- Nome in italiano: Ferula comune
- Nome scientifico: Ferula communis
- Nome in sardo: Feurra, Ferula
- Famiglia: Apiaceae
- Etimologia: dal latino “ferula”, pianta col fusto dritto.
- Habitat: terreni aridi, calcarei, incolti e collinari del bacino mediterraneo
- Fioritura: da aprile a giugno
- Caratteristiche: pianta erbacea con fusto che può raggiungere i 3 metri di altezza. Foglie basali di 30-60 cm e fiori di colore giallo che si distribuiscono ad ombrello.
- Usi: in Sardegna la ferula una volta raccolta viene posta a essicare per ottenere dei graticci utili nella stagionatura di inaccati e formaggi all’interno degli antichi ovili della tradizione pastorale, “su pinnetu”. Con la lavorazione del fusto invece, abili artigiani, realizzano sgabelli (sos tzompeddos) e giochi per bambini (Sa carrela ‘e nanti).
** Su feurratzu
Su feurratzu è un fungo (in italiano “cardoncello”) che cresce alla base del fusto di ferula, in quel microambiente di umidità all’ombra della grande pianta. Noto già in antichità sia nel Mediterraneo che in alcune zone dell’Asia temperata, è molto apprezzato in cucina per il suo sapore dolce e delicato. Un primo piatto saporito della cucina sarda che vede il cardoncello protagonista è a base di maloreddos, salsiccia fresca con aggiunta di feurratzu per smorzare il sapore deciso dell’insaccato.
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