Quasi tutte le piante sono composte da una parte maschile detta stame e da una parte femminile, detta pistillo.
- Parte maschile del fiore: stame
- Parte femminile del fiore: pistillo
Il Papavero comune ad esempio, ha un gruppo di stami che crescono attorno al pistillo nel centro del fiore.
I semi
Gli stami e il pistillo di un fiore della stessa specie quando si uniscono generano i semi, i quali, in seguito, lasceranno la pianta per dar vita a nuove piante.
Questo del papavero è solo uno dei comportamenti tipo delle piante, forse non il più diffuso, ma certamente quello più esplicativo per comprendere il processo.
I boccioli
A primavera la nuova pianticella di papavero esce da un seme sepolto nel terreno. Un’unica pianta può dare molti fiori.
Questa fase si riconosce dalla formazione dei bocciòli che sono dei sacchi le cui pareti si chiamano sepali. I sepali andranno a sostenere il calice del fiore quando il fiore sarà maturo e in piena espansione.
I sepali cominciano ad aprirsi
Questa fase di vita del fiore è antecedente all’apertura del calice. Quando il fiore cresce i sepali cominciano ad aprirsi.
Il fiore
Quando i petali si sono schiusi, si possono vedere gli stami, la parte maschile del fiore, e il pistillo, la parte femminile.
Il polline
I piccoli sacchi all’estremità degli stami, chiamati antere, si schiudono. La polverina gialla, il polline, in essi contenuta, fuoriesce.
Il nettare
Il fiore, alla base dei petali, produce un liquido dolciastro, chiamato nettare. Le api e altri insetti nettarivori (cioè che si nutrono di nettare), accorrono per raccoglierlo. I granelli di polline restano appiccicati ai loro corpi pelosi o alle loro zampe.
Impollinazione
Mentre le api e gli altri insetti che hanno bottinato il nettare volano di fiore in fiore, il polline raccolto dal fiore si stacca dai loro corpi e cade sullo stimma di un altro fiore. Se quest’ultimo appartiene alla stessa specie del primo da cui è stato prelevato il polline, avviene l’impollinazione.
Quando i granelli di polline si sono depositati in cima allo stimma, alcuni sottilissimi tubicini cominciano a diramarsi in direzione dell’ovario.
Fecondazione
I tubicini alla fine raggiungono gli ovuli dell’ovario dove il contenuto di ogni graneo di polline si scarica in un ovulo. Ciò si chiama fecondazione.
Il frutto
A fecondazione avvenuta, il fiore non ha più bisogno degli stami nè dei petali. Quindi essi si staccano e cadono. Il pistillo invece è ancora necessario. Perciò resiste.
All’interno di esso infatti gli ovuli fecondati crescono fino a formare i semi. Essi sono attaccati alle pareti interne dell’ovario. A questo punto l’ovario si chiama frutto.
L’inseminazione naturale
Il frutto matura. Le sue pareti esterne si essicano e compaiono dei fiori alla sommità.
I semi si staccano dalle pareti interne del frutto: essi fuoriescono attraverso i fori situati vicino alla sommità quando il papavero è scosso dal vento.
In primavera le nuove piante
I semi che, in autunno, uscendo dal frutto, cadono sul terreno, la primavera seguente possono dar vita a nuove piante.