- Comuni di pertinenza: Orgosolo, Urzulei, Dorgali
- Sfocia: il Rio Flummineddu è un affluente del fiume Cedrino che sfocia a Orosei, in località Foghe Pizzinna (Leggi qui).
- Orientamento: il fiume scorre in direzione Nord – Est
- Rilievi vicini: il Rio Flummineddu costeggia il Supramonte
- Gole e Canyon: il Rio Flummineddu è l’attore principale del processo di erosione che ha portato alla formazione di gole e canyon di notevole interesse, come la Gola di Gorroppu e S’Abba Arva.
- Vegetazione: mirto, menta selvatica, oleandro, ontano.
- Luoghi di interesse: Ovili de “Sos Mojos” e di “Sas Traes“; Area archeologica di Tiscali, Altopiano di Doinanicoro, Gola di Gorroppu, Canyon Caddaris (Leggi qui); Intermontes e Su Acu de Orudè (Leggi qui) Ponte de S’Abba Arva.
Dove nasce Frummeneddu
Il Rio Frummeneddu nasce nella foresta di Montes nei pressi della sorgente di Funtana Bona (Orgosolo) e dopo aver attraversato il territorio di Urzulei e di Dorgali, s’immette come affluente nel fiume Cedrino.
Lungo il suo percorso il Flumineddu si ricava la via di sbocco attraversando e modellando chilometri di roccia calcarea in direzione Nord-Est, prima nel tratto a monte e poi, via via costeggiando il Supramonte attraversando la valle di Oddoene dove, di lì a poco, affluisce appunto nel fiume Cedrino.
Anfiteatri naturali, tra piscine e salti
In località S’Abba Arva e prima ancora nei pressi della Gola di Gorroppu, questo piccolo fiume per trovare sbocco ha scavato nel calcare del Supramonte fino a determinare il paesaggio attuale, ricco di gole e anfratti; cascate, salti e piscine. Si tratta ovviamente di un paesaggio in divenire visto che, essendo un potente fiume a carattere torrentizio, a seconda delle annate, più o meno piovose, ridisegna l’area rimescolando roccia e vegetazione.
La parte più inaccessibile del Canyon Gorroppu è rimasta inesplorata fino agli anni ’70 del ‘900.
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Torrentismo a Frummeneddu
I territori comunali di Orgosolo, Urzulei e Dorgali, sono dunque interessati dal corso del Rio Flumineddu che si è imposto sul calcare in diversi momenti di erosione, ricavando una decina di salti che possono arrivare fino a 9 metri di altezza e soprattutto regalando il più grande canyon d’Europa, la Gola di Gorroppu. Fino al 1967 il suo percorso non era ancora stato completamente esplorato, ma oggi, è possibile visitarlo in tutta la sua estensione affidandosi a guide esperte e dotandosi di adeguato materiale, come:
- corde semi-statiche con trattamento che ne rallenta l’affondamento in acqua (lunghezza, fino a 20 metri);
- imbragature varie;
- discensore;
- canotto;
- caschetto da speleologo o alpinismo;
- muta e calzari in neoprene (utili per gli attraversamenti d’acqua);
- scarponcini alti da escursionismo;
- zaino da torrentismo;
- contenitori stagni.
Un ambiente severo
Il divertimento è assicurato da un ambiente naturale severo, ma proprio per questo incontaminato, ricco di vegetazione tipicamente sarda che cambia a seconda del punto in cui la si osserva: a monte le buie foreste di lecci, ginepri e tassi, a valle ciclopici massi arrotondati dalla furia dell’acqua, in mezzo, gole profonde scavate nella roccia, con forti pendenze, cascate, scivoli, corridoi allagati e numerosi laghi e laghetti fino all’uscita nel canyon di Gorroppu a cui si accede solo dopo aver superato le ultime scappatoie.
Lunghe escursioni
La primavera è sicuramente il periodo migliore dell’anno in cui visitare questo territorio: il fiume ha ancora il carico d’acqua dell’inverno, ma non il suo impeto e ciò consente di effettuare i passaggi più spettacolari e inaccessibili, senza correre rischi. Il consiglio è di percorrere il Frummeneddu in due giorni di escursione, facendo sosta a metà strada in località Sa Sedda Ar Baccas.
Come organizzare la discesa
Per una migliore organizzazione sarebbe opportuno sostare le auto alla partenza (Campos Bargios, Orgosolo) e all’arrivo (il ponte de S’Abba Arva, Dorgali). L’escursione interessa varie località e diversi punti panoramici, tra cui Sa Cambilonga, col suo ripido ghiaione, Billialai, dove c’è la bella ansa a forma di “U”, quindi i vari salti: il primo (10 metri), il secondo e il terzo (4), il quarto (10) il quinto (6), il sesto (7) e il settimo (6 metri). Non mancano dunque le varie piscine naturali, come i due laghi in località Codula Os Lagos (Urzulei) incastonate tra rigogliosa vegetazione mediterranea perfettamente adattata all’angusto ambiente, ardite balconate e pareti verticali di bianco calcare. A Sa Giuntura (uno dei punti più noti alle guide) l’imbrago lascerà il posto alla muta e al canotto per effettuare l’attraversamento di una lunga serie di laghi, tra scivoli e tuffi che rendono il passaggio divertente oltre che indimenticabile. Il tutto fino alla Pischina Gorropu che per attraversarla obbliga, o al tuffo da sei metri d’altezza direttamente sull’acqua o la calata doppia sempre dalla stessa altezza. Si giunge così all’ingresso nella Gola di Gorropu, dove c’è ad aspettare prima un lago sifone, quindi un altro salto di 10 metri, dopo di che, si entra nella gola più famosa del mediterraneo, non senza aver alzato gli occhi al cielo e aver ammirato la spettacolare strettoia tra pareti calcaree alte fino a 500 metri che si avvicinano a terra fino ad una distanza di 4 (è questo gioco numerico che fa della Gola di Gorroppu uno dei canyon più profondi d’Europa). L’escursione a questo punto entra nel tratto più semplice, il letto del fiume nel fondo della Valle di Oddoene al confine col Supramonte. Il percorso si snoda tra giganteschi massi arrotondati dall’acqua fino al Ponte di Sa Barva dove ad attendere ci sono le altre auto.