Edificato intorno al 1000 sui resti di un’antica fortificazione romana, il Castello di Pontes si trova alle falde del Monte Tuttavista. Dopo essere caduto in mano ai catalano-aragonesi nel 1333, rimase abitato per altri due secoli prima di entrare in stato di abbandono. Attualmente è un rudere parzialmente recuperato ma che necessita ancora di tutela.
VOCAZIONE MILITARE
Vista l’ubicazione in cima ad un promontorio calcareo di 175 metri che sovrasta la piana del fiume Cedrino, la funzione del Castello di Pontes era chiaramente militare: sorveglianza su un crocevia di traffici da e per il Golfo di Orosei, nonché controllo su un’area a forte vocazione agricola dove la presenza umana era strettamente legata a quella che era la principale risorsa economica del medioevo: la terra.
FATTURA PISANA PER LA CAPITALE DELLA BARONIA
Poche le tracce materiali rimaste oggi dell’antico maniero, tra cui alcune parti di paramento murario; alcune altre della cinta antemurale e una cerchia muraria ad un livello più alto posta in corrispondenza del castello; i resti di una torre angolare (alla fine del XIX secolo ne erano visibili due) e un paio di cisterne ormai parzialmente o totalmente interrate.
Le maestranze che realizzarono il Castello di Pontes furono pisane e si ipotizza che risalgano al XI secolo, quando Galtelli, che dista due chilometri, era sede di Curatoria Giudicale e Vescovile per il Giudicato di Gallura. Tale importanza geopolitica esponeva il centro della Baronia ad un ruolo di primo piano nel conflitto contro gli aragonesi. Espugnare Galtellì, significava infatti mettere sotto controllo un centro nevralgico della costa orientale sarda, punto di comunicazione con le zone interne della Sardegna proprio per la presenza dell’agevole piana del Cedrino.
RIVISITAZIONI CONTINUE PER CERCARE LA DIFESA
Il Castello di Pontes ebbe una vita travagliata: fu più volte distrutto e ricostruito. Molte sue parti furono sottoposte a pesanti rimaneggiamenti proprio per garantire una maggiore funzionalità alle continue, impellenti, esigenze militari contro un nemico tutt’altro che debole, ma attrezzato e determinato a raggiungere il suo obiettivo di conquista: tutta la Sardegna. La storia ha infatti voluto poi (1323-1326) che l’isola cadesse nelle mani degli invasori e così, anche Galtellì e il suo castello, si dovettero piegare alla conquista aragonese.
VISITARE PONTES
Il rudere di Pontes nelle epoche più recenti è stato dimora dei baroni Guiso e poi progressivamente abbandonato. Purtroppo dalla fine dell’800 è stato oggetto di atti vandalici che hanno depredato di molti reperti e oggi si trova, in parte ingiustamente, sotterrato dai detriti. In ogni caso, la visita è obbligatoria e la si può fare agevolmente anche usufruendo di un servizio guide messo a disposizione dal Comune di Galtelli.
Contatti:
- telefono: 0784.90150
- mail: portadelparcogaltelli@gmail.com
COME ARRIVARE
Dal centro di Galtellì, uscire in direzione nord-est verso Orosei proseguendo sulla Strada Statale 129 e, a due chilometri dall’abitato, è possibile scorgere in alto sulla destra i resti del maniero, posto in cima ad un’altura ai piedi del Monte Tuttavista. L’area di sosta è attrezzata e recintata, la strada per giungere in cima è agevole sia a piedi che in bicicletta, sebbene le pendenze siano impegnative e richiedano ai visitatori un po’ di atletismo.
- Il castello di Pontes su Google Maps
COSA VISITARE A GALTELLÌ
La visita al Castello di Pontes può anche comprendere avendo a disposizione un po’ più di tempo, il Monte Tuttavista, ultima propaggine meridionale del complesso carbonatico del Supramonte.
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