LA PIETRA NERA
La Pietra Nera è un pezzo di meteorite di forma sferica irregolare di circa 70-75 centimetri di diametro. Durante il rito della Hajj, i pellegrini si fermano davanti ad essa e la baciano, ad imitazione di ciò che fece Maometto nel suo secondo pellegrinaggio alla Mecca.
L’origine di questo culto è preislamico e riporta alle tradizioni beduine che erano presenti nell’area dove adesso sorge il Tempio della Kaʿba alla Mecca.
I BEDUINI AVEVANO GIÀ USATO LA PIETRA NERA COME OGGETTO DI CULTO
I beduini, gli antichi popoli nomadi allevatori di pecore, capre e dromedari che assaltavano le carovane pre-islamiche durante la traversata della Via dell’Incenso, pur praticando una religione politeista, entrarono facilmente in contatto con altre popolazioni, assimilando anche usi e tradizioni di popoli assai diversi per origini etniche, lingua e tradizioni, come quello ebraico. Dall’influenza con esso, nel VI secolo, svilupparono una sorta di “monoteismo imperfetto“, quello degli ħanīf, che era una devozione al Dio di Abramo, progenitore comune secondo la Genesi di ebrei e arabi e la affiancarono al culto di idoli, tra i quali quello dei bethel che usava come oggetti liturgici pietre di origine celeste, come appunto la famosa Pietra Nera della Mecca.
Secondo la tradizione islamica che divenne dominante su quella beduina, la Pietra Nera fu portata dall’angelo Jibrāʾīl e si annerì per conseguenza dei peccati degli uomini. In quell’epoca pre-islamica all’omaggio per questa pietra che si trovava, oggi come allora, dove adesso sorge il santuario islamico della Kaʿba (regione del Hajj), confluivano le tribù beduine e sedentarie che praticavano riti preislamici.
Secondo alcuni studiosi il rito preislamico fu poi adottato dalla tradizione islamica e adattato ad essa. I Musulmani considerano infatti la Pietra Nera come un reperto facente parte della “Casa Antica”, la cosiddetta al-Bayt al-ʿatīq che venne fatta portare sulla Terra direttamente da Allah. La Casa fu poi distrutta durante il Diluvio Universale (LEGGI) e la Pietra Nera fu l’unico reperto superstite del grande evento meteorologico. Noè (Nūḥ in arabo) raccolse e salvò la pietra e fu poi recuperata da Abramo nella grotta dove, insieme al figlio Ismaele, stava costruendo il Tempio della Kaʿba.
- LEGGI ANCHE: I POPOLI PREISLAMICI
LA PIETRA NERA OGGI
Oggi questo materiale viene custodito in una teca posta a oltre un metro di altezza e raramente i pellegrini riescono a toccarla durante il rito, perché la calca dei fedeli è spesso tale da non permettere l’operazione. Motivo per cui il rito viene spesso sostituito dai praticanti attraverso una semplice indicazione con il braccio durante i sette transiti.
Nei tempi antichi invece la pietra era esposta alle intemperie e questo determinava frequenti collassi del materiale, notoriamente fragile, soprattutto se diventava bersaglio del getto di pioggia.