Dopo tre anni di produzioni che sfioravano il nulla, in Sardegna, la raccolta del miele per l’anno 2015 è stata eccezionale, in particolare per quello di corbezzolo, che si è attestato sulla media di 15-20 kg/alveare. Al raggiungimento di questo risultato hanno contribuito quasi tutti i territori locali tranne il Sulcis, penalizzato da una scarsa piovosità del mese di settembre che ha praticamente fermato la secrezione nettarifera delle piante nonostante la copiosa fioritura. Questa è la fotografia appena scattata dall’Osservatorio Nazionale del Miele che ha messo ancora una volta in luce le capacità di produzione del miele in Sardegna.
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MADE IN SARDINIA
Nell’isola si producono da sempre una copiosa varietà di mieli, grazie a condizioni ambientali (estensione della vegetazione spontanea, salubrità dei territori, clima mite) il ventaglio di offerte si allarga ogni anno dai classici alle nuove entrate di fragranze uniche e sconosciute altrove. Nell’isola, attualmente si producono:
- miele di corbezzolo
- miele di asfodelo
- miele di eucalipto
- miele di sulla
- miele di trifoglio
- miele di rosmarino
- miele di lavandula stoechas
- miele di agrumi
- miele di castagno
- miele di acacia
- miele di tiglio
- miele al mirto
I MONACI
L’allevamento delle api pure in Sardegna iniziò nella prima epoca storica, ma ebbe un notevole incremento solo nel Medioevo, quando i monasteri istituirono gli “ortus de abis“, ovvero, le aree specializzate nella produzione del miele e di tutti i derivati. Per la prima volta pure qui, l’apicoltore, si adoperò affinché le api producessero più miele del necessario al fine di portarglielo via e, in cambio, lui stesso, proteggeva l’insetto dai freddi invernali.
Ecco allora, che oltre al miele, si estraeva dagli alveari, la cera per le candele, oppure se ne diversificavano gli usi, che, oltre a quelli alimentari, comparvero quelli nella preparazione dei medicinali, nella vinificazione (serviva a schiarire il vino) e nella dolcificazione. I monaci, con l’abbinamento del miele e della farina, inventarono la pasticceria secca che, solo nella seconda metà degli anni ’70 del novecento, venne quasi soppiantato dallo zucchero.
IL MIELE DI CORBEZZOLO
Tra le varie tipologie di miele sardo, quello di corbezzolo, è considerato il più pregiato e ricercato. Lo dimostrano le quotazioni di mercato (vedi tabella). Le sue caratteristiche organolettiche, il gusto amaro, forte, talvolta arricchito con frutta secca (noci, noccioline o mandorle); la consistenza densa e vischiosa, il colore che varia dal bruno rossiccio, al giallo pallido; lo rendono compagno ideale per gustare i piatti tipici della gastronomia regionale, come la seada, il pecorino o addirittura la lattuga. Il miele di corbezzolo si può gustare di ottima qualità ovunque in Sardegna.
IL MIELE DI LAVANDULA STOECHAS
Il miele di Lavandula Stoechas (pluripremiato alla Settimana del Miele) è prodotto esclusivamente nelle colline granitiche di Oschiri nella riserva dell’ Ente Foreste. La pianta mellifera è la rara la lavanda selvatica, nota per il forte odore aromatico, il fusto rigido e le foglie dentate di colore violetto. Le sue caratteristiche la rendono idonea per produrre l’unico miele di lavanda italiano in quantità interessanti per il mercato. La sua diffusione in Sardegna è piuttosto estesa e riguarda le zone marine sino ai 600 metri. Le qualità di questo miele sono eccezionali:
- combatte l’insonnia
- antisettico
- diuretico
- ottimo per uso esterno sulle bruciature e le punture di insetto

I MUSTAZZOLI AL MIELE
Ingredienti:
- 1 kg di miele millefiori
- 1 kg di farina tipo “00
- Una bustina di lievito
- 2 bucce d’arancia
Procedimento:
- Lavare le bucce d’arancia e tagliarle a striscioline sottili
- Mettere il miele a bollire
- Mettere la farina sul tavolo di lavoro
- Far stemperare il miele fuori dal fuoco
- Versare il miele bello fluente sulla farina.
- Amalgamare farina e miele aggiungendovi le bucce d’arancia e il lievito.
- Far riposare l’impasto per due ore.
- Staccare l’impasto dal contenitore (magari rimettendola pochi secondi di nuovo al fuoco).
- Versarlo sul tavolo di lavoro e formare dei bastoncini asciugando l’impasto con un po’ di farina a velo.
- Tagliare i bastoncini a pezzetti e sistemarli in un recipiente unto
- Infornare a forno caldo fino alla doratura.
- Sfornare e servire.