò una svolta profonda nella storia della città: non solo dal punto di vista politico e amministrativo, ma anche culturale, linguistico e urbanistico.
Con l’arrivo degli Aragonesi, Iglesias ottenne un ruolo di grande prestigio, diventando la prima città del neonato Regno di Sardegna. Questo nuovo status favorì una stagione di intensi interventi edilizi che coinvolsero sia le fortificazioni difensive sia la quasi totalità degli edifici di culto, rinnovati o ampliati secondo i modelli architettonici catalano-aragonesi.
Fu in questo periodo che si diffuse stabilmente la lingua catalana, affiancata in seguito dal castigliano, lingue ufficiali dell’amministrazione regia e degli atti pubblici. Proprio dalla forte presenza della cultura religiosa catalana deriva il nome Iglesias, dal castigliano iglesias (“chiese”), riferimento alla grande quantità di edifici sacri presenti entro le mura cittadine.
La trasformazione aragonese diede così a Iglesias la fisionomia culturale e urbanistica che ancora oggi caratterizza la città.
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La Cattedrale di Santa Chiara d’Assisi: il cuore religioso di Iglesias
La Cattedrale di Santa Chiara d’Assisi è uno dei monumenti più significativi di Iglesias e rappresenta il fulcro spirituale della città fin dal Medioevo. Costruita nel XIII secolo, in piena epoca pisana, è considerata uno dei rari esempi di architettura gotico-italiana sopravvissuti in Sardegna. L’edificio si distingue per le sue linee sobrie, l’elegante campanile cuspidato e il prezioso rosone in facciata, elementi che testimoniano l’influenza artistica dei maestri pisani attivi nel territorio.
All’interno la cattedrale custodisce importanti opere d’arte, tra cui altari marmorei, dipinti seicenteschi e arredi liturgici legati alla storia della diocesi. Nei secoli, soprattutto durante la dominazione aragonese e spagnola, la chiesa fu oggetto di restauri e ampliamenti che ne arricchirono l’impianto originario pur mantenendo intatta la struttura gotica.
Oggi la Cattedrale di Santa Chiara è tra i luoghi più visitati del centro storico di Iglesias, simbolo della profonda identità religiosa della città e testimonianza del suo passato medievale.


La Chiesa delle Anime Purganti: gioielli barocco
La Chiesa delle Anime Purganti, situata nel cuore del centro storico di Iglesias, è uno degli edifici religiosi più affascinanti e rappresentativi della città. Costruita tra il XVII e il XVIII secolo, la chiesa riflette pienamente lo stile barocco, evidente nelle forme armoniose della facciata, negli stucchi interni e nelle decorazioni che richiamano il tema della redenzione e della salvezza delle anime. L’interno, intimo e raccolto, ospita altari laterali finemente decorati, tele devozionali e statue lignee dedicate alle Anime del Purgatorio, culto molto radicato nella tradizione religiosa locale.
La chiesa svolse a lungo un ruolo fondamentale nella vita spirituale della comunità, diventando sede di confraternite e luogo privilegiato per cerimonie legate alla liturgia barocca. Oggi la Chiesa delle Anime Purganti è una tappa imperdibile per chi visita Iglesias, grazie al suo valore artistico e alla sua profonda connessione con la storia religiosa della città.

La Chiesa di San Marcello
La Chiesa di San Marcello, situata nei pressi del centro storico di Iglesias, è uno degli edifici sacri più antichi della città e rappresenta una preziosa testimonianza della sua storia religiosa. Le origini della chiesa risalgono al XIII secolo, in epoca pisana, e l’edificio conserva ancora oggi tracce dell’architettura romanico-gotica tipica del periodo. La struttura, semplice e sobria, presenta una facciata lineare e un impianto a navata unica, elementi che riflettono la funzione originaria di luogo di culto per le comunità rurali e i minatori dell’area circostante.
All’interno si trovano opere devozionali di pregio, tra cui statue lignee e altari laterali, oltre a testimonianze delle modifiche avvenute nei secoli, in particolare durante la dominazione aragonese e spagnola. La Chiesa di San Marcello è oggi una tappa interessante per chi desidera scoprire le radici medievali di Iglesias e conoscere uno degli edifici più antichi della sua tradizione cristiana.

La Chiesa della Purissima e il Collegio dei Gesuiti
La Chiesa della Purissima, conosciuta anche come Collegio dei Gesuiti, è uno degli edifici religiosi più importanti del centro storico di Iglesias e testimonia la profonda influenza dell’ordine gesuitico nella città tra il XVII e il XVIII secolo. Il complesso, composto dalla chiesa e dall’attiguo collegio, venne costruito a partire dal 1622, diventando presto un punto di riferimento per l’istruzione e la formazione religiosa del territorio.
La facciata della chiesa, elegante e armoniosa, riflette pienamente lo stile barocco tipico dell’architettura gesuitica, mentre l’interno, a navata unica con cappelle laterali, ospita altari marmorei, statue lignee e decorazioni che richiamano il culto della Vergine Purissima, a cui la chiesa è dedicata. Il collegio annesso svolse per secoli un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura e della dottrina cattolica, ospitando scuole, biblioteche e attività educative rivolte alla comunità.



L’edificio dell’Associazione Mineraria Sarda: il simbolo dell’archeologia industriale di Iglesias
L’edificio dell’Associazione Mineraria Sarda, situato nel cuore di Iglesias, è uno dei luoghi più rappresentativi della storia mineraria del Sulcis Iglesiente. Costruito tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, il palazzo fu sede dell’organismo che riuniva tecnici, ingegneri e dirigenti delle miniere della zona, diventando un punto nevralgico per la gestione e lo sviluppo dell’intero distretto minerario sardo. L’architettura dell’edificio, elegante e imponente, riflette il gusto eclettico dell’epoca, con facciate decorate, ampie finestre e spazi interni progettati per ospitare uffici, sale riunioni e archivi tecnici.
Oggi il palazzo dell’Associazione Mineraria Sarda rappresenta una delle testimonianze più importanti dell’archeologia industriale di Iglesias, simbolo della memoria mineraria della città e parte integrante del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO. La sua presenza nel centro urbano ricorda il ruolo cruciale svolto da Iglesias nel panorama minerario italiano ed europeo tra XIX e XX secolo.




Piazza Alfonso Lamarmora: il salotto storico di Iglesias
Piazza Alfonso Lamarmora, in omaggio a Alfonso Ferrero della Marmora (1804-1878), conosciuta dagli iglesienti come Piazza Seddà, è il cuore pulsante del centro storico di Iglesias e uno degli spazi urbani più rappresentativi della città. Di origine medievale, la piazza ha mantenuto nei secoli la sua funzione di luogo d’incontro, mercato e punto di riferimento per la vita sociale cittadina. Oggi si presenta come un elegante salotto urbano, circondato da edifici storici, caffè e attività commerciali che ne valorizzano l’atmosfera vivace e accogliente.
Al centro della piazza si trova la caratteristica fontana ottocentesca, mentre tutto intorno si sviluppano strette vie lastricate che conducono ai principali monumenti del centro storico, tra cui la Cattedrale di Santa Chiara, la Chiesa delle Anime Purganti e l’antico Collegio dei Gesuiti. Piazza A. Lamarmora è il punto di partenza ideale per esplorare Iglesias e rappresenta uno dei luoghi simbolo della città, dove storia, architettura e quotidianità si fondono in un’unica, suggestiva cornice.



Il centro storico di Iglesias: un intreccio medievale di chiese, piazze e palazzi antichi
Il centro storico di Iglesias è uno dei più affascinanti della Sardegna meridionale, un luogo in cui la storia medievale, l’eredità pisana e la cultura catalano-aragonese si fondono in un tessuto urbano unico. Le sue vie strette e lastricate, i portici, le piazze scenografiche e i numerosi edifici religiosi raccontano secoli di trasformazioni legate alla tradizione mineraria e al ruolo centrale che la città ebbe nel Medioevo. Passeggiando tra Piazza A. Lamarmora, i vicoli che conducono alla Cattedrale di Santa Chiara, le antiche mura e gli eleganti palazzi del centro, si percepisce un’atmosfera ricca di identità e cultura.
Il centro storico ospita inoltre alcune delle architetture più importanti della città, tra cui il Collegio dei Gesuiti, la Chiesa delle Anime Purganti, la Chiesa di San Marcello e diversi edifici civili di epoca ottocentesca, legati alla storia mineraria del Sulcis. Oggi l’area è animata da caffè, botteghe artigiane, librerie e spazi culturali, rendendo il centro storico il cuore vivo e autentico di Iglesias, perfetto per essere esplorato a piedi e scoperto in ogni suo dettaglio.





















































