Galtellì, un comune di appena duemila abitanti abbarbicato ai piedi del Monte Tuttavista sul versante nord-occidentale è uno dei 29 borghi autentici della Sardegna che conserva ancora le tracce del suo passato.
CARATTERISTICHE GENERALI
Il piccolo paese ha vissuto in passato un graduale spopolamento a causa della stagnazione economica che risente cronicamente la Sardegna e le sue zone interne in particolare. Ciononostante col fiorire di una coscienza storica legata al turismo e grazie a qualche amministrazione illuminata, Galtellì ha fatto in tempo a conservare e valorizzare il suo incredibile patrimonio paesaggistico, che va dal villaggio antico al territorio circostante che si estende dalle sponde del fiume Cedrino a una parte del monte Tuttavista la cui giurisdizione confina con l’altro paese limitrofo, Orosei.
IL TERRITORIO
Il territorio di Galtellì ha un’estensione complessiva di 56,82 kmq ed è meta ideale degli itinerari naturalistici. Il paese, come detto, si trova ai piedi del Monte Tuttavista, il massiccio calcareo di 806 metri che rappresenta la propaggine più settentrionale del Supramonte: sebbene morfologicamente isolato dal più noto massiccio a causa della presenza nel mezzo di una distesa irregolare di territorio pianeggiante che si trova tra i territori comunali di Oliena e Dorgali.
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IL MONTE TUTTAVISTA
Il Tuttavista come evoca lo stesso nome e proprio per la sua posizione appartata sovrasta sul territorio circostante e nei punti più alti è possibile osservare tutte le Baronie, che va dal Monte Senes di Irgoli sino a Dorgali, mentre a est è possibile osservare il Golfo di Orosei in tutta la sua estensione fino a Capo Monte Santo. La montagna è interamente ricoperta della vegetazione tipica mediterranea, con lecci, ginepri e lentischio. Nel sottobosco cresce la peonia o Rosa peonia, una pianta perenne erbacea dai grandi fiori di colore porpora e numerose altre specie vegetali come l’efedra nebrodense, la sassifraga setolosa, l’alisso di Tavolara ed il trifoglio di Moris. Il Monte Tuttavista ospita anche una certa varietà faunistica che con una certa fortuna potrebbe anche osservare il visitatore più attento, tra cui il cinghiale, la volpe, la donnola e la martora; mentre e tra gli uccelli sono visibili gheppi, pernici e poiane.
SA PEDRA ISTAMPADA
Tra le attrazioni naturalistiche più interessanti del territorio di Galtellì e in particolare dell’area del Tuttavista, c’è senz’alto Sa Pedra Istampada (la pietra forata), ben raggiungibile dalla strada panoramica ad una quota di 635 s.l.m. Sa Pedra Istampata come fa trapelare il nome anche a chi non conosce la lingua sarda è una scultura naturale realizzata dal vento, la quale dispone di un foro di circa 20 metri di diametro, da dove, peraltro, è possibile godere di una bella veduta panoramica della Baronia meridionale.
IL CRISTO DEL TUTTAVISTA
Il Cristo del Tuttavista è una grande statua in bronzo – issata nel settembre 2001 – realizzata dall’artista madrileno Pedro Angel Terron Manrique uno dei più autorevoli scultori europei e già Direttore dell’Istituto delle Belle Arti dell’Università di Madrid. Questa maestosa scultura assieme alla croce, raggiunge i 10 metri di altezza ed è una delle più alte d’Europa: il posto è meta di frequenti pellegrinaggi di fedeli dove possono trovare un luogo appartato, silenzioso e in mezzo alla natura per pregare e meditare. Ogni anno, a settembre, in suo onore si celebra una ricorrenza particolarmente sentita dalla comunità di Galtellì. La storia della statua è tuttavia recente ed ha avuto come protagonista l’allora sindaco di Galtellì, Giovanni Cosseddu, che si mobilizzò per l’iniziativa. Assieme a lui vi furono anche il compaesano Angelo Rojch e l’arcivescovo Ottorino Alberti che definì l’opera «Una voce di speranza e un raggio di luce che attraversa la notte del tempo».
IL FIUME CEDRINO
Il fiume Cedrino è il corso d’acqua che da sempre bagna la vallata di Galtellì e ne definisce i confini occidentali con i vicini comuni di Irgoli, Loculi e Onifai. L’acqua di questo importante corso d’acqua nasce alle pendici del monte Fumai (1316 m.s.l.m.) e del monte Novo San Giovanni, nel massiccio del Gennargentu, nei pressi del Supramonte di Orgosolo dove è conosciuto come rio Boloriga. In questo tratto il corso d’acqua ha già subito importanti rallentamenti perché più a monte, in territorio di Dorgali, si trova la diga di Pedra ‘e Ottoni che ne regola l’irruenza soprattutto in autunno quando le violente piogge possono creare dannosi allagamenti. L’area attorno al fiume ha una sua attrattività naturalistica, in quanto è frequentata da diverse specie di uccelli migratori, come le alzavole e il germano reale, le prime sono le più piccole anatre europee, mentre il germano reale è considerato il capostipite della maggior parte delle razze domestiche dell’anatra.