Capo Nieddu è il tratto di falesia basaltica che si affaccia sul Mar di Sardegna in corrispondenza dell’omonima cascata, denominata in gergo locale “Istrampu de Capu Nieddu” in territorio comunale di Cuglieri. La cascata – alta 40 metri – è lo sbocco a mare del Rio Salighes nel tratto di costa tra S’Archittu e Tresnuraghes. Definita da più naturalisti una delle cascate più belle d’Italia, si caratterizza per la ridotta stagionalità a causa della portata d’acqua non sempre abbondante durante tutto l’anno (per vederla si consiglia il periodo più piovoso dell’anno, tra novembre e marzo) e per avere il diretto rapporto con l’acqua di mare dopo un salto di 40 metri, regalando agli osservatori sia da mare che da terra uno spettacolo assai suggestivo.
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IL MONTIFERRU
Il territorio di pertinenza della Cascata di Capo Nieddu è lo stesso del Monte Ferru, il più vasto complesso vulcanico della Sardegna che si trova nel quadrante centro-occidentale dell’isola e sovrasta il golfo di Oristano (VEDI) ed il boscoso altopiano di Abbasanta. La cima più elevata è Monte Urtigu (1050 mt), seguono il monte Entu (1024), il monte Pertusu (970), Punta Mandronisca (877) e il monte Armiddosu (807). Nonostante l’area abbia subito fin dall’Ottocento numerosi furti ambientali, tra incendi dolosi e disboscamenti, rimane per il visitatore una grande presenza di lecci, olmi e castagni secolari, corbezzoli, erica arborea, rose selvatiche, cisti, ginestre, biancospini, pruni e, nei tratti più altimetrici, anche le espressioni di elicriso, erba barona e timo.
ACQUA E VULCANI
Fin dall’antichità Monte Ferru era noto per essere circondato da una fitta foresta mediterranea ricchissima di acqua di eccellente qualità oligominerali (le fonti di San Leonardo/Siete Fuentes (VEDI) si trovano a 30 chilometri dalla cascata di Capo Nieddu); per la presenza di una fauna selvatica ricca e variegata, dal cinghiale, alla volpe, alla martora, alla donnola e al rarissimo gatto selvatico. Il Monte Ferru è un’area vulcanica che in epoche di formazione geologica aveva dato prova di manifestazioni piuttosto intense, il cui risultato è l’attuale paesaggio aspro e irregolare, ricoperto ancora di boschi e arricchito da torrenti impetuosi che solcano i basalti tra le valli dando origine a fenomeni idrografici come la cascata de S’Istrampu ‘e Massabari nella valle di Riu S’Abba Lughida, di S’Istrampu de Sos Molinos nella valle omonima e ovviamente quella de S’Istrampu de Capo Nieddu.