Le Elezioni Regionali della Sardegna, in programma per il prossimo fine febbraio 2024, non porteranno, con alte probabilità, cambiamenti significativi e positivi ai Sardi e alla Sardegna.
A prescindere infatti da chi sarà il vincitore, in Sardegna, come quasi ovunque in Italia e in altri paesi cosiddetti “occidentali”, sarà il capitalismo selvaggio a orientare la politica regionale e non le istanze pubbliche che i cittadini, sopratutto quelli appartengono alla classe media e a quella più povera ancora.
Vediamo in che modo i vertici politici si organizzano per far eleggere i loro candidati e quali sono le dinamiche che portano la Sardegna ad essere continuamente afflitta dagli stessi problemi da più di settant’anni a questa parte, senza che gli amministratori riescano a far peso specifico per cambiare la situazione.
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