La bocca di leone (Antirrhinum majus) è una pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae. Originaria delle coste del Mediterraneo, compreso il Marocco, è molto apprezzata in Italia per la vivacità dei suoi fiori e la facilità di coltivazione.
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Origine della bocca di leone
La bocca di leone è diffusa in diverse regioni, tra cui il Marocco, il Portogallo, la Francia e le zone del Medio Oriente come la Siria e la Palestina
Nome scientifico e classificazione
Nome comune: bocca di leone
Nome scientifico: Antirrhinum majus
Famiglia: Plantaginaceae
Ordine: Lamiales
Distribuzione geografica dell’Erba strega
La pianta è presente nelle coste meridionali e mediorientali del mediterraneo, Italia compresa. Si trova comunemente in terreni ghiaiosi e sassosi, aridi, nelle intercapedini di vecchi muri esposti al sole o ai margini delle mulattiere.

Habitat
Predilige habitat come:
sassosi
ghiaiosi
Si sviluppa bene su terreni aridi ed esposti al sole
Fioritura
Periodo di fioritura: da maggio a settembre
Colore dei fiori: giallo, rosso, rosa, bianco, arancione fino a sfumature di viola e bordeaux
Tipo di infiorescenza: spighe racemose terminali e frondose
Impollinazione
L’impollinazione avviene tramite insetti tipo imenotteri, lepidotteri, ditteri, oppure tramite il vento. Ai tropici l’impollinazione avviene anche attraverso il trasporto del colibrì .
Descrizione morfologica dei Teschi delle fate
Fusto: eretto e semplice inizia legnoso alla base e diventa fibroso e poi carnoso nella parte superiore
Foglie: di forma persistente, a disposizione che varia, da alternata, a opposta, a spirale
Radici: a fittone
Curiosità e usi
La bocca di leone, per via della bellezza e della vivacità del suo fiore, nonchè per la sua capacità di svlupparsi in altezza e avere subito una certa visibilità a colpo d’occhio, è molto impiegato nel giardinaggio moderno, sopratutto nella sua varietà bicolore.
L’intenso utilizzo di questa pianta nel giardinaggio ha determinato la nascita di molte varietà. Il nome comune di “bocca di leone” deriva dalla particolare forma del labbro inferiore. Altre denominazioni sono “Erba strega” o “Teschi delle fate”.








































