Nell’attuale territorio attuale di Israele-Palestina l’uomo cominciò a stabilirsi in piccoli gruppi nel Paleolitico (Uomo di Neanderthal) ma creò le prime comunità agricole solo nel Neolitico, tra 8000 e 6000 a.C.
EBREI, ARABI, FENICI = SEMITI
I Semiti: Ebrei, Arabi, Fenici
Il primo gruppo etnico-linguistico che invece caratterizzò quelli che ora sono Israele e la Palestina fu quello dei Semiti, che giunsero su queste terre dalla penisola arabica.
Dai Semiti discesero poi gli Arabi, gli Ebrei e i Cananeo-Fenici.
I primi si stabilizzarono nella penisola arabica e in Palestina; i secondi si mischiarono agli Arabi in Palestina e occuparono stabilmente il territorio in cui oggi si trova Israele, mentre i terzi si frazionarono: una parte migrò verso il nord e andarono a mettere radici nell’attuale Libano, mentre i un’altra rimase dove attualmente si trova la Cisgiordania.
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La prima sottomissione ebraica
Gli Ebrei prima di arrivare all’indipendenza e ad avere una propria riconosciuta identità subirono la sottomissione dei Cananei. Approfittarono tuttavia di un grosso periodo di crisi a causa di una forte siccità che mise in ginocchio la produzione agricola, per capovolgere il potere dei Cananei e insediarsi da padroni in quelle terre.
Gli Ebrei intorno alla metà del II millennio a.C. fondarono così, nell’attuale Israele-Palestina, i primi centri urbani e realizzarono i primi luoghi di culto dove professare la loro religione.
** I Cananei
I Cananei erano una stirpe preisraelitica che non raggiunse mai la piena indipendenza politica ma da cui poi si distinsero quelli che saranno più avanti i Fenici, i quali migrarono più a nord e si stabilirono sulle coste dell’attuale Libano. Nel Canaan invece, grosso modo il territorio delle odierne Israele e Palestina, i Cananei vivevano in comunità urbane distinte, tra cui la più importante fu Ugarit (attuale Ras Shamra).
Il Regno di Israele
Il Regno Unito di Israele nacque sull’esigenza di riunire sotto un unico stato le varie espressioni tribali israelite che erano presenti sul territorio. L’obiettivo, dopo aver capovolto i rapporti di forza coi Cananei, era quello di resistere alle pressioni dei Filistei, gli antichi Palestinesi, che si trovavano già nell’attuale Striscia di Gaza
Nel 1030 a.C. gli Ebrei costituirono un unico stato comprendente gli attuali territori della Giordania, della Cisgiordania e di Israele. I re di questo stato furono:
- 1021-1000 a.C.→ Saul→ Morto in battaglia contro i Filistei
- 1000 a.C.→ Is Bàal, figlio di Saul→ Assassinato
- 1000 – 962 a.C. → Davide, genero di Saul perché sposò la figlia Micol
- 962 – 922 a.C.→ Salomone, figlio di Davide, la sua elezione fu contestata dal suo fratellastro
La Bibbia – Secondo la tradizione riportata nel Primo Libro di Samuele, Saul perse il favore divino quando, in una battaglia, tenne per sè il bottino di guerra: il suo regno fu così ridotto e consegnato ad un’altra dinastia. Vi fu quindi il tentativo di dar continuità alla dinastia facendo insediare al trono il figlio di Saul, Is Bàal, ma questi venne subito assassinato e sostituito dal rappresentante di un’altra dinastia, i davidei.
La Storia – Secondo la storiografia ufficiale questa prima fase della storia di Israele non fornisce fonti storiche accertate. Le ricostruzioni sono in parte affidate ai Vangeli e a testi scritti non sempre convalidati dalle ricerche.
Davide, primo re di Israele
L’inimicizia tra la dinastia di Saul e quella di Davide portò dunque alla caduta della prima e all’insediamento della seconda. Davide, figlio di Jesse, riuscì – secondo quanto riportato nella Bibbia – a regnare per oltre trent’anni affrontando continue ribellioni che segnarono le divisioni interne tra israeliti del nord e israeliti del sud. Erano i primi germogli di una divisione che si concretizzerà poi con la nascita di due regni: il Regno di Israele e il Regno di Giuda.
Davide, originario di Betlemme, è ritenuto dalla tradizione il capostipite degli Ebrei perché fu colui che sconfisse i Filistei e conferì a Gerusalemme il rango di capitale di Israele. Prima di Gerusalemme la capitale di Israele furono Sihilon, Gibeah e Hebron.
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Salomone suo figlio fu nominato re di successione e portò a termine il progetto del padre, ovvero quello della costruzione del Primo Tempio di Gerusalemme.
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La divisione del Regno di Israele
Al momento dell’elezione di Roboamo, successore di Salomone, nel 931 a.C., a re del Regno Unito di Israele, iniziò una contestazione delle genti che vivevano nella porzione settentrionale del paese e ciò portò a una separazione del regno in due territori indipendenti: il Regno di Israele e il Regno di Giuda.
- Nel Regno di Giuda rimase la continuità con la dinastia davidica
Ebrei e Palestinesi già in conflitto
Gli Ebrei vissero sempre in conflitto con i Filistei, gli antichi palestinesi, che avevano stabilizzato il loro insediamento identitario nell’attuale Striscia di Gaza e Gaza era la loro capitale.
La vicenda della rivalità di Ebrei e Filistei è stata in parte romanzata anche nella Bibbia e in particolare nel capitolo riguardante Davide, il pastorello ebreo e Golia, il gigante filisteo.
Gli Ebrei oltre che da ovest dovettero pure fronteggiare le pressioni provenienti da est, in particolare dalla Mesopotamia. Tutto ciò rese difficile la permanenza pacifica in quei luoghi:
- nel 722 a.C. il Regno di Israele subì l’invasione degli Assiri, venne distrutto e i suoi abitanti deportati.
Primo Esilio forzato degli Ebrei dalla loro terra di origine.
- nel 586 a.C. il Regno di Giuda fu invece distrutto dai Babilonesi. Gli Ebrei di Giuda furono deportati a Babilonia.
Secondo Esilio forzato degli Ebrei dalla loro terra di origine.
Alcuni esiliati rimarranno volentieri a Babilonia.
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La Tribù di Giuda – Era una delle dodici tribù in cui era composto il Regno Unito di Israele. Il suo fondatore era Giuda, figlio di Giacobbe, uno dei Padri dell’Ebraismo.
Giuda Iscariota – Era uno dei dodici apostoli di Gesù che, secondo il Nuovo Testamento, tradì per trenta denari.
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Nel 538 a.C. il Regno di Giuda venne nuovamente ricostituito perché i Babilonesi consentirono il ritorno in patria degli Ebrei. Il loro ritorno avvenne in due ondate di diverse decine di migliaia di persone ciascuna.
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Gli inizi del Giudaismo
** Giudaismo da Giuda, il popolo di Giuda: il popolo che vive nel Regno di Giuda
ed è seguace della dinastia davidica.
Gli storici indicano con il nome di giudaismo la forma assunta dalla religione del popolo giudaico dopo la distruzione del Primo Tempio di Gerusalemme (586 a.C.) ad opera dei Babilonesi di Nabudondosor e il Secondo Esilio forzato dalla loro terra di origine, con la deportazione degli ebrei a Babilonia.
Gli Ebrei, nel quadro geografico della Palestina, seppur convivendo con la pressione di vicini molto più potenti (Filistei), praticavano una religione il cui carattere etnico fu, fin dall’inizio molto accentuato.
Lo sforzo dei profeti – guide spirituali della nazione ebraica – tende a mantenere il patrimonio religioso d’Israele puro da ogni influenza esterna.
Ombroso particolarismo ed etusiastico universalismo
Gli Ebrei proclamano da un lato l’intransigente isolazionismo religioso entro i confini di Israele e dall’altro, proclamano un messaggio rivolto a tutte le genti preannunciando il giorno in cui giudei e pagani saranno uniti nell’adorazione dell’unico Dio. Questa tensione è la caratteristica dominante della storia del giudaismo.
L’osservanza o meno della Legge di Mosè, dichiarata sul Monte Sinai al rientro in Israele dall’Egitto, è la discriminante tra giudaici e pagani.
Periodo persiano: 538-333 a.C.
I Persiani giunsero a dominare la Giudea intorno al 538 a.C. ma consentirono agli Ebrei di mantenere la loro tradizione religiosa, anzi, ne favorirono in molti casi il rafforzamento della dottrina, consentendo ad esempio la costruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme; dando il via libero a nuove fortificazioni della città e alla nascita di nuove istituzioni politico-religiose, come la Grande Assemblea, il Consiglio degli Anziani e la guida affidata al Gran Sacerdote. Gli Ebrei sotto il dominio persiano goderono dunque di un periodo di protezione, autonomia e libertà che consentì loro di ridare enfasi all’identità etnica profondamente legata al credo religioso.
Periodo ellenistico: 335-140 a.C.
Tra il 335 e il 323 a.C. i Persiani vennero sconfitti da Alessandro Magno e i loro possedimenti, compresa la Giudea, passarono sotto la sua giurisdizione. In questo primo periodo la dominanza straniera fu tuttavia ancora tollerante e benevola nei confronti delle tradizioni religiose locali, ma sotto il dominio seleucida, il più grande regno ellenistico nato dopo la morte di Alessandro Magno, vennero impedite tutte le pratiche religiose riconducibili all’ebraismo e fu dissacrato il Tempio. Gli Ebrei tentarono più volte di riprendersi la loro libertà di culto, fino a quando la rivolta ebrea guidata da Mattatia prima e dal figlio Giuda poi ottenne la vittoria militare sui Seleucidi. Una vittoria che non fu sufficiente a scacciarli ma a consentì di raggiungere un compromesso sul versante religioso: fu così che gli Ebrei, guidati da Giuda, poterono riconsacrare il Tempio.
La dinastia asmonea: 140 – 63 a.C.
Con la dinastia degli Asmonei, ereditari dei Maccabei di Giuda, nacque il Secondo Regno di Giuda che portò a un periodo di prosperità e di libertà religiosa al popolo ebreo fino alla conquista romana.
Dominazione romana: 63 a.C. – 638 d.C.
Sotto i Romani gli Ebrei vissero un lungo periodo di sottomissione e incassarono una pesante sconfitta nel tentativo di realizzare la storica rivolta che portò alla distruzione del Secondo Tempio: l’esito di quella reazione fu infatti la distruzione da parte dei Romani, del principale luogo di culto ebraico, un’offesa rimasta assoluta nella storia di Israele e del popolo ebraico, di cui oggi rimane come traccia solo il Muro del Pianto (o Muro Occidentale). Dopo quella rivolta piegata nel sangue la gente ebraica venne nuovamente espulsa dalla sua terra (alcune interpretazioni parlano di “volontario esilio” per un 25% degli abitanti). Fu il Secondo Esilio degli Ebrei.
- La distruzione del Tempio di Gerusalemme, 70 d.C.
L’Impero Romano durante la lunga occupazione della Giudea ebbe non pochi problemi a mantenere la stabilità politica a causa delle continue rivolte degli Ebrei. Il rapporto tra occupanti e occupati si tradusse spesso in accesi confronti, tra cui, il più importante per le caratteristiche dell’esito fu quello del 70 d.C., quando, durante la Prima Guerra Giudaica (66-70 d.C.) venne rasa al suolo la più importante area di culto degli Ebrei.
Il casus belli fu quando i Romani imposero al Tempio un tributo. Al diniego degli ebrei, la provincia romana rispose con l’invio di una piccola guarnigione di soldati che alzò subito il tono dello scontro: la conclusione fu la morte di oltre 3 mila civili. La rivolta rimase incerta nella prima fase, ma la mano pesante dei Romani alla fine ebbe la meglio: per piegare gli Ebrei, i Romani della Giudea chiesero aiuto anche alla vicina provincia della Siria e al suo governatore Cestio. Questi tuttavia subì una sonora sconfitta, al punto che Nerone decise di affidare le manovre militari a Vespasiano grande capo militare in grado di mettere sotto controllo il Medio Oriente e l’Egitto. Vespasiano tuttavia, in coincidenza dell’incarico a sistemare la questione ebraica, venne chiamato a Roma per succedere all’imperatore Vitellio e il compito venne assegnato a Tito, suo figlio. Tito nel ’70, alla guida di un forte esercito (60 mila uomini), puntò su Gerusalemme per conquistarla: l’assedio si concluse il 9 agosto dello stesso anno con la distruzione del Tempio, la morte di oltre un milione di persone e la cattura di ben 67 mila prigionieri (fonte: Giuseppe Flavio, storico ebreo).
- L’Arco di Tito è il monumento eretto nel ’71 in onore di Tito, in ricordo della vittoria di Roma sulla Gerusalemme giudaica. L’Arco è una struttura a una sola arcata che si trova sul versante nord del colle Palatino a Roma. Tra le raffigurazioni in rilievo presenti sulla parete sinistra dell’arco, si trova la scena della consegna dei beni saccheggiati a Gerusalemme, tra cui il candelabro a sette braccia, e la lista delle città conquistate da Roma durante la Prima Guerra Giudaica.
Israele oggi
Lo stato attuale di Israele occupa parte degli antichi regni di Israele, di Giuda, dei Filistei e di alcuni vecchi stati fenici.
Per gli Ebrei Israele ha un valore non solo geopolitico ma è la Terra Promessa da Dio. Israele è il luogo dove Cristiani ed Ebrei hanno visto nascere la loro fede religiosa e i Musulmani hanno registrato il passaggio di Maometto: i primi hanno costruito come luogo principale della loro identità religiosa il Santo Sepolcro e la Basilica della Natività (Betlemme); i secondi, oltre alle Sinagoghe, fanno riferimento al Muro del Pianto come testimonianza dell’antico Tempio di Gerusalemme distrutto dai Romani. Anche per i Musulmani Israele, in particolare la Palestina e Gerusalemme, sono luoghi identitari del loro culto, con particolare riferimento alla Spianata delle Moschee.