Il terreno agricolo è, assieme all’allevamento del bestiame, una delle più importanti innovazioni tecniche e tecnologiche della storia dell’uomo. Grazie infatti alle tecniche di sfruttamento della terra l’uomo ha superato, sin dall’antichità, la precarietà di approvvigionamento di cibo ottenuta con la sola caccia, pesca e raccolta di frutti spontanei.
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DA CIBO SPONTANEO A RISORSA ECONOMICA
Attraverso l’agricoltura l’uomo ha potuto assumere un ruolo attivo nel rapporto con la natura, subendo meno l’influenza degli agenti naturali sulla sua condizione di vita. Il terreno agricolo è oggi, dopo centinaia di anni, il frutto di uno sfruttamento delle risorse presenti nel terreno naturale ottimizzato alla massima resa produttiva.
Attualmente, nonostante l’avanzamento tecnologico e la diversificazione delle risorse economiche in una miriade di voci che corrispondono alla complessità della società moderna, in piena emergenza ambientale, l’agricoltura rappresenta la principale risorsa economica e di sussistenza del genere umano.
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CHE COSA E’ IL TERRENO AGRICOLO
Osservando una manciata di terra è possibile notare che essa è un insieme estremamente eterogeneo di particelle che differiscono tra loro per colore, grandezza, natura e composizione. La denominazione delle particelle e la loro natura chimica dipendono dal tipo di roccia da cui provengono.
Il suolo o terreno agrario è dunque uno straordinario miscuglio di sostanza che si sono formate dalle rocce sottostanti per opera di agenti chimici e fisici che le hanno sgretolate: le variazioni di temperatura frantumano le rocce, l’acqua piovana e i gas che in essa sono disciolti la erodono invece in profondità liberando i minerali cristallini di cui essa è formata.
LA PERMEABILITA’ DEL TERRENO
Ghiaia e pietrisco, sabbia grossolana, sabbia fine e argilla formano lo scheletro del suolo: esse differiscono per grandezza e raccolgono intorno a se tutti gli altri componenti del terreno.
Un terreno, secondo che predominino la sabbia o l’argilla, è più o meno permeabile, perciò più o meno adatto alla vita delle piante.
Un terreno che lascia passare troppo presto l’acqua, perché troppo ricco di sabbia o ghiaia, non può garantire un buon raccolto; l’acqua, infatti, assorbita rapidamente, asporterebbe le sostanze destinate alle piante e renderebbe sterile il terreno. Ma un terreno troppo ricco di argilla, tratterrebbe l’acqua e impedirebbe all’aria di circolare tra le radici, causando così la morte delle piante.
- Dal suolo le piante traggono tutto il loro cibo
Se il suolo è ricco le piante prosperano; se il suolo difetta di alcuni suoi componenti, i vegetali ne risentono e possono anche morire. Il terreno più fertile , è generalmente quello delle pianure.
Esistono vari tipi di terra, caratterizzate ognuna da una specifica composizione. Un buon terreno agricolo ha la seguente composizione:
- 60% silice;
- 20% argilla;
- 12% calcare;
- 8% humus.
La silice è la sabbia che, in granelli piccolissimi, si trova sempre mescolate ne terreno.
L’argilla è un miscuglio di vari sali, soprattutto di alluminio: a contatto con l’acqua le particelle si gonfiano e rendono il terreno impermeabile;
Il calcare è un sale di calcio (carbonato di calcio) che rende molto fertile il terreno che lo possiede; il calcio infatti è uno degli elementi indispensabili alla vita delle piante.
L’humus, infine, è il prodotto della decomposizione delle sostanze organiche contenute nel terreno: un terreno senza humus manca di fertilità; un terreno con questa sostanza dà colture rigogliose. L’humus non ha una composizione costante: i batteri che si trovano nella terra variano in continuazione la sua composizione.
L’ACIDITA’ E L’ALALINITA’ DEL TERRENO
La prosperità di un certo numero di piante dipende dal grado di acidità o di alcalinità del terreno sui cui crescono. Questo si esprime con un numero della “scala del pH”, una scala che si usa per indicare se una soluzione è acida, alcalina (o basica) o neutra.
La maggior parte delle piante cresce con un valore pH = 7, indice di terreno neutro. Se le piante di un giardino sono influenzate negativamente da un valore di pH troppo lontano dalla neutralità si dovrà analizzare il terreno per decidere quali interventi fare.
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LA CALCE
Per proteggere i terreni troppo acidi uno dei metodi più utilizzati è aggiungere della calce , che modifica l’equilibrio chimico del terreno; ma attenzione, per ottenere buoni risultati occorre aggiungere calce ogni anno. C’è un vecchio proverbio di campagna che dice “La calce rende ricchi i padri e poveri i figli”. Questo per dire che, sebbene l’effetto inziale della calce sia quello di accelerare la crescita delle piante, alla fine le sostanze nutritive del suolo si esauriscono. Nel caso di terreni acidi allora sarà opportuno ricorrere alla calce solo nei casi estremi, e preferire la coltivazione di piante come le azalee, i rododendri e l’alloro che prediligono terreni acidi.
La natura temporanea del cambiamento di acidità dipende dalla qualità del suolo che è legata alle rocce da cui deriva, e al clima.
LA CONCIMAZIONE NATURALE DEL SUOLO
I cumuli fumanti di letame che d’inverno si osservano spesso nei campi, rappresentano una “scorta” di sostanze che, mescolate al terreno, permetteranno alle piante di crescere più rigogliose.
Il letame è una mescolanza di sostanze vegetali (paglia, fieno, foglie) e animali (sterco e orina), che l’uomo recupera per utilizzarle come concime. La massa di letame, tuttavia, deve subire, prima della sua utilizzazione, vari processi di trasformazione.
La maturazione del letame avviene in più tempi successivi, a opera di diverse categorie di batteri che provocano, con la loro attività, fenomeni indispensabili alla maturazione di questa massa di rifiuti.
L’emissione di vapore, causato dall’aumento della temperatura del cumulo, la formazione di ammoniaca e anidride carbonica sono le prime manifestazioni di questo lavoro di trasformazione.
Il contadino sa per esperienza quando il suo concime è “pronto”: lo distribuisce allora sul terreno spargendolo, uniformemente. In questo modo utilizza i prodotti di rifiuto dell’allevamento del bestiame e arricchisce, nello stesso tempo, il suo terreno di sostanze fertilizzanti, migliorandone anche la composizione.