Nel cuore selvaggio del Supramonte orientale, a poca distanza dallo splendido Golfo di Orosei, si trova l’Area faunistica di Sa Portiscra, un’oasi naturale dedicata alla protezione e all’osservazione del cervo sardo. Situata nel territorio di Urzulei (Ogliastra), questa riserva rappresenta uno dei luoghi più interessanti per chi desidera conoscere da vicino la fauna selvatica e gli ecosistemi montani della Sardegna.
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Oasi faunistica di Sa Portiscra
Scheda Informativa
L’Oasi faunistica di Sa Portiscra, nel territorio di Urzulei, è un’area naturale nel cuore del
Supramonte orientale dove conoscere da vicino il cervo sardo e gli ecosistemi montani che guardano al
Golfo di Orosei.
Voce | Dettaglio |
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Località | Sa Portiscra, Urzulei (NU) – Supramonte orientale |
Estensione | Circa 10 ettari |
Altitudine | ~ 750 m s.l.m. |
Riferimenti topografici | Tra Su Campu de Bidiculai, Punta Or Mufrones e Punta Su Crabargiu |
Habitat | Lecceta secolare con maestosi ginepri; ricco sottobosco di macchia mediterranea con orchidee selvatiche e peonie. |
Fauna osservabile | Cervo sardo (osservabile soprattutto nel periodo degli amori: metà settembre–metà ottobre); cinghiale, muflone, gatto selvatico, martora, volpe; rapaci come astore e aquila reale. |
Visite | Area visitabile; accoglienza e informazioni a cura di guardie parco. Gli appostamenti diurni per avvistamenti vanno concordati con il personale di sorveglianza. |
Contesto | Cuore del Supramonte, a ridosso del Golfo di Orosei; oasi ideale per educazione ambientale, birdwatching e fotografia naturalistica. |
📍 Una posizione strategica tra mare e montagna
L’oasi di Sa Portiscra si estende per circa dieci ettari a un’altitudine media di 750 metri s.l.m., tra le località di Su Campu de Bidiculai, Punta Or Mufrones e Punta Su Crabargiu.
L’area è immersa in una lecceta secolare alternata a spettacolari ginepri e a un sottobosco profumatissimo di macchia mediterranea. Ai piani più bassi si trovano vere e proprie rarità botaniche, come orchidee selvatiche e peonie, che fioriscono in primavera colorando il paesaggio.
La posizione geografica è particolarmente suggestiva: da qui lo sguardo abbraccia le montagne calcaree del Supramonte e, verso est, le acque turchesi del Golfo di Orosei, creando uno scenario naturale unico e perfettamente conservato.
🦌 Un rifugio per il cervo sardo
L’area faunistica di Sa Portiscra è nata come spazio di tutela e ripopolamento del cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), specie simbolo della fauna sarda che nel corso del Novecento ha rischiato più volte l’estinzione.
Grazie ai progetti europei di ripopolamento e monitoraggio — come il programma LIFE “One Deer Two Islands” — l’oasi di Urzulei ha svolto un ruolo fondamentale nella reintroduzione dei cervi nel Supramonte orientale, il loro habitat originario.
Oggi è possibile osservare questi splendidi animali in semilibertà, soprattutto nel periodo degli amori (tra metà settembre e metà ottobre), quando i maschi emettono i caratteristici bramiti riecheggiando tra le montagne.
👀 Esperienze di visita e birdwatching
L’oasi è aperta ai visitatori e si può visitare su prenotazione. Le guardie parco accolgono gli escursionisti e forniscono informazioni dettagliate sull’ambiente naturale, i progetti faunistici e le attività di conservazione.
Per osservare i cervi e altri animali è possibile organizzare appostamenti diurni concordati con il personale di sorveglianza, nel massimo rispetto della fauna e del silenzio ambientale.
Oltre ai cervi, è frequente avvistare anche cinghiali, mufloni, gatti selvatici, martore e volpi. L’area è inoltre ideale per il birdwatching: nei cieli della riserva si possono ammirare astori, poiane e persino la maestosa aquila reale, che nidifica sulle falesie circostanti.
🌿 Un laboratorio naturale nel Supramonte
Sa Portiscra non è soltanto una riserva faunistica: è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove si intrecciano ricerca scientifica, educazione ambientale e turismo naturalistico sostenibile.
La gestione attenta e la collaborazione tra enti locali, comunità e progetti europei hanno trasformato quest’area in un modello di conservazione attiva nel cuore della Sardegna.
Visitare Sa Portiscra significa scoprire un angolo di natura autentica, dove l’uomo si muove in punta di piedi e la fauna riconquista i suoi spazi originari.
📌 Informazioni utili
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📍 Località: Sa Portiscra, Urzulei (NU)
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🏔️ Altitudine: 750 m s.l.m.
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🌳 Estensione: circa 10 ettari
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🦌 Specie principali: cervo sardo, muflone, cinghiale, aquila reale
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📅 Periodo consigliato: primavera per la flora 🌸 — autunno (settembre–ottobre) per i cervi 🦌
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📞 Visite: su prenotazione con il personale dell’oasi / guardie parco
🌄 Convivenza con il territorio e risultati
A distanza di un anno dalla reintroduzione, i primi risultati hanno confermato che il piano di riabilitazione stava procedendo secondo il cronoprogramma previsto. I cervi si sono adattati progressivamente alle montagne del Supramonte, instaurando un equilibrio con l’ecosistema locale.
Uno degli aspetti più interessanti è la coabitazione tra la fauna selvatica e le attività umane. Nelle aree adiacenti alle zone recintate del ripopolamento si svolgono attività come la caccia al cinghiale, l’escursionismo amatoriale e la pastorizia tradizionale. Nonostante ciò, il cervo sardo ha dimostrato di sapersi adattare e interagire con l’ambiente circostante, a conferma della validità del progetto.
Il ritorno del cervo nelle montagne di Urzulei rappresenta oggi una storia di successo nella conservazione della fauna sarda, frutto di collaborazione tra enti pubblici, comunità locali e organismi scientifici.
🌱 La scommessa del ripopolamento: l’unica soluzione possibile
Nel febbraio del 2014, in località Sa Portrisca, presso l’omonima area faunistica di Urzulei (Ogliastra), quindici esemplari di cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) sono stati liberati dall’Ente Foreste della Sardegna. L’evento faceva parte del progetto europeo LIFE Natura Italia “One Deer Two Islands”, finanziato dalla Commissione Europea e realizzato in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), la Provincia dell’Ogliastra e, per la Corsica, il Parc Naturel Régional de Corse.
L’obiettivo era quello di reintrodurre il cervo sardo nel suo habitat naturale, dopo un lungo periodo trascorso in cattività. Per garantire il successo dell’operazione, ai cervi furono applicati radio-collari satellitari, utili per monitorare i loro spostamenti, i comportamenti e i tempi di adattamento alle montagne del Supramonte di Urzulei.
A un anno di distanza dall’intervento, era ancora presto per tracciare un bilancio definitivo, ma i risultati iniziali erano incoraggianti: il piano di ripopolamento stava procedendo secondo il cronoprogramma, e i cervi reintrodotti avevano iniziato a interagire positivamente con il territorio circostante, nonostante la presenza di attività umane come la caccia al cinghiale e l’escursionismo amatoriale, praticate nelle aree adiacenti alle zone recintate destinate al progetto.
Questa iniziativa rappresenta un esempio concreto di gestione faunistica moderna, basata sulla collaborazione tra enti pubblici, comunità locali e ricerca scientifica, e dimostra come la conservazione attiva possa restituire alla natura specie a rischio di estinzione.

🦌 Il ritorno del cervo sardo nel Supramonte: un successo di conservazione
Nel corso del Novecento, il cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) ha rischiato più volte di scomparire definitivamente dalle campagne e dalle montagne della Sardegna. La caccia incontrollata, la distruzione dell’habitat e la mancanza di politiche di tutela avevano ridotto drasticamente le popolazioni, confinandole a poche aree residuali. Se non fosse stato per un massiccio intervento di ripopolamento artificiale, oggi questo splendido ungulato sarebbe probabilmente solo un ricordo.
A partire dagli anni ’80 e ’90, diverse località montane della Sardegna hanno avviato progetti di sensibilizzazione ambientale e reintroduzione controllata, creando aree verdi protette dedicate alla sopravvivenza della specie. Tra queste, una delle esperienze più significative e recenti è quella realizzata a Urzulei, in Ogliastra, nel cuore del Supramonte, dove il cervo è stato riportato nel suo habitat originario dopo decenni di assenza.
🌿 L’Oasi faunistica di Sa Portiscra: natura incontaminata e cervi sardi nel cuore del Supramonte
L’Oasi faunistica di Sa Portiscra è una delle aree naturali più suggestive della Sardegna orientale. Situata nel territorio di Urzulei, nel cuore del Supramonte, si estende per circa dieci ettari in località omonima e rappresenta un luogo ideale per chi desidera conoscere da vicino la fauna selvatica e l’ambiente montano sardo.
L’area può essere visitata dagli appassionati, ed è gestita da un’equipe di esperte guardie parco che accompagnano i visitatori fornendo informazioni dettagliate sulle caratteristiche naturalistiche della zona, sulle condizioni di vita degli animali e sui progetti di ripopolamento del cervo sardo attivi da diversi anni.
🏞️ Una posizione unica tra montagne e mare
Sa Portiscra si trova a 750 metri di altitudine, in una posizione privilegiata tra Su Campu de Bidiculai, Punta Or Mufrones e Punta Su Crabargiu, in un tratto di Supramonte che guarda verso lo splendido Golfo di Orosei. Dal punto di vista ambientale, l’oasi è immersa in una lecceta secolare, punteggi
- Informazioni: Pro Loco di Urzulei, via Risorgimento s/n, telefono: 0782 648023
- Leggi anche: Il cervo sardo sul sito di Sardegna Foreste


