La Lega Anseatica è stata un’alleanza commerciale e paramilitare tra varie decine di città che, dal XI° all’XIX° secolo, hanno operato, con le loro classi mercantili, nelle acque del Mar Baltico del Mare del Nord.
La Lega Anseatica, da “anseatico” che deriva dal latino “hanse“, ovvero “raggruppamento”, nasce nella città tedesca di Lubecca e coinvolge prima di tutto quelle di Amburgo e di Brema. Ad aggiungersi a questo patto furono le numerose compagnie di mercanti che nel Mar Baltico e in misura minore nel Mare del Nord, effettuavano traffici commerciali sempre più lucrosi che richiedevano un’organizzazione complessa e una muta assistenza.
Nel corso della lunga storia commerciale la Lega Anseatica arrivò a comprendere nel periodo di massimo splendore ben 106 città, oggi appartenenti a diversi paesi, tra cui, da Ovest a Est: Belgio, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Svezia, Polonia, Russia (che allora si chiamava ancora Khanato dell’Orda d’Oro), Lituania, Lettonia, ed Estonia.
Oltre ai porti marittimi le tratte coinvolgevano anche le principali vie fluviali dell’Europa centro-orientale, come la Vistola, il Volga e il Dnepr. I traffici dunque arrivarono ad estendersi molto lontano, mettendo in comunicazione addirittura le città baltiche con l’estrema regione cinese del Catai.
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LEGA ANSEATICA E REPUBBLICHE MARINARE A CONFRONTO
Le città che aderirono alla Lega Anseatica non raggiunsero mai lo status di indipendenza assoluta come avvenne nella maggior parte dei casi delle Repubbliche Marinare, tuttavia mantennero una condizione di autonomia e ragguardevoli condizioni di forza politica che spesso riusciva a far peso specifico anche nei confronti dei grandi poteri centrali. Tutto ciò era possibile anche grazie al fatto che le compagnie di mercanti (dette “Hanse“), costituite spesso da membri appartenenti a diverse città di vari paesi, erano in grado di proteggere i loro traffici pure con appositi sistemi di difesa militari (messi a disposizione dai grandi stati, come Norvegia e Svezia), in grado di piegare qualsiasi tentativo di intromissione o di boicottaggio da parte degli stati.
LA DIFFICILE CONVIVENZA CON GLI STATI
La grande mole di affari economici mossi dai mercanti della Lega Anseatica; il numero ragguardevole di città coinvolte (tra le più ricche e attive dell’epoca) e la disponibilità di un sistema di difesa e controllo militare, furono tutti elementi che crearono “disturbo” ai grandi stati, sebbene questi fossero entrati in un periodo di debolezza. Gli scontri tra Lega e Stati furono dunque inevitabili conseguenze e in molti episodi furono questi ultimi a piegarsi al potere dei primi.
Il primo grande scontro militare che la Lega Anseatica dovette affrontare per mantenere il proprio status di autonomia e conservare l’ingente movimento economico che gestiva fu quello contro il Regno di Danimarca.
- La guerra contro la Danimarca: le Guerre di Valdemaro
Dal 1340 al 1375 il regno di Danimarca, dopo tormentate vicende dinastiche, elesse a re Valdemaro Christoffersen IV Atterdag (1320-1375) che fu il primo sovrano a governare direttamente da quella che era già la più importante città del paese, Copenaghen. Egli, grazie a una rigorosa politica fiscale mise ordine alle casse reali, al punto che fu in grado di acquistare numerose infrastrutture di presidio territoriale, come castelli e fortezze. Valdemaro arrivò pure a controllare tutte le sedi vescovili, grazie ad un accordo raggiunto col Papa d’Avignone, nonché le aree della Fionia, dello Jutland, della Zelanda e soprattutto la preziosa quanto lontana isola di Gotland, testa di ponte verso i traffici con il continente euro asiatico centrale e il cuore della penisola scandinava.
Con questo nuovo assetto territoriale la Danimarca poteva dominare sulle acque del Mar Baltico, ma entrava direttamente in conflitto coi mercanti della Lega Anseatica, soprattutto quando Valdemaro richiese ai pescatori di pagare un pesante tributo sulla pesca delle aringhe nell’Øresund, lo stretto d’acqua che separa l’isola di Selandia (ancora oggi Danimarca) e le coste dalla Scania (oggi Svezia).
La risposta della Lega, che già contava tra le sue file di vari principi riconosciuti dal Sacro Romano Impero, non si fece attendere: per primo cercò di liberare la Scania dal giogo danese (Prima Guerra Anseatica, 1361-1363); poi, grazie ad una solida alleanza militare, la Confederazione di Colonia (Seconda Guerra Anseatica, 1368-1370), riuscì a sfondare le difese danesi e a penetrare fino a Copenaghen. Il re fu così costretto alla fuga e la Lega oltre a riconquistare la libertà di transito nell’Øresund‘, si riprese l’isola di Gotland e poté finalmente esercitare da padrona quasi assoluta i traffici nel Mar Baltico.
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Un altro attacco all’autonomia anseatica fu portato dal Re di Scandinavia Erik VII, che tentò di imporre un pedaggio, ma la reazione fu una guerra durata nove anni, dal 1426 al 1435, che portò alla vittoria delle città commerciali.
Il Baltico inoltre, non era solo oggetto di interessi statali dei regni che vi si affacciavano, ma anche delle varie piraterie che scorribandavano, come i pirati di Vitalienbruder o dei Frisoni, ma che vennero affrontati e messi sotto controllo già dal 1402.
LE HANSE
I mercanti della Lega si organizzarono in apposite corporazioni, le Hanse, attraverso cui disciplinavano i rapporti di lavoro durante le operazioni commerciali, stabilivano i prezzi delle rotte e i relativi prodotti trattati. Questa emancipazione politica fu contemporanea e conseguenziale all’indebolimento del potere centrale che, in quest’angolo d’Europa era rappresentato dal Grande Interregno, il periodo di transizione tra la deposizione di Federico II nel 1245 e l’elezione di Rodolfo I nel 1273.
Dalle corporazioni, nate tra mercanti di una stessa città, derivarono le gilde tra mercanti di città diverse che si trasformarono ben presto in alleanze formali tra città, come ad esempio, quella tra Lubecca e Amburgo, nel 1241. Tali collaborazioni si moltiplicarono poi nelle altre città baltiche che avevano sviluppato una tradizione mercantile. Nel 1356 arrivò così la prima riunione generale tra i rappresentanti delle varie corporazioni cittadine senza che però la Lega raggiungesse mai un’identità formale e politica, indipendente dai governi centrali. A differenza delle Repubbliche Marinare italiane infatti, da questa parte dell’Europa le città della Lega Anseatica non ebbero mai lo status di indipendenza.
LA FINE DELLA LEGA ANSEATICA
Sebbene formalmente la Lega Anseatica sia riuscita a sopravvivere fino al 1800, già dalla metà del ‘400 cominciò a perdere la sua forza, a causa di vari fattori che la indebolirono, tra cui:
- la conflittualità interna tra le corporazioni di mercanti, che indebolirono le alleanze
- l’ascesa degli Stati Nazionali, che diminuirono le autonomie cittadine
- la scoperta dell’America e lo spostamento del baricentro commerciale europeo verso le rotte atlantiche
La perdita di forza della Lega, iniziò con la riduzione dei privilegi fiscali; l’indisponibilità degli Stati a fornire coperture militari per nuove operazioni di conquista e la progressiva chiusura delle fondaci più lontane dal Baltico.
LUBECCA
Lubecca (oggi (212 958 abitanti), fondata nel 1143 dalle ceneri dell’invasione slava, fu la città principale della Lega Anseatica. Furono infatti i mercanti di questo porto a decidere per primi di organizzarsi in corporazioni o gilde; a stabilire legami collaborativi con i mercanti di altre città; a fondare alleanze politiche che matureranno poi nella costituzione della vera e propria Lega. Assieme a Brema e ad Amburgo, Lubecca diresse la Lega nelle più importanti campagne militari in difesa degli interessi dell’alleanza (fu il sindaco di Lubecca a dichiarare formalmente guerra alla grande Danimarca durante la Seconda Guerra Anseatica) e rappresentò il patto di alleanza più forte e duraturo, capace di arrivare fino alle soglie dell’800.
A Lubecca infine si fece l’ultima conferenza di alleanza della Lega, l’Hansetag del 1669, quando le poche città rimase ai patti originari di quasi cinque secoli prima, come Danzica, Colonia, Brema, Rostock, Hildesheim, Braunschweig e Osnabruck, tentarono un’ultima volta di arginare le forze centrifughe che porteranno alla dissoluzione della Lega. Il patto anseatico tuttavia non venne sciolto del tutto fino al 1863, quando nella città di Bruges, ancora esisteva l’ultimo fondato della Lega.
IL NAZISMO CANCELLA LA LEGA
A rimuovere formalmente il titolo di “Lega Anseatica” che era sopravvissuto nei governi cittadini di Berna, Amburgo e Lubecca, fu Hitler poco dopo il suo insediamento. Il Fuhrer infatti, indispettito dal fatto che Lubecca, pochi mesi prima gli aveva negato di fare la sua campagna elettorale, rese lo smacco mettendo definitivamente fuori legge la Lega Anseatica e ogni tentativo di ricostituzione.
LE CITTA’ CHE FECERO PARTE DELLA LEGA ANSEATICA (XI° – XIX° secolo)
Germania
- Amburgo
- Anklam
- Aschersleben
- Berlino
- Bielefeld
- Brandeburgo sulla Havel
- Braunschweig
- Brema
- Buxtehude
- Colonia
- Coesfeld
- Demmin
- Dortmund
- Einbeck
- Emden
- Erfurt
- Francoforte sull’Oder
- Goslar
- Gottinga
- Greifswald
- Halberstadt
- Halle (Saale)
- Hameln
- Hannover
- Havelberg
- Helmstedt
- Herford
- Hildesheim
- Höxter
- Kiel
- Kyritz
- Lemgo
- Lippstadt
- Lubecca (centro più prestigioso della lega)
- Luneburgo
- Magdeburgo
- Merseburg
- Minden
- Mühlhausen
- Münster
- Naumburg (Saale)
- Neuss
- Nordhausen
- Northeim
- Osnabrück
- Paderborn
- Prenzlau
- Pritzwalk
- Quedlinburg
- Rostock
- Salzwedel
- Schwerin
- Seehausen
- Soest
- Stade
- Stendal
- Stralsund
- Tangermünde
- Uelzen
- Warburg
- Wismar
- Wolgast
Polonia
- Braniewo
- Breslavia
- Chełmno
- Cracovia
- Darłowo
- Danzica
- Elbląg
- Goleniów
- Kamień Pomorski
- Kołobrzeg
- Słupsk
- Stargard
- Stettino
- Toruń
Paesi Bassi
- Amsterdam
- Arnhem
- Bolsward
- Deventer
- Groninga
- Kampen
- Harderwijk
- Roermond
- Stavoren
- Venlo
- Utrecht
- Zutphen
- Zwolle
Belgio
- Dinant
- Liegi
Danimarca
- Copenaghen
Svezia
- Visby
Estonia
- Pärnu
- Tallinn
- Tartu
- Viljandi
Lettonia
- Cēsis
- Koknese
- Kuldīga
- Limbaži
- Riga
- Valmiera
- Ventspils
Lituania
- Klaipėda/Memel
Russia
- Kaliningrad/Königsberg