Graziano Mesina, conosciuto come Grazianeddu, è stato uno dei più noti banditi sardi del Novecento. Originario di Orgosolo, nel cuore della Barbagia, la sua figura è diventata leggendaria – e spesso controversa – nella storia del banditismo sardo e della criminalità italiana.
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Chi era Graziano Mesina?
Mesina nacque a Orgosolo, un paese simbolo della Barbagia, noto per la sua tradizione pastorale e per essere stato al centro di molte vicende legate al banditismo. Fin da giovane fu coinvolto in attività criminali, diventando presto una figura centrale nella rete dei sequestri di persona a scopo estorsivo, che colpì la Sardegna dagli anni ’60 in poi.
Sequestri e criminalità: il volto oscuro della Sardegna del Novecento
Tra gli anni ’60 e ’70, l’Italia – e in particolare la Sardegna – fu attraversata da una lunga ondata di sequestri di persona. Graziano Mesina fu coinvolto in diverse inchieste e processi. Sebbene non sempre condannato, fu considerato dagli inquirenti uno degli uomini chiave di questa stagione criminale.
Evasioni spettacolari e mito di Graziano Mesina
Mesina è stato arrestato e incarcerato più volte, ma divenne famoso anche per le sue evasioni clamorose. La più nota fu nel 1966, quando evase dal carcere di Nuoro. Questa fuga lo rese, per molti, un simbolo della ribellione sarda contro lo Stato, alimentando il mito di un “fuorilegge romantico”.
La grazia del 2004 e la breve riabilitazione
Negli anni ’90 Mesina sembrò avvicinarsi a una nuova vita. Partecipò attivamente alla mediazione per il rilascio di ostaggi, come nel caso del piccolo Farouk Kassam. Proprio per questi motivi, nel 2004 fu graziato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ottenendo la libertà.
Il ritorno al crimine di Graziano Mesina
Nel 2013 fu nuovamente arrestato con l’accusa di traffico internazionale di droga. Dopo la condanna definitiva, fu incarcerato, ma nel 2020, mentre si trovava in libertà vigilata, fece perdere le sue tracce. La latitanza durò oltre un anno, fino al suo arresto a Desulo, in Sardegna, nel dicembre 2021.
La morte di Graziano Mesina
Nel giugno 2022 fu trasferito nel carcere di Opera, vicino Milano. L’11 aprile 2025, a causa di gravi problemi di salute, fu scarcerato e ricoverato presso l’Ospedale San Paolo di Milano, dove morì il giorno successivo, il 12 aprile 2025, all’età di 83 anni. I funerali si svolsero nella parrocchia di San Pietro a Orgosolo, e Mesina fu sepolto nella nuda terra del cimitero del paese.
L’eredità culturale di Grazianeddu
La figura di Mesina ha ispirato film, musica e letteratura. Tra le opere più celebri:
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“Pelle di bandito” (1968) di Piero Livi
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“Barbagia” (1969) di Carlo Lizzani, con Terence Hill nel ruolo del protagonista ispirato a Mesina
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Canzoni come “Bandidos” dei Tazenda e “Vero Sardo G” dei Sa Razza
La sua storia continua a dividere l’opinione pubblica tra chi lo considera un simbolo di ribellione e chi lo giudica un criminale senza attenuanti.