La clamorosa invasione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici in Sardegna è un evento senza precedenti che ha subito un’accelerazione nella primavera del 2024. Mentre i cittadini, tenuti all’oscuro degli accordi sottoscritti tra le multinazionali dell’energia verde e i politici nazionali e regionali, sono sul piede di guerra e cercano di “chiudere il recinto quando i buoi sono scappati”, rimane per la Sardegna un futuro prossimo molto incerto che potrebbe in pochi anni stravolgere una delle carte vincenti di questa regione, il paesaggio sopravvissuto all’antropizzazione selvaggia. Al netto dell’ennesimo scippo di democrazia, da parte dei un sistema speculativo di portata mondiale, c’è da chiedersi tuttavia se ai cittadini non rimane ancora una volta la strada della opposizione civile creando un movimento politico che, un domani, faccia da argine alle brutte pagine di storia.
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