Il Bombyx mori è una specie di farfalla originaria dell’Asia centro-orientale. La sua larva è conosciuta in tutto il mondo come baco da seta. Da millenni, questo insetto viene allevato per produrre uno dei materiali più preziosi e raffinati della storia: la seta.
L’allevamento del baco da seta prende il nome di bachicoltura ed è una pratica antica che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di intere civiltà.
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🦋 Cos’è il Bombyx mori
Il Bombyx mori è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Bombicidi. In natura, vive raramente in forma selvatica: infatti, l’uomo ha selezionato e addomesticato questa specie per ottenere una resa elevata nella produzione della seta.
Durante il suo ciclo vitale attraversa quattro stadi:
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Uovo
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Larva (baco)
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Crisalide
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Farfalla adulta
Il termine “baco” indica proprio la fase larvale, durante la quale l’insetto si nutre esclusivamente di foglie di gelso e produce un bozzolo di seta per proteggersi nella fase successiva della metamorfosi.

📜 L’antica tradizione del baco da seta
La seta fu scoperta in Cina oltre 4.000 anni fa e da allora il Bombyx mori è stato al centro di una vera e propria rivoluzione culturale ed economica. La Via della Seta, le manifatture europee e le antiche tecniche di filatura devono la loro esistenza proprio a questo piccolo insetto.
Oggi, la bachicoltura viene praticata soprattutto in Asia, ma esistono ancora esempi di allevamento anche in Italia, a scopo didattico o artigianale.
Bioreattore e applicazioni biotecnologiche del baco da seta
Recentemente, il baco da seta è stato studiato come un vero e proprio bioreattore per la produzione di proteine specifiche. Inserendo geni esogeni nel suo genoma, è possibile far sintetizzare all’insetto proteine di interesse. Queste scoperte hanno importanti ricadute in campo farmaceutico, come nella produzione di alfa-interferone umano, e in campo veterinario, per proteine ricombinanti utili a combattere infezioni in cani e gatti.
La seta, ottenuta dalla filatura dei bozzoli del Bombyx mori, è un biopolimero dalle eccellenti proprietà chimiche, fisiche, meccaniche e strutturali. Queste caratteristiche la rendono adatta a molteplici applicazioni biomedicali e biotecnologiche.
Ad esempio, la forza meccanica della seta viene sfruttata in ambito medico-chirurgico come filo di sutura non riassorbibile. Inoltre, la coltura cellulare su “scaffold” di seta permette di riprodurre tessuti come cartilagini, legamenti e ossa, sia in vitro che in vivo.
Alcuni studi recenti stanno aprendo nuove strade, chiamate “la via della seta”, per applicazioni innovative quali:
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formazione di membrane cornee
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protesi vascolari
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bendaggi per ferite
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matrici per il rilascio lento di farmaci.
Sempre nel campo biomedico, si stanno sviluppando materiali compositi seta-idrossiapatite da utilizzare in protesi osseo-rigenerative, garze per ustioni e tessili bioattivi antimicrobici.
L’industria del baco da seta
Con l’avvento della meccanizzazione industriale, la seta è diventata un materiale fondamentale nell’industria tessile, soprattutto per la produzione di abbigliamento di lusso, come biancheria, cravatte e tappezzerie.
Oggi, alcuni tessuti di alta gamma combinano seta con lana o fibre artificiali, migliorando così le proprietà del prodotto finale.
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