La Sardegna è uno dei territori del Mediterraneo più ricchi di biodiversità. Dal punto di vista vegetale sul suolo dell’isola crescono infatti circa 2700 specie vegetali autoctone, di cui 2000 circa sono anche di interesse agronomico.
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Nonostante la regione ancora non disponga di una normativa specifica che protegge questo patrimonio, grazie all’isolamento geografico e all’impatto antropico contenuto dal basso livello demografico in proporzione all’estensione territoriale, è stato possibile conservare una varietà vegetale di assoluto rispetto. E tutto ciò sebbene dagli anni ’80 del ‘900 anche la popolazione umana della Sardegna sia stata investita dalle peggiori piaghe sociali del sistema economico vigente.
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COSA SONO LE SPECIE ENDEMICHE
Tra le specie vegetali di maggior interesse presenti in Sardegna vi son sicuramente le cosiddette “piante endemiche”, ovvero quelle varietà di piante che nascono e proliferano solo in poche aree circoscritte.
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COSA SONO LE PIANTE CARATTERISTICHE
A fianco alle specie endemiche vi è un’altra categoria di specie botaniche molto interessanti che si chiama “piante caratteristiche”, ovvero la corposa lista di piante, anche non endemiche, ma che caratterizzano la regione della Sardegna.
- Camomilla (o Matricaria chamomilla)
La camomilla è sicuramente una delle piante erbacee più conosciute in assoluto. Grazie alla sua diffusione in pianura e in collina fino ad un’altezza massima di 1500 metri, è largamente utilizzata sin dall’antichità sia in cosmetica che in cucina. In cosmetica come è un ottimo lenitivo della pelle, ma si usa anche per schiarire i capelli. In cucina si consuma soprattutto come tisana, ma non è raro anche l’uso come condimento di risotti. Fiorisce a primavera e si fa subito notare sia per la sua intensa diffusione che per il profumo delicato che emana.

- Borragine (o Borago officinalis)
Erba selvatica con fioritura azzurro-violetta, è nota sin dall’antichità per le sue proprietà curative (tosse, febbre, emolliente, diuresi), sia per l’utilizzo in cucina come ingrediente di ravioli, zuppe o insalate.

- Fiordaliso frangiato (o Centaurea phrygia)
Pianta erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae che può raggiungere l’altezza massima di 10 dm, dispone di un assetto floreale eretto con poche foglie. Il colore del fiore è quasi sempre viola con sfumature gialle.

- Acetosella (o Oxalis acetosella)
L’acetosella è una pianta spontanea che produce una diffusa fioritura di colore giallo o bianco che si apre nelle giornate assolate e si chiude durante la pioggia. Raggiuge un’altezza massima di 20 centimetri e cresce quasi ovunque: prati, zone umide, sottobosco, intercapedini dei muri. E’ una pianta usata in cucina per condire zuppe o minestre: consumata fresca mantiene le sue proprietà digestive, energetiche e termoregolatrici. Non bisogna abusarne perché la concentrazione di ossalato di calcio può causare effetti astringenti. In erboristeria è usata come rimedio a dermatiti squamose e acne.

- Papavero comune (o Papaver rhoeas)
Pianta erbacea di cui si conoscono solo 8 specie. Capace di adattarsi a molti ambienti, dai prati alle buche dei marciapiedi, può raggiungere anche i 90 centimetri di altezza. E’ parente del papavero da oppio, da cui si estrae la morfina è utilizzato in alcune comunità contadine come sedativo leggero. In cucina invece si possono fare risotti, insalate o ripieni.

- Asphodelus fistulosus (o Asfodelo fistoloso)
L’Asfodelo fistoloso è una pianta erbacea perenne che può raggiungere gli 80 centimetri di altezza e la cui fioritura, abbondante, si presenta all’inizio della primavera colorando di bianco i vari territori, pianeggianti e collinari della Sardegna. La sua distribuzione ha una maggiore concentrazione nella porzione centro-settentrionale. Tra gli usi più noti di questa elegante pianta selvatica vi è sicuramente quello per la realizzazione dei tipici cestini di Flussio.
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- Cisto femmina (o Cistus salviifolius)

- Veccia Pelosa (o Vicia Villosa)
La Veccia Villosa è una assai diffusa pianta rampicante che raggiunge anche i 1,80 centimetri di altezza, appartenente alla famiglia delle Fabacee, specie leguminose di cui fanno parte anche le fave. Resiste al freddo e alla salinità, ricresce facilmente quando viene falciata, usata come pianta da foraggio o da mangime. Impollinata dalle api, la Vicia cresce fino a 1000 metri e fiorisce tra marzo e giugno.

- Iris Germanica (o Giaggiolo paonazzo)
L’Iris Germanica è una pianta appartenente alla famiglia delle Iridaceae, di cui fanno parte più di 300 specie. “Iris” è la parola che deriva dal greco “iris” che vuol dire arcobaleno, ed è caratterizzato da un fiore a simmetria raggiata con petali esterni orientati verso il basso di colore rosa, bianco, giallo, arancione, blu o viola. Questa pianta in passato era molto diffusa nei giardini delle ville borghesi e aristocratiche, ma poi è stata abbandonata ed è più facile trovarla a livello selvatico. Produce delle colonie dense con fiori grandi a sei petali e un profumo intenso ma generalmente non gradevole.

- Pisello selvatico (o Pisum sativum)
Si tratta del progenitore del pisello domestico. Coltivato già nel neolitico il pisello selvatico o pisello bifloro è una pianta tutt’altro che comune che produce una fioritura colorata che difficilmente passa inosservata. In Sardegna la si trova fino a 1600 metri di altezza in colonie dense in zone specifiche, dato che il seme si diffonde a corto raggio. Predilige le pietraie ben esposte ma fresche. Ha un’altezza compresa tra 20 e 50 centimetri con un fusto cilindrico che si sviluppa in una sezione angolosa. Il fiore ha una coralla bicolore, ali scure che vanno dal nero al porpora e un grande vessillo rosa che va dal rosa al porpora. Produce un frutto farinoso che a maturazione si apre e libera i suoi semi.

- Occhio di bue (o Crisantemum coronarium)

Il Crisantemo giallo selvatico è uno dei fiori più diffusi nelle campagne della Sardegna e delle regioni mediterranee invece, dove è una tipica di questa parte del mondo. In Italia, oltre alla Sardegna colonizza da aprile a luglio anche tutto il resto della penisola, ad eccezione del Piemonte, della Valle d’Aosta, della Lombardia, dell’Umbria e del Trentino Alto Adige.
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- Fico degli Ottentotti (o Carpobrotus)
Il Fico degli Ottentotti è una pianta succulenta nota anche come “Unghia di strega”. Questa pianta fa parte della famiglia delle Aizoaceae, ma non è originaria della Sardegna, bensì, a seconda della specie, delle zone desertiche del Sud America, del Nord America (Oregon e California) e Sud Africa. E’ una pianta molto forte, capace di crescere ed espandersi avendo a disposizione poca acqua grazie alla capacità dei suoi tessuti di trattenere l’acqua (tessuti succulenti = tessuti acquiferi). Dalla fine dell’800 il fico degli Ottentotti è stato introdotto con lo scopo di ridurre le erosioni dei terreni anche in Sardegna, provocando però l’effetto collaterale di soffocare la microflora del sottobosco locale. Attualmente sono censite 25 specie di cui una è presente in Sardegna, la Acinaciformis. I colori del suo fiore che tappezzano capillarmente ovunque attecchiscano variano dal bianco al giallo al fucsia. La pianta è molto diffusa nelle coste orientale dell’Alta Gallura e del Golfo dell’Asinara.
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