Le domus de janas sono antiche tombe ipogeiche scavate nella roccia, diffuse in tutta la Sardegna durante il Neolitico recente e l’Età del Bronzo Antico (circa 3200 – 1600 a.C.). Il nome, che significa case delle fate, deriva dalla tradizione popolare sarda, che attribuiva a queste strutture un’origine magica. In realtà, erano luoghi di sepoltura collettiva o individuale.
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📖 Origine del nome “Domus de Janas”
Il termine domus de janas deriva dal latino domus (casa) e dal sardo janas, che significa fate. La traduzione letterale è quindi “casa delle fate”.
Secondo la tradizione popolare, questi antichi sepolcri scavati nella roccia erano abitati da creature magiche. In realtà si tratta di tombe collettive preistoriche, risalenti al periodo tra il Neolitico recente e l’Età del Bronzo (3200-1600 a.C.).

Cosa sono le domus de janas
Le domus de janas sono antiche tombe ipogeiche scavate nella roccia, diffuse in tutta la Sardegna durante il Neolitico recente e l’Età del Bronzo Antico (circa 3200 – 1600 a.C.). Il nome, che significa case delle fate, deriva dalla tradizione popolare sarda, che attribuiva a queste strutture un’origine magica. In realtà, erano luoghi di sepoltura collettiva o individuale.
📍 Dove si trovano le case delle fate
Le antiche tombe sono presenti in tutta la Sardegna, ad eccezione della Gallura, dove non sono stati documentati ritrovamenti significativi. Sono spesso scavate in rocce calcaree o trachitiche, e si trovano sia in luoghi isolati e difficilmente raggiungibili, sia raggruppate in necropoli rupestri.
🏛️ Tipologie: singole o multiple
Le domus de janas potevano essere tombe singole, sparse nel territorio e isolate, oppure concentrate in un’unica parete rocciosa, formando gruppi o piccole necropoli. Questa differenza dipendeva dalla morfologia della roccia e dalle consuetudini funerarie locali. Alcune strutture presentano decorazioni simboliche, pilastri scolpiti e imitazioni di architetture domestiche.
🔍 Significato simbolico e uso delle domus de janas
Le case delle fate avevano una funzione funeraria, ma erano anche luoghi di culto e memoria. In alcune sono stati rinvenuti resti di corredi funerari, ossa, oggetti ceramici e simboli legati al ciclo della vita e della morte. Spesso erano utilizzate nel tempo da più generazioni e rappresentavano il legame tra comunità e antenati.
🌄 Domus de janas: un patrimonio da visitare
Oggi queste antiche forme di sepoltura costituiscono una delle testimonianze più affascinanti della preistoria sarda. Tra i siti più noti ci sono le necropoli di Anghelu Ruju (Alghero), Monte Siseri (Putifigari), Santu Pedru (Alghero), Ossi e Sant’Andrea Priu (Bonorva), con camere decorate e architetture complesse. Alcuni siti sono visitabili e fanno parte di itinerari archeologici e culturali.
Tuvixeddu, Cagliari

Filigosa, Macomer

Borbore, Nuoro

Icorè, Dorgali
