La storia medievale di Bosa è una delle più affascinanti della Sardegna: un racconto di castelli, famiglie nobiliari, commerci fluviali e antichi borghi in pietra che ancora oggi definiscono l’identità della città. Dal primo insediamento altomedievale al dominio dei giudicati, fino all’arrivo dei marchesi e degli Aragonesi, Bosa attraversò secoli di trasformazioni che plasmarono il suo centro storico e la sua vocazione commerciale lungo il fiume Temo, l’unico navigabile dell’isola.
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Dalle origini alla Bosa Vetus: il primo insediamento medievale
L’area di Bosa era abitata già in età nuragica, ma fu nel Medioevo che il territorio assunse un assetto urbano definito. Il primo centro medievale sorse a Bosa Vetus, una zona collinare strategica che garantiva difesa naturale e controllo sulle vie di comunicazione verso l’interno della Planargia. Qui furono costruiti i primi edifici religiosi e le prime abitazioni, nucleo da cui prese forma la comunità bosana.
L’età dei Giudicati: il ruolo di Bosa nel Giudicato di Torres
Tra XI e XIII secolo Bosa faceva parte del Giudicato di Torres (Logudoro), uno dei quattro regni autonomi della Sardegna medievale. Grazie alla sua posizione lungo il Temo e alla vicinanza con il mare, divenne un nodo fondamentale per i traffici agricoli e artigianali provenienti dalla Planargia. In questo periodo vennero edificati importanti edifici religiosi e si svilupparono i primi quartieri stabili, mentre il porto fluviale iniziò a ricoprire un ruolo economico decisivo.

Il Castello dei Malaspina: la nascita del borgo fortificato
Il simbolo assoluto della storia medievale di Bosa è il Castello Malaspina, costruito dagli Obertenghi tra il 1112 e il 1116. Posizionato sul colle di Serravalle, il castello aveva una funzione di controllo militare e di difesa delle rotte commerciali. Intorno alle sue mura iniziò la formazione del quartiere di Sa Costa, con le tipiche case alte e strette sviluppate in verticale.
Grazie al castello, Bosa divenne un centro politico rilevante e un punto di riferimento per l’intera fascia occidentale della Sardegna.
Lo spostamento a valle: la nascita di Bosa Nova
Tra XIII e XIV secolo, per ragioni economiche e difensive, parte della popolazione iniziò a spostarsi più vicino al fiume. Nacque così Bosa Nova, l’attuale centro storico, caratterizzato da vie parallele al Temo, piccole piazze e un tessuto urbano più funzionale ai commerci. L’espansione verso valle segnò la trasformazione della città da insediamento militare a borgo produttivo e mercantile.

La dominazione aragonese e spagnola
Nel 1323 la Sardegna passò sotto il controllo aragonese e con essa Bosa, che vide una riorganizzazione amministrativa e fiscale. Con gli Aragonesi e, successivamente, con gli Spagnoli, la città consolidò il ruolo commerciale grazie ai suoi mulini, alle attività artigianali e al porto fluviale. Le imponenti chiese gotico-catalane, gli edifici religiosi e civili e le fortificazioni urbane testimoniano ancora oggi la forte influenza iberica.

Economia e società nel Medioevo: una città tra terra e fiume
Durante tutto il Medioevo, Bosa basò la propria prosperità su tre elementi chiave:
Fiume Temo, che garantiva comunicazioni, approvvigionamenti e attività molitorie.
Agricoltura della Planargia, con vigneti, cereali, oliveti e allevamento.
Artigianato e piccole manifatture, soprattutto concerie, tessitura e lavorazione del legno.
La combinazione di risorse naturali e posizione strategica rese Bosa un caso unico nella storia urbana della Sardegna medievale.

L’eredità medievale nella Bosa di oggi
La Bosa medievale non è solo un capitolo di storia: è un paesaggio urbano che ancora oggi definisce il cuore della città. Le case colorate di Sa Costa, le vie che salgono verso il castello, il corso del Temo e i quartieri di origine catalana rendono Bosa uno dei borghi più suggestivi della Sardegna. Passeggiare tra questi luoghi significa compiere un viaggio nella storia medievale isolana, dove ogni pietra racconta una storia di potere, commercio e tradizione.
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