La Costa Verde è il litorale della Sardegna occidentale che si affaccia sul Mar di Sardegna poco più a sud del Golfo di Oristano.
Siamo nella provincia del Medio Campidano e la competenza amministrativa del territorio è dei comuni di Arbus e Fluminimaggiore. L’area si estende per circa 50 chilometri tra Capo Frasca, a nord e Capo Pecora e Portixeddu a sud.
Il paesaggio
La Costa Verde (o Marina di Arbus) è così denominata per via della vegetazione di lentischio, ginestra, corbezzolo e ginepro che ricopre la costa negli spazi immediatamente retrostanti le spiagge, bianchissime con le dune più alte d’Europa, incluse nei Patrimoni dell’Unesco, che si susseguono l’una dopo l’altra (la più nota è senz’altro quella di Piscinas, lunga 7 chilometri, con sabbia finissima e dorata) interrotte talvolta da cale rocciose e scogliere a picco sul mare. Il patrimonio boschivo è fatto di abbondante macchia mediterranea, con ginepri e ginestre piegati dal forte vento che soffia spesso da queste parti. Tra le località più interessanti della zona, spicca senz’altro Torre dei Corsari con la frazione de Is Arenas. Il paesaggio è praticamente tropicale, a tratti africano, con il verde severo che si addossa fino al mare, intervallato talvolta da copiose distese di sabbia gialla che si butta nel mare blu cobalto.
- LEGGI ANCHE: BUGGERRU
- LEGGI ANCHE: Caletta di Campu Sali, Arbus
La fauna
Tra le specie faunistiche sulla Costa Verde si trovano i fenicotteri rosa che stanziano periodicamente negli stagni attorno al borgo di Sant’Antonio di Santadi. Vi sono poi le tartaruga caretta caretta che da queste parti depone le uova e il cervo sardo, salvato da poco dall’estinzione e che in questo lembo di Sardegna ha trovato un habitat ideale per procreare e sopravvivere in discreta abbondanza di esemplari, tanto che l’incontro casuale con questo grande mammifero da parte di turisti ed escursionisti è tutt’altro che difficile.
Il parco geominerario
A pochi chilometri dal mare della Costa Verde si trova il vecchio borgo di Montevecchio , oggi abitato solo da qualche centinaio di persone ma che un tempo fu il centro direttivo dell’omonima miniera che fa parte del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’Unesco. Sulla ricchezza mineraria del sottosuolo attorno alla Costa Verde già gli antici abitatori della Sardegna ne erano a conoscenza, ma solo col Regno Sabaudo iniziarono le attività estrattive in maniera sistematica a scopi produttivi. Dal 1720 al 1991 fu una storia di alterne fortune per il territorio e per le sue popolazioni che vennero coinvolte nell’attività estrattiva e da cui ebbero una seppur lieve ricaduta economica. L’area delle vecchie concessioni minerarie di Montevecchio occupa un territorio compreso fra i comuni di Arbus e Guspini. Due sono le aree principali:
- i cantieri di Levante, nelle immediate vicinanze del borgo di Montevecchio,
- i cantieri di Ponente lungo la strada che da Montevecchio conduce al villaggio minerario di Ingurtosu.
Le due aree sono separate dal passo Gennaserapis dove si trova il borgo di Montevecchio.
INFORMAZIONI TURISTICHE:
- Pro Loco Arbus Medio Campidano, telefono 070 975 4063
- Pro Loco Guspini, telefono 070 970384. Mail: info@prolocoguspini.it
- Pro Loco Fluminimaggiore, telefono 0781 581040