Un episodio sconcertante ha segnato il torneo giovanile “La Nuova Sardegna”, un evento che mostra come il calcio giovanile possa trasformarsi in un teatro di violenza e business. Durante la partita tra il Latte Dolce e gli spagnoli dell’Hospitalet si sono verificati calci, spintoni, bandierine usate come armi, e una vera e propria rissa tra campo e spalti.
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La condanna del presidente Fresu
Il presidente del Sassari Calcio Latte Dolce, Roberto Fresu, ha preso una posizione netta: “Con la violenza non si aiuta lo sport. Condanniamo totalmente quanto accaduto. Il nostro impianto è da sempre un luogo dove si insegnano i veri valori del calcio”. Fresu ha anche ricordato che l’Hospitalet si era già reso protagonista di comportamenti scorretti in un precedente incontro del torneo.
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Nessun ferito, nessun fermo, ma resta l’amarezza per una pagina nera del calcio giovanile sardo. Episodi così non solo allontanano i giovani dallo sport, ma rappresentano il lato più pericoloso del calcio giovanile tra violenza e business, svuotandone il significato educativo.
La sensazione è che troppi eventi sportivi giovanili stiano diventando occasioni in cui si esaspera l’agonismo, spesso più per i genitori e gli adulti coinvolti che per i ragazzi stessi. È necessario fermarsi a riflettere: quale modello stiamo offrendo? È davvero questo lo sport che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni?
Calcio giovanile, violenza e business: una riflessione necessaria
👉 Nel video commento qui sotto analizziamo non solo l’episodio di cronaca, ma anche la deriva del calcio agonistico moderno, usato spesso come strumento di diseducazione e come macchina di profitto del capitalismo selvaggio. Guardalo per un punto di vista alternativo.
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