Santa Teresa di Gallura è uno dei centri più affascinanti della Sardegna settentrionale, affacciata sulle spettacolari Bocche di Bonifacio, il braccio di mare che la separa dalla Corsica. La sua posizione strategica ha reso questo territorio un crocevia di popoli fin dall’antichità: qui sorgevano gli approdi romani di Tibula e Longosardo, i cui resti testimoniano un passato ricco di scambi commerciali e attività estrattive legate al granito gallurese. Il paese, fondato ufficialmente nel 1808 da Vittorio Emanuele I, conserva ancora oggi la tipica struttura urbanistica sabauda e un patrimonio storico che si integra armoniosamente con uno scenario naturale unico, fatto di promontori granitici, calette turchesi e spiagge bianchissime. Oggi Santa Teresa è una delle principali destinazioni turistiche della Sardegna: offre un mare tra i più belli del Mediterraneo, un centro storico vivace, un porto moderno con collegamenti giornalieri per la Corsica e numerosi percorsi culturali e naturalistici che ne fanno una meta ideale tutto l’anno.

Scheda informativa di Santa Teresa di Gallura
Nome della città: Santa Teresa di Gallura
Origine del nome: fondata nel 1808 per volontà di Vittorio Emanuele I; il nome richiama Santa Teresa e identifica la nuova comunità insediata nella punta più settentrionale della Sardegna
Nome degli abitanti: santateresini o teresini
Subregione di appartenenza: Gallura
Provincia di appartenenza: Provincia di Sassari (SS)
Numero di abitanti: circa 5.000 abitanti
Economia: turismo balneare e naturalistico, nautica da diporto, attività portuali, commercio stagionale, ristorazione; importante anche l’artigianato locale
Siti turistici principali da visitare:
La splendida spiaggia di Rena Bianca, simbolo della città
La Torre di Longonsardo, con vista sulle Bocche di Bonifacio
Capo Testa, con scogliere granitiche, fari e sentieri panoramici
Le calette di Santa Reparata e Ponente, molto apprezzate dai visitatori
Il porto turistico, punto di partenza per le escursioni verso l’Arcipelago di La Maddalena e la Corsica
Santa Teresa di Gallura e l’antica Tibula
Santa Teresa di Gallura si affaccia direttamente sulle Bocche di Bonifacio, il suggestivo tratto di mare largo circa 10 miglia nautiche che separa la Sardegna dalla Corsica. Questa posizione strategica ha reso l’area un punto di collegamento fondamentale fin dall’antichità.
Il sito dell’attuale abitato sorge infatti nei pressi di Tibula, una delle più importanti città costiere della Sardegna romana. Tibula rappresentava il principale punto d’approdo per chi proveniva dalla Corsica e un attivo centro commerciale, grazie soprattutto all’esportazione del granito gallurese diretto a Roma.
Le fonti antiche offrono diverse ipotesi sulla localizzazione della città. Claudio Tolomeo la colloca approssimativamente nell’area dell’attuale Castelsardo, mentre studiosi come il generale Alberto La Marmora e William Smith identificano l’abitato nell’insenatura di Longosardo, a pochi passi dall’odierna Santa Teresa di Gallura.
Accanto al porto principale di Tibula esisteva un secondo scalo romano, il Porto Longone, situato sul versante sud di Capo Testa. Qui si trovano ancora oggi i resti dell’antico insediamento nuragico di Lu Brandali, nei cui pressi sono state rinvenute le cave di granito sfruttate dai Romani per l’esportazione verso la capitale dell’Impero.
- Guarda anche l’approfondimento su Tibula: l’antica città romana alle origini di Santa Teresa di Gallura

L’età sabauda e la fondazione di Santa Teresa di Gallura
Nel 1720, quando la Sardegna passò ai Savoia, il comandante della torre, Francesco Maria Magnon, intuì la necessità di fondare un centro abitato stabile vicino al mare. La zona, già frequentata da immigrati corsi e pastori sardi, era infatti isolata e ancora troppo esposta alla presenza di banditi e avventurieri.
La fondazione ufficiale di Santa Teresa avvenne il 12 agosto 1808, con un decreto di Vittorio Emanuele I, che disegnò personalmente la pianta urbana e dedicò il nome alla consorte, la regina Maria Teresa d’Asburgo-Este.
Il termine “Gallura” deriva dall’espressione latina Fretum Gallicum (Stretto Gallico), antica denominazione delle Bocche di Bonifacio, quando la Corsica apparteneva alla Gallia.
L’insediamento non si sviluppò subito con facilità: per favorire la popolazione, la monarchia sabauda concesse ampie franchigie, terreni da coltivare e lotti per costruire le case ai primi abitanti.

Una città militare come Carloforte e Calasetta
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Santa Teresa iniziò a definirsi urbanisticamente, sviluppandosi lungo le due insenature principali:
Porto Longone, oggi sede del porticciolo turistico,
Rena Bianca, caratterizzata da una spiaggia celebre per la sua sabbia bianchissima.
La pianta urbana, di chiara impronta sabauda, ricalca l’impostazione degli altri centri piemontesi sorti per ragioni strategiche, come Carloforte e Calasetta. Nonostante ciò, i primi decenni del Novecento furono per Santa Teresa e per la Gallura anni di povertà, dominati dalla sudditanza economica verso i feudatari e il clero, e dall’espansione di un banditismo diventato quasi leggendario.
Solo in età giolittiana si registrò un primo miglioramento, anche se per una vera rinascita socio-economica si dovette attendere il secondo dopoguerra.

Dal secolare isolamento al turismo internazionale
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Santa Teresa – insieme alla Costa Smeralda, a Palau e a La Maddalena – divenne oggetto di investimenti e interesse internazionale. La bellezza delle coste, la posizione strategica e il carattere selvaggio della Gallura attrassero imprenditori e visitatori da tutto il mondo.
Nel giro di un secolo, la città–presidio voluta da Vittorio Emanuele I si trasformò in uno dei principali poli del turismo d’élite nel Mediterraneo, contribuendo a rompere l’isolamento che per secoli aveva caratterizzato la subregione. Centri come Aggius, Tempio Pausania e Calangianus conobbero una crescita economica significativa grazie al turismo, all’agricoltura e ai servizi.
Santa Teresa oggi
Oggi Santa Teresa di Gallura è una destinazione turistica di primo piano in Sardegna. Il territorio offre:
splendide spiagge e calette immerse nella natura,
un ricco patrimonio archeologico,
un centro storico vivace e curato,
un porto moderno che funge sia da approdo per il diporto nautico, sia da punto di collegamento quotidiano con la Corsica, per passeggeri e merci.
La varietà delle sue proposte la rende una meta perfetta per chi cerca natura, mare, storia e servizi di qualità.

Le spiagge di Santa Teresa di Gallura
Il mare di Santa Teresa è uno dei più spettacolari della Sardegna: acque limpidissime, fondali granitici e calette incastonate tra la macchia mediterranea rendono questa costa un patrimonio naturalistico unico.
Ecco una selezione delle circa venti spiagge e cale più amate:
Rena Bianca
Cala San Buco
Valle della Luna (Cala Grande)
Lu Pultiddolu
La Marmorata
Cala Balcaccia
Cala Spinosa
Cala Testa
La Liccia
Conca Verde
Porto Pozzo
Porto Quadro
Santa Reparata
Valle dell’Erica
Porto Liscia
Cala Baecca
La Colba
Rena di Ponente
Cala Grande
Cala Macchia Mala

Il Faro di Capo Testa
Il Faro di Capo Testa, uno dei più suggestivi della Sardegna, sorge sull’estrema punta del promontorio granitico che separa Santa Teresa di Gallura dalle Bocche di Bonifacio. Costruito nella seconda metà dell’Ottocento, domina un paesaggio spettacolare fatto di scogli scolpiti dal vento, calette nascoste e acque turchesi. La sua posizione strategica lo ha reso per decenni un punto di riferimento fondamentale per la navigazione nel tratto di mare tra Sardegna e Corsica, noto per correnti e venti intensi. Ancora oggi il faro, pur non essendo visitabile internamente, è una delle mete più amate dai visitatori per i panorami unici che offre: dalla terrazza naturale attorno alla struttura si può ammirare un orizzonte che spazia fino alle falesie bianche di Bonifacio, regalando tramonti indimenticabili e scenari perfetti per gli appassionati di fotografia e trekking costiero.

La Torre di Longosardo
La torre di Santa Teresa di Gallura, conosciuta anche come Torre di Longosardo, è uno dei simboli più riconoscibili della cittadina e uno dei baluardi costieri più imponenti dell’intera Sardegna. Costruita nel XVI secolo per volontà del re di Spagna Filippo II, nasceva come struttura difensiva contro le frequenti incursioni moresche che colpivano il nord dell’isola. La torre, realizzata in granito locale, domina l’estremità del promontorio con la sua forma massiccia e il diametro superiore ai 19 metri, tra i più grandi dell’epoca aragonese. Dalla sua terrazza panoramica si apre una vista spettacolare sulle Bocche di Bonifacio, sul borgo di Santa Teresa e sulla costa corsa, rendendola oggi una delle mete più fotografate e visitate. Oltre al suo valore storico e militare, la Torre di Longosardo rappresenta il punto di incontro perfetto tra architettura, paesaggio e memoria culturale della Gallura.








































