Nome in sardo: Erexia, Ciriaxia, Kariasa agreste, Ghinda
Famiglia: Rosacee
Etimologia: ciliegio da ciriegio, in riferimento alla durezza del suo legno
Habitat: il ciliegio selvatico è un albero che cresce in terreni freschi dove circola l’aria, come ad esempio ai margini dei boschi o vicino ai corsi d’acqua
Dimensioni: l’albero del ciliegio selvatico raggiunge fino ai 20 metri di altezza
Origine: l’origine del ciliegio è asiatica, ma non si sà con certezza il suo areale originario. In Europa sono state riscontrate tracce del ciliegio selvatico risalenti al paleolitico.
Utilizzo: il frutto del ciliegio selvatico è utilizzato in cucina come frutto direttamente commestibile, oppure trattato sotto forma di sciroppi o conserve. La polpa della ciliegia è utilizzata in cosmetica per la realizzazione di creme per il viso.
Fioritura: il fiore del ciliegio selvatico si presenta tra marzo e aprile. A maggio produce il frutto della ciliegia.
Diffusione: il ciliegio selvatico si diffonde grazie al fatto che molte specie di uccelli, come colombacci, merli e piccioni, si cibano interamente del frutto, compreso il nocciolo che riescono a digerire grazie alla specificità dei loro succhi gastrici.
Caratteristiche: il fiore del ciliegio selvatico ha petali lunghi fino a 10 mm di colore bianco o rosa chiaro. Al centro di essi si trova le antere gialle lunghe circa 1 mm.