Marceddì è un suggestivo villaggio di pescatori del territorio di Terralba, situato all’estremità sud del Golfo di Oristano. Il borgo sorge in una posizione strategica, compreso tra Torre Vecchia e Torre Nuova, due torri costiere spagnole del Seicento che testimoniano l’intenso passato difensivo della zona.
La sua vera ricchezza è però la laguna di Marceddì, cuore economico, culturale e paesaggistico del villaggio. Qui convivono diversi ambienti acquatici — acque salmastre, dolci e marine — che formano un ecosistema di grande valore naturalistico. Le tre principali aree umide che compongono il complesso lagunare sono: lo stagno di Corru s’Ittiri, il bacino di San Giovanni e lo stagno di Marceddì, luoghi fondamentali per la pesca tradizionale e per la biodiversità dell’intera area.
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Scheda informativa di Marceddì
Nome del villaggio: Marceddì
Origine del nome: probabilmente derivato da antichi termini legati alla pesca e agli stagni costieri; il toponimo è presente nella tradizione locale fin dall’epoca medievale
Nome degli abitanti: non esiste una popolazione stabile numerosa; gli abitanti sono principalmente pescatori e famiglie legate alla marineria locale (frazione di Terralba)
Subregione di appartenenza: Campidano di Oristano
Provincia di appartenenza: Provincia di Oristano (OR)
Numero di abitanti: poche decine di residenti stabili (villaggio prevalentemente stagionale e dedicato alla pesca)
Economia: pesca tradizionale (cefali, anguille, muggini), acquacoltura negli stagni di Marceddì e San Giovanni, piccole attività legate al turismo naturalistico e alla ristorazione locale
Siti turistici principali da visitare:
Lo stagno di Marceddì, ricchissimo di fauna e ambiente lagunare
Il caratteristico ponte di Marceddì, storico collegamento sullo stagno
La chiesetta di San Giovanni e l’atmosfera del borgo di pescatori
Le zone umide circostanti, importanti per il birdwatching
Le spiagge e gli arenili vicini, tra cui la lunga costa sabbiosa che porta verso Pistis e Torre dei Corsari
Prodotti ittici di eccellenza
Il villaggio di Marceddì, affacciato sul limite settentrionale della Costa Verde, è una frazione del comune di Terralba ed è particolarmente noto per la qualità dei suoi prodotti ittici, frutto della pesca tradizionale nelle lagune circostanti. Durante l’estate la popolazione può raggiungere le mille persone, mentre nel resto dell’anno il borgo rimane quasi disabitato, conservando un’atmosfera autentica e silenziosa.
Situato a 12 km da Terralba, Marceddì è anche un importante punto di passaggio verso alcune delle spiagge più suggestive della Sardegna sud-occidentale, tra cui Pistis, Torre dei Corsari, la stessa Costa Verde e le celebri dune di Piscinas. Questo lo rende una tappa ideale sia per chi desidera esplorare le aree costiere sia per chi vuole conoscere una delle località della pesca lagunare più caratteristiche dell’isola.

Cucinare a bordo vasca: i sapori autentici della laguna di Marceddì
Tra le maggiori attrazioni di Marceddì, la gastronomia lagunare occupa un posto di primo piano. Le acque pescose degli stagni sono celebri in tutta la Sardegna per la qualità dei loro prodotti ittici, protagonisti di piatti tradizionali dal sapore unico. Qui abbondano le anguille, pescate soprattutto in occasione dei forti acquazzoni, e le caratteristiche triglie di fango, che vivono in branchi numerosi nutrendosi dei vermi presenti nel fondale.
Pregiatissima è l’orata, oggi in forte ripopolamento grazie alla ricchezza organica delle acque, mentre il muggine è considerato il “pesce simbolo” di Marceddì: dalle sue uova si ricava infatti la bottarga, uno dei prodotti più apprezzati dell’isola. Nelle acque lagunari vive anche la spigola – chiamata localmente su lupu per la sua voracità – che raggiunge spesso dimensioni notevoli. Sui fondali sabbiosi è presente infine la marmora, pesce osseo che scava nella sabbia alla ricerca di vermi marini e arenicole, e che può arrivare a pesare fino a 800 grammi.

La raccolta delle arselle: la tradizione dello “specchio”
Da maggio ad agosto la laguna di Marceddì diventa teatro dell’antica e preziosa attività della raccolta delle arselle, che qui si trovano in grande quantità a circa 15 centimetri sotto la sabbia. La pesca avviene utilizzando lo “specchio”, una scatola con il fondo in vetro che permette di osservare il fondale alla ricerca dei piccoli fori lasciati dai sifoni delle arselle.
Questo metodo, tramandato da generazioni, è apprezzato perché non invasivo, rispettoso dell’ambiente e perfettamente compatibile con l’equilibrio delle aree umide.

Un rifugio naturale per le specie protette
Gli stagni di Marceddì costituiscono un habitat ideale per numerose specie protette, rendendo l’area uno dei complessi lagunari più importanti della Sardegna. Tra i volatili più comuni si possono osservare l’airone rosso, il pollo sultano, il falco di palude, lo svasso maggiore e lo svasso piccolo, oltre alla moretta, al germano reale e ad altre specie tipiche delle zone umide.
L’intera area è riconosciuta come zona protetta di rilevanza internazionale, grazie al suo valore ecologico e al ruolo fondamentale che svolge per la fauna migratoria.
Architettura semplice e paesaggio fiabesco
Il villaggio di Marceddì si sviluppa lungo i bordi della laguna, estendendosi verso la vicina pineta in un contesto naturale di grande fascino. Le case sono piccole e funzionali, spesso composte da pochi ambienti abitativi e da ampi spazi destinati al ricovero delle imbarcazioni e delle attrezzature da pesca. Le strade, in gran parte sterrate, conservano l’aspetto tradizionale del borgo lagunare.
Il paesaggio è suggestivo: davanti allo stagno si innalza il promontorio di Capo Frasca, accanto si trova il pittoresco porticciolo e poco più in là la moderna chiesa della Madonna di Bonaria, punto di riferimento spirituale per la comunità dei pescatori. Un insieme armonioso che conferisce a Marceddì un’atmosfera quasi fiabesca, sospesa tra mare, natura e tradizione.
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