Denominazione in italiano:acacia di Costantinopoli
Altre denominazioni: Gaggia arborea
Denominazione scientifica:Albizia julibrissin
Etimologia: la composizione lessicale “Albizia julibrissin” è costituita dal primo termine, “albizia” che si riferisce chiaramente al nome del primo importatore della pianta in Europa, Filippo degli Albizzi; mentre la seconda, in persiano vuol dire “fiore di seta”.
Storia dell’importazione:l’acacia di Costantinopoli è stata portata in Europa per la prima volta intorno al 1750 dal nobile Filippo degli Albizzi.
Fioritura: da aprile a settembre
Descrizione: l’acacia di Costantinopoli è un albero di altezza contenuta, compresa tra 5 e 12 metri. La corteccia è di colore grigio che assume toni più netti in corrispondenza delle strisce longitudinali che la percorrono. Le foglie, bipennate e decidue, raggiungono massimo le dimensioni di 45×25 cm. Hanno la particolarità di avere un certo dinamismo tra il giorno e la notte, chiudendosi al calare del sole e aprendosi durante il giorno o quando piove. I fiori, profumatissimi, sono la parte più caratteristica dell’albero, con corolla e calice piccolissimi, mentre gli stami hanno una cromatura che varia dal crema al rosa chiaro, regalando all’osservatore una elegantissima sfumatura.
Usi:l’acacia di Costantinopoli è una pianta ornamentale utilizzata sopratutto per abbellire parchi urbani e strade cittadine. Tra i punti di forza di questa specie figurano senz’altro la velocità di crescita e di sviluppo, la fiorescenza elegante e decorativa con i colori e l’aspetto setoso della fioritura, nonché la formazione di un ombrello di foglie ad orientamento orizzontale lo rendono prezioso sopratutto durante le giornate di forte solazione. Inoltre, l’acacia di Costantinopoli non richiede terreni ricchi di acqua per vivere, ma si adatta bene anche in luoghi dal clima torrido.
Origine:l’areale originario dell’acacia di Costantinopoli va dalla Turchia alla Corea, percorrendo quindi tutta l’Asia centrale.
Biologia: i fiori dell’acacia di Costantinopoli sono un’ottima fonte di nettare per api, vespe e farfalle di varie specie. Il profumo dolce e caratteristico dei fiori di acacia di Costantinopoli attirano anche il colibrì.