Il sistema dell’istruzione tecnica e professionale italiana sta vivendo un profondo rinnovamento. Con la Legge n. 175/2022 e il successivo Decreto-Legge n. 45/2025, il Governo ha avviato un riordino generale volto a modernizzare i percorsi formativi, avvicinare scuola e lavoro, e rispondere meglio alle esigenze del mercato, dell’innovazione tecnologica e della transizione ecologica.
In Sardegna, questa riforma rappresenta una grande occasione per valorizzare i talenti dei giovani e rafforzare il legame tra formazione e sviluppo del territorio.
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Le basi normative della riforma
- La Legge 175/2022 ha fatto una revisione dei curricoli.
- Il Decreto-Legge 45/2025 ha poi completato il quadro, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La Legge 175/2022 ha gettato le fondamenta del nuovo sistema tecnico e professionale, prevedendo una revisione dei curricoli, una maggiore collaborazione con le imprese e l’introduzione di un Osservatorio nazionale dedicato.
Il Decreto-Legge 45/2025 ha poi completato il quadro, fissando l’avvio del nuovo ordinamento a partire dall’anno scolastico 2026/2027 e ridefinendo le regole per gli istituti tecnici e professionali, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Obiettivi del riordino
L’obiettivo generale è creare un sistema formativo moderno, dinamico e orientato all’occupabilità. In particolare, la riforma punta a:
Rafforzare le competenze tecniche e digitali richieste dal mondo del lavoro e dalla trasformazione industriale 4.0.
Integrare istruzione, formazione professionale e ITS Academy, creando una filiera coerente che accompagni i giovani dalla scuola al lavoro.
Promuovere la collaborazione con imprese, enti di ricerca e università, attraverso laboratori congiunti, stage, patti educativi territoriali e progetti 4.0.
Garantire un’offerta formativa flessibile, capace di adattarsi alle caratteristiche economiche e sociali di ciascun territorio.
Formare e aggiornare il personale docente, con particolare attenzione alle metodologie laboratoriali e all’innovazione didattica.
Istituti tecnici vs Istituti professionali
La riforma introdotta dalla Legge 175/2022 e dal Decreto-Legge 45/2025 rappresenta una svolta per l’istruzione secondaria superiore in Italia.
Il nuovo sistema punta a rendere più chiara e complementare la distinzione tra istituti tecnici e istituti professionali, creando una filiera formativa integrata che unisce scuola, impresa e territorio.
Mentre gli istituti tecnici si concentrano su una formazione tecnico-scientifica orientata all’innovazione e alla prosecuzione degli studi, gli istituti professionali offrono un percorso pratico e operativo, finalizzato all’inserimento immediato nel mondo del lavoro o nella formazione professionale superiore.
In Sardegna, questa riforma apre nuove prospettive per i giovani e per le imprese, favorendo la nascita di percorsi formativi su misura, legati ai settori produttivi locali come turismo, agroalimentare, energia, ICT e artigianato.
Tabella di confronto
Istituti Tecnici e Professionali
| Caratteristiche | Istituti Tecnici | Istituti Professionali |
|---|---|---|
| Obiettivo formativo | Fornire competenze tecnico-scientifiche e gestionali per proseguire negli studi universitari o ITS. | Offrire competenze pratiche e operative per l’ingresso diretto nel mondo del lavoro. |
| Durata | 5 anni (biennio + triennio). | 5 anni (biennio + triennio). |
| Orientamento | Teorico-pratico con forte base scientifica e tecnologica. | Pratico-applicativo con laboratori e attività sul campo. |
| Settori principali | Economico, tecnologico, informatico, meccanico, chimico, turistico. | Servizi, artigianato, agricoltura, enogastronomia, benessere, industria. |
| Materie caratterizzanti | Matematica applicata, fisica, chimica, economia aziendale, informatica, tecnologie meccaniche, disegno tecnico. | Laboratori di settore, tecniche professionali, stage, gestione dei servizi, manutenzione, produzioni artigianali. |
| Sbocchi formativi | ITS Academy, università, concorsi tecnici, impieghi nel settore pubblico e privato. | Inserimento lavorativo immediato, formazione professionale regionale (IeFP), corsi post-diploma o ITS. |
| Collaborazioni esterne | Aziende tecnologiche, enti di ricerca, università, consorzi industriali. | Imprese locali, laboratori artigiani, cooperative, centri di formazione professionale. |
| Esempi di indirizzi | Meccanica e meccatronica, informatica e telecomunicazioni, turismo, amministrazione e finanza, energia, costruzioni. | Enogastronomia e ospitalità, manutenzione e assistenza tecnica, servizi socio-sanitari, agricoltura, artigianato artistico. |
| Esempi di scuole in Sardegna | ITI “Dionigi Scano” di Cagliari, ITC “Salvemini” di Cagliari, ITT “Angioy” di Sassari, ITIS “Piazza” di Olbia. | IPSAR “Azuni” di Cagliari, IPSIA “Galilei” di Macomer, Istituto Professionale “Pischedda” di Bosa, IPSSAR “Gramsci” di Monserrato. |
| Profilo dello studente ideale | Studente interessato alle tecnologie, ai sistemi produttivi, alla progettazione e alla gestione tecnica. | Studente pratico, creativo e orientato al fare, interessato a mestieri e professioni concrete. |
Indirizzi
tecnici e professionali
| Indirizzo | Tipologia di istituto | Settore di riferimento | Descrizione sintetica |
|---|---|---|---|
| Ragioneria (oggi “Amministrazione, finanza e marketing”) | Istituto tecnico | Settore economico | Forma figure esperte in contabilità, economia aziendale, diritto e gestione d’impresa. |
| Geometra (oggi “Costruzioni, ambiente e territorio”) | Istituto tecnico | Settore tecnologico | Prepara tecnici per edilizia, urbanistica, topografia e gestione del territorio. |
| Agrario | Istituto tecnico | Settore tecnologico | Approfondisce agronomia, ambiente, allevamento, trasformazione agroalimentare e sostenibilità. |
| Industriale | Istituto tecnico | Settore tecnologico | Specializzato in meccanica, elettronica, elettrotecnica, automazione e informatica industriale. |
| Turistico | Istituto tecnico | Settore economico | Forma figure per la gestione di servizi turistici, accoglienza, marketing territoriale. |
| Alberghiero / Enogastronomico | Istituto professionale | Settore servizi | Specializza in cucina, sala, ricevimento e ospitalità. Forte componente pratica. |
| Moda / Abbigliamento / Design tessile | Istituto professionale | Settore industria e artigianato | Prepara operatori e tecnici nel campo della sartoria, della moda e della produzione artigianale. |
| Manutenzione e assistenza tecnica (ex IPSIA) | Istituto professionale | Settore industria e artigianato | Forma operatori per la manutenzione di impianti, macchine, mezzi meccanici ed elettronici. |
| Servizi socio-sanitari | Istituto professionale | Settore servizi | Prepara figure per assistenza sanitaria, educativa e sociale. |
| Agricoltura e sviluppo rurale (IeFP) | Istituto professionale | Settore agrario | Percorso più pratico rispetto all’istituto tecnico agrario, con forte legame con il territorio e le aziende agricole. |
Sintesi
Gli istituti tecnici (come Ragioneria, Geometra, Agrario, Industriale, Turistico) offrono una formazione teorico-pratica con solide basi scientifiche e gestionali.
Gli istituti professionali (come Alberghiero, Moda, Manutenzione, Servizi socio-sanitari) privilegiano la pratica e l’esperienza diretta in laboratorio o in azienda.
Cosa cambia negli istituti tecnici
Gli istituti tecnici saranno completamente riorganizzati. Le principali novità includono:
Nuovi curricoli orientati alle competenze e alla realtà produttiva del territorio.
Maggiore integrazione tra teoria e pratica, con più ore di laboratorio e attività in collaborazione con le imprese.
Possibilità di attivare indirizzi flessibili, costruiti in base ai bisogni locali e alle filiere produttive strategiche.
Utilizzo di tecnologie digitali avanzate e potenziamento dei laboratori innovativi.
Avvio ufficiale del nuovo ordinamento dall’anno scolastico 2026/2027.
Cosa cambia negli istituti professionali
Gli istituti professionali, già oggetto di riforma negli anni passati, vengono ulteriormente potenziati per rafforzare il legame con la formazione regionale e con le imprese locali.
La riforma punta a:
Rendere i percorsi più coerenti con le qualifiche professionali regionali.
Favorire la continuità con l’istruzione e formazione professionale (IeFP).
Sostenere laboratori territoriali e campus formativi, anche grazie ai fondi del PNRR.
Offrire percorsi personalizzati e flessibili, per ridurre la dispersione scolastica e aumentare le opportunità occupazionali.
Impatti e opportunità per la Sardegna
La riforma avrà effetti significativi anche in Sardegna, dove il tessuto produttivo è ricco di potenzialità ma spesso necessita di profili tecnici specializzati.
Ecco alcune opportunità concrete per il territorio:
Sviluppo di competenze locali nei settori chiave dell’isola: agroalimentare, turismo, energie rinnovabili, meccanica, nautica, artigianato e ICT.
Collaborazioni scuola-impresa per stage, apprendistati e progetti formativi legati alle specificità del territorio.
Rilancio degli istituti tecnici e professionali sardi come centri di innovazione e formazione per i giovani.
Maggiore attrattività per le imprese, che potranno contare su personale formato e aggiornato secondo gli standard europei.
Per la Sardegna, si tratta di un’occasione per costruire un sistema educativo realmente connesso allo sviluppo economico e sociale dell’isola.
Domande frequenti
Quando entrerà in vigore la riforma?
Il nuovo ordinamento sarà operativo dall’anno scolastico 2026/2027, con un periodo di transizione già avviato.
Gli studenti attualmente iscritti cosa devono fare?
Chi è già iscritto proseguirà secondo l’ordinamento attuale. Le nuove regole si applicheranno ai nuovi iscritti a partire dal 2026.
Le scuole dovranno cambiare indirizzi di studio?
Ogni istituto tecnico e professionale potrà aggiornare i propri indirizzi, adattandoli alle esigenze locali e alle nuove linee guida nazionali.
Le imprese potranno collaborare con le scuole?
Sì. Il riordino prevede patti educativi territoriali, progetti condivisi, attività di formazione congiunta e stage formativi.
Perché questa riforma è importante
Il riordino dell’istruzione tecnica e professionale rappresenta un passo decisivo per:
rendere la scuola più vicina al mondo del lavoro;
offrire maggiori opportunità occupazionali ai giovani;
favorire la crescita economica e innovativa dei territori;
creare una filiera formativa integrata, dalla scuola agli ITS, fino all’università e all’impresa.
In Sardegna, tutto questo può tradursi in un rilancio delle competenze e dell’occupazione giovanile, rafforzando l’identità produttiva e innovativa dell’isola.
Nuova fase per l’istruzione tecnica e professionale
La riforma introdotta con la Legge 175/2022 e il Decreto-Legge 45/2025 segna una nuova fase per l’istruzione tecnica e professionale italiana.
Per la Sardegna, significa costruire una scuola moderna, tecnologica e capace di formare figure qualificate pronte per le sfide del futuro.
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Le istituzioni scolastiche, le famiglie e le imprese sono chiamate a collaborare per valorizzare al meglio questa opportunità e costruire insieme una nuova stagione per la formazione tecnica e professionale dell’isola.





































