Le parti fondamentali dell’unità navale:
- lo scafo – il corpo galleggiante, che deve possedere tre caratteristiche fondamentali per avere questa qualità: galleggiabilità, solidità e impermeabilità
- il sistema propulsivo – motore, elica, progetto
- il sistema di governo – timone e timoneria
Le prorpietà nautiche
Le proprietà nautiche di un’unità navale sono l’insieme delle caratteristiche tecniche e dinamiche che determinano il comportamento di una barca in acqua e la sua capacità di navigare in sicurezza ed efficienza. Queste proprietà descrivono come l’imbarcazione reagisce al mare, al vento e alle manovre del timoniere, influenzando comfort, stabilità e prestazioni complessive. Tra le principali proprietà nautiche rientrano navigabilità, regolarità delle oscillazioni, stabilità, manovrabilità, stabilità di rotta e velocità: parametri fondamentali nella progettazione, nella classificazione e nell’utilizzo pratico di ogni unità navale. Conoscere queste proprietà è essenziale per comprendere come una barca si comporterà in diverse condizioni meteo-marine e per scegliere l’imbarcazione più adatta alle proprie esigenze di navigazione.
Le proprietà nautiche dell’unità navale sono:
- navigabilità
- regolarità delle oscillazioni
- stabilità
- manovrabilità
- stabilità di rotta
- velocità
Navigabilità
Capacità di affrontare il mare in sicurezza
La navigabilità è la proprietà principale che determina la capacità di un’unità navale di affrontare il mare in condizioni variabili, garantendo sicurezza ed efficienza.
Un’imbarcazione considerata “navigabile” deve possedere una struttura robusta, un adeguato galleggiamento e una distribuzione dei pesi corretta. La navigabilità dipende anche dalla forma dello scafo, dal rapporto lunghezza/larghezza e dal modo in cui lo scafo interagisce con le onde. Una buona navigabilità consente alla barca di affrontare mare formato riducendo l’impatto delle forze esterne e migliorando il comfort a bordo.
- capacità di affrontare il mare in condizioni di variabilità
- struttura robusta
- corretta distribuzione dei pesi
Regolarità delle oscillazioni
Comfort e prestazioni in mare mosso
La regolarità delle oscillazioni (rollio, beccheggio e sussulti trasversali/longitudinali) indica quanto l’unità navale si muove in risposta al moto ondoso. È un parametro fondamentale per il comfort dei passeggeri e per la sicurezza operativa. Imbarcazioni con oscillazioni regolari tendono a seguire il moto del mare senza movimenti bruschi o imprevedibili, riducendo il rischio di perdita di equilibrio o di affaticamento delle strutture. La forma del fondo, il baricentro e l’ampiezza della carena influenzano fortemente la regolarità delle oscillazioni, rendendola una proprietà chiave per la navigabilità complessiva.
- regolarità delle oscillazioni (frontali, posteriori, laterali, dal basso e dall’alto)
- capacità di seguire il moto del mare senza movimenti bruschi
Stabilità
Resistenza al ribaltamento e recupero dell’assetto
La stabilità rappresenta la capacità dell’unità navale di resistere al ribaltamento e di recuperare il proprio assetto originario dopo una sbandata. Si distingue in stabilità iniziale (risposta alle piccole inclinazioni) e stabilità finale (capacità di raddrizzarsi da inclinazioni elevate). Una buona stabilità si ottiene con un baricentro basso, una distribuzione corretta dei pesi e una forma di carena studiata per aumentare il momento raddrizzante. È un fattore fondamentale per la sicurezza, soprattutto nelle imbarcazioni da diporto e nei natanti esposti a raffiche di vento o onde laterali.
Stabilità = capacità di resistere al ribaltamento
Stabilità iniziale / Stabilità finale
Fattori che influenzano nella stabilità:
- baricentro basso
- distribuzione dei pesi
- forma della carena
Manovrabilità
Capacità di eseguire cambi di rotta e manovre strette
La manovrabilità è la proprietà che definisce quanto facilmente l’unità navale può effettuare variazioni di moto: cambi di direzione, frenate, accelerate, manovre in spazi ristretti.
Dipende dalla forma dello scafo, dalla potenza del motore, dal timone o sistema propulsivo (eliche, piede poppiero, jet drive, bow/stern thruster).
Una buona manovrabilità è essenziale nei porti, durante l’ormeggio e in situazioni di emergenza, perché consente allo skipper di controllare rapidamente la barca e rispondere in modo preciso alle condizioni del mare o del traffico nautico.
Manovrabilità: proprietà dell’unità navale di gestire le variazioni di moto
Stabilità di rotta
Mantenere la direzione senza correzioni continue
La stabilità di rotta definisce la capacità dell’imbarcazione di mantenere una direzione prestabilita senza necessità di continue correzioni al timone. Un’unità con buona stabilità di rotta “tiene la linea” anche in presenza di vento laterale, correnti o onde diagonali. Questo parametro dipende dalla forma della carena, dal pescaggio, dalla superficie laterale immersa e dalla qualità del sistema di governo. Migliorare la stabilità di rotta significa ridurre la fatica del timoniere e ottimizzare consumi e velocità di crociera.
Velocità
Rendimento propulsivo e performance dell’imbarcazione
La velocità è la proprietà che descrive quanto rapidamente l’imbarcazione può muoversi sull’acqua in relazione alla potenza installata, alla forma dello scafo e alla resistenza idrodinamica. Si distingue tra velocità massima e velocità di crociera, quest’ultima essenziale per ottimizzare consumi e preservare il motore. Carene plananti, semi-plananti e dislocanti hanno velocità caratteristiche differenti. La velocità di un’unità navale è un parametro molto importante sia per esigenze operative sia per la gestione dei tempi di navigazione.
Parti dello scafo e nomenclatura
Le sezioni longitudinali
Le sezioni longitudinali sono le parti dello scafo che si individuano sezionandolo dall’avanti all’indierto lungo il piano di simmetria longitudinale e il realtivo asse, quello che appunto va dall’avanti all’indietro.
Lo scafo, essendo la struttura che costituisce il guscio dell’unità, è diviso pertanto longitudinalmente in due parti simmetriche separate da un piano parallelo all’asse longitudinale, detto piano di simmetria longitudinale.
Guardando lo scafo dall’alto in basso, con la parte anteriore a destra e la parte postriore a sinistra, le due parti in cui è suddiviso lo scafo dal piano di simmetria longitudinale sono:
- la banda di dritta (a destra)
- la banda di sinistra (a sinistra)
Lo scafo può essere suddiviso longitudinalmente in tre zone:
- prua, zona di davanti
- parte maestra, zona centrale
- poppa, zona di dietro
Nelle piccole unità, le zone solo due:
- parte prodiera
- parte poppiera
Le sezioni trasversali
Le sezioni trasversali sono le parti della barca che si individuano sezionando da lato a lato lo scafo nella parte centrale. Questo punto in genere è anche quello di massima larghezza, ed è detto sezione maestra.
Le parti della barca individuate in base al rapporto con l’acqua
In base alla parte dello scafo che sta immersa in acqua e a quella che sta fuori dall’acqua, lo scafo è suddiviso anche in:
- opera viva (o carena) → la parte immersa in acqua
- opera morta → la parte che sta fuori dall’acqua
Galleggiamento
La opera viva e la opera morta sono separate dalla linea di galleggiamento. La lughezza della barca presa all’altezza della linea di galleggiamento, si chiama lungezza al galleggiamento.
I fianchi
I fianchi della barca, le porzioni laterali esterne dello scafo che si estendono da prua a poppa si chiamano murate. Esiste dunque la murata di dritta e la murata di sinistra.
Le murate sono a loro volta suddivise in:
- Mosconi – di dritta o di sinistra – che sono la parte anteriore della murata
- Giardinetti – di dritta o di sinistra – che sono la parte poteriore della murata
L’elemento che collega i due giardinetti si chiama specchio di poppa.
Lo scolo dell’acqua: gli ombrinali
Gli ombrinali sono le piccole aperture che servono a espellere l’acqua (piovana o di mare). Gli ombrinali si possono trovare i vari punti della barca: nello specchio di poppa, in coperta, nell‘impavesata (l’orlo superiore della murata) o nel calpestio del pozzetto.

La riserva di galleggiabilità
La parte della barca che rappresenta l’ultima riserva di galleggiailità prima dell’irreversibile affondamento è il bordo libero. Questa parte si trova il ponte di coperta e la linea di galleggiamento.
Pescaggio
La distanza tra la linea di galleggiamento e il punto più basso dello scafo, si chiama pescaggio della barca.
Le tre grandezze identificative della barca
L’unità navale può essere identificata attraverso tre dimensioni fondamentali, che sono:
- Lunghezza fuori tutto, la massima distanza longitudinale tra prua e poppa
- Lunghezza fuori fasciame, la massima distanza trasversale, detta anche baglio massimo
- Peso della barca in tonnellate
Compartimenti
Lo scafo di un’imbarcazione può essere suddiviso anche in base alle parti interne dello stesso, che hanno la funzione di irrobustirlo, di dare ulteriori livelli di galleggiabilità e di offrire abitabilità a passeggeri e marinai.
I compartimenti di una barca sono dunque gli spazi interni, separati strutturalmente, ciascuno con una funzione specifica per la navigazione, la sicurezza e l’abitabilità.
Prua
Zona anteriore dell’imbarcazione
Può ospitare:
cabina di prua
gavoni
vano ancora
Contribuisce all’assetto longitudinale
Compartimento centrale
Parte più ampia e abitabile
Include spesso:
dinette
cucina (cambusa)
cabine
Coincide con la zona di massimo baglio
Poppa
Zona posteriore
Può contenere:
cabine di poppa
gavoni
locale timoneria o pozzetto
Influisce molto sull’equilibrio della barca
Locale motore (sala macchine)
Compartimento dedicato alla propulsione
Deve essere:
separato
ventilato
facilmente ispezionabile
Fondamentale per la sicurezza antincendio
Compartimenti stagni
Spazi impermeabili separati da paratie
Servono a:
limitare l’ingresso d’acqua
mantenere la galleggiabilità in caso di falla
Obbligatori nelle navi, frequenti anche nei natanti moderni
Gavoni
Compartimenti di stivaggio
Possono contenere:
dotazioni di sicurezza
cime, parabordi
attrezzature
Non sempre stagni
Servizi igienici (WC nautico)
Compartimento separato
Con impianti dedicati (acque nere, serbatoi)
In sintesi:
Prua → stivaggio / cabina
Centro → abitabilità
Poppa → cabine / manovra
Motore → propulsione
Stagni → sicurezza
Gavoni → stivaggio
Le strutture orizzontali dello scafo
Orizzontalmente lo scafo presenta una o più strutture che possono essere:
- Il ponte inferiore, detto fondo
- Il ponte superiore, detto ponte principale o coperta (o ponte di coperta), qualora si tratti di uno scafo chiuso.
Strutture ausiliarie alla coperta
Sul ponte di coperta si possono trovare alcune strutture ausiliarie, sopratutto negli scafi chiusi, che sono:
Pulpito – barriera di protezione (tipo ringhiera) posta a prua o a poppa. Esistono pertanto il pulpito di poppa e il pulpito di prua.
Battagliola – barriera di protezione (tipo ringhiera), posta lungo i lati dell’imbarcazione
Boccaporto: apertura ricavata nel piano di coperta per scendere nei locali sottostanti
Pozzetto: parte esterna dell’imbarcazione adibita ad ospitare i passeggeri, l’equipaggio in manovra, le manovre e il timone.
Pagliolato: piano calpestabile e amovibile (o pavimento) più basso dello scafo.
Sentina: parte più bassa dello scafo, tra il fondo e il pagliolato, dove si raccolgono le acque sporche e i residui di liquidi. La sentina deve essere sempre mantenuta pulita e periodicamente svuotata attraverso la pompa di sentina.
Le sovrastrutture della barca
Negli scafi chiusi e complessi, vi sono alcune parti che si trovano nella parte sopraelevata rispetto al piano di coperta. Queste parti sono:
- La sovrastruttura – parte della nave che si eleva sopra il ponte di coperta
- Tga – struttura abitabile elevata che si trova sopra la coperta
Elementi costruttivi dello scafo tradizionale
La struttura dello scafo indipendentemente dal materiale utilizzato viene solitamente concepita con un’ossatura standard che comprende due elementi fondamentali:
- Chiglia
- Ordinate
Chiglia
La chiglia è la robusta trave longitudinale che percorre lo scafo da prua a poppa per tutta la lunghezza.
👉 La chiglia può essere considerata composta da tre parti principali:
- Massiccio di prua
- Parte centrale della chiglia
- Massiccio di poppa
Massiccio di prua
→ è la struttura piena situata all’estremità anteriore dello scafo, in corrispondenza della prua, raccorda la chiglia con la ruota di prua.Parte centrale della chiglia
→ elemento longitudinale posto nella parte inferiore e centrale dello scafo, a diretto contatto con l’acqua.Massiccio di poppa
→ è la struttura piena situata all’estremità posteriore dello scafo, raccorda la chiglia con il calcagnolo e il piatto (specchio) di poppa.
Sul massiccio di prua si innestano le strutture di prua, che sono, dall’alto verso il basso:
- Dritto di prua → elemento strutturale verticale anteriore
- Ruota di prua → elemento curvo che raccorda il dritto di prua con la chiglia
- Piè di prua → parte inferiore della prua, punto di unione tra ruota di prua e chiglia, che fende l’acqua
Sul massiccio di poppa si innestano le strutture di poppa, che sono, dall’alto verso il basso:
Dritto di poppa → elemento strutturale posteriore verticale, sul quale può essere incernierato il timone quando questo è esterno
Calcagnolo → parte inferiore della poppa, punto di raccordo tra chiglia e poppa, che funge da sede o appoggio per il timone
La chiglia può essere dotata di alcune strutture ausiliarie:
Paramazzata → struttura disposta internamente allo scafo, posta sopra la chiglia, che ha funzione di rinforzo strutturale e di collegamento con le ordinate.
Controchiglia → struttura disposta esternamente allo scafo, fissata sotto la chiglia, che serve a proteggerla dagli urti e può contribuire alla efficienza idrodinamica della navigazione, fornendo robustezza e stabilità di rotta.
Ordinate
Le ordinate sono le costole della barca, ovvero strutture trasversali dello scafo che partono dalla chiglia e definiscono la forma della murata.
** nb
- Strutture trasversali: direzione, da murata a murata
- Strutture laterali: direzione, da prua a poppa
Le ordinate sono formate a loro volta dai seguenti elementi:
- madiere – parte inferiore, iniziale o primo elemento di incastro dell’ordinata con la chiglia
- staminale – parte curva e mediale dell’ordinata, che contribuisce a definire la forma dello scafo
- scalmo – parte terminale dell’ordinata, che si raccorda con la murata e il bordo dello scafo.
Ordinata maestra è la costola che corrisponde alla sezione trasversale o sezione maestra dello scafo, quella centrale e più larga della struttura.
Le ordinate usufruiscono dell’appoggio strutturale di altre parti per avere una maggiore solidità. Queste parti sono:
Fasciame – rivestimento esterno delle ordinate.
Bagli – struttura trasversali convesse che uniscono internamente due ordinate, irrobustendole. Servono inoltre al sostegno del ponte di coperta.
Il baglio più lungo è detto baglio maestro e corrisponde al punto di larghezza massima dello scafo.
Zinchi – piastre di zinco fissate nella carena, nell’albero dell’elica o nella timoneria, che servono a protegere le parti metalliche dalla corrosione.
Gli zinchi sono anodi sacrificali che proteggono le parti metalliche immerse dalla corrosione galvanica.
👉 Anodo è l’elettrodo in cui avviene l’ossidazione, cioè il punto da cui partono gli elettroni.
👉 Gli zinchi “si consumano al posto” delle parti più importanti della barca.
Quando metalli diversi (elica, asse, piede motore, passascafi, timone) sono immersi in acqua, si crea una corrente galvanica che corrode il metallo più “debole”.
Gli anodi sacrificali, essendo progettati per corrodersi per primi, assorbono la corrosione e salvano le parti strutturali.
Passascafo – raccordo metallico o in materiale plastico dotato di apposite valvole (dette prese a mare) e installato attraverso lo scafo, al quale viene collegata una tubazione dell’impianto di bordo.





































