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Home » Gastronomia » Il Miele sardo Patrimonio dell’Unesco

Il Miele sardo Patrimonio dell’Unesco

Dolci sardi

di Redazione
in Gastronomia
Tempo di lettura: 6 minuti
Ape impollinata, foto: Jon Sullivan

Ape impollinata, foto: Jon Sullivan

Il miele sardo potrebbe essere inserito nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità UNESCO.

In Sardegna si produce una copiosa varietà di mieli. Questo perché, grazie a condizioni ambientali favorevoli, come l’estensione della vegetazione spontanea, la diffusa salubrità dei territori e il clima mite, il ventaglio di offerte di miele si è potuto allargare, passando dai classici come Corbezzolo, Eucalipto, Acacia e Tiglio, alle nuove entrate di fragranze, come Sulla, Rosmarino, Lavanda.


La biodiversità della Sardegna

La carta vincente del Miele sardo potrebbe essere l’inestimabile patrimonio di biodiversità dell’isola che rappresenta il serbatoio energetico da cui, api e altri imenotteri meliferi, attingono per produrre la preziosa sostanza.


Le varietà di miele più diffuse in Sardegna

In Sardegna si producono le seguenti varietà di miele:

  1. miele di corbezzolo
  2. miele di asfodelo
  3. miele di eucalipto
  4. miele di sulla
  5. miele di trifoglio
  6. miele di rosmarino
  7. miele di lavandula
  8. miele di agrumi
  9. miele di castagno
  10. miele di acacia
  11. miele di tiglio
  12. miele al mirto

 

 


Cosa è il miele

Il miele è una sostanza zuccherina che le api e altri imenotteri producono trasformando il nettare dei fiori (miele nettarino) o le secrezioni di alcune piante (miele di melata).

Il miele viene poi immagazzinato nelle celle del favo e dato come nutrimento alle larve.

  • LEGGI ANCHE: Come vivono le piante 


Miele

acqua + zuccheri + proteine
aminoacidi + acidi organici + enzimi


Proprietà del miele

Il miele è composto principalmente da zuccheri, glucosio e fruttosio. Ma contiene anche proteine, aminoacidi, acidi organici ed enzimi.


Tipologie di miele

Il miele viene classificato a seconda della provenienza, a seconda del colore e a seconda del metodo di estrazione dai favi.

Miele classificato in base alla provenienza:

  • Miele di prato
  • Miele di bosco
  • Miele di brughiera
  • Miele di monte

Miele classificato in base al colore:

  • Miele bianco centrifugato
  • Miele primaverile bianco
  • Miele biondo

Miele classificato in base al metodo di estrazione dai favi:

  • Miele vergine
  • Miele centrifugato
  • Miele torchiato
  • Miele depurato
  • Miele rosato

  • LEGGI ANCHE: LA RICETTA DELLE ORULLETTAS

 

 


L’allevamento delle api inizia nei monasteri

 

L’allevamento sistematico delle api in Sardegna inizia nella prima epoca storica, ma ebbe un notevole incremento solo nel Medioevo, quando i monasteri istituirono gli “ ortus de abis“, ovvero, le zone di territorio destinate alla produzione del miele e di tutti i derivati.

Sono gli stessi monaci che, grazie ai loro studi, imparano i rudimenti dell’apicoltura e cominciano ad applicarli nei terreni che sono di proprietà degli stessi monasteri

 


Dai monasteri agli agricoltori

La raccolta del miele comincia inseguendo gli sciami selvatici e utilizzando le prime arnie sperimentali, come quelle cilindriche in terracotta disposte orizzontalmente, da cui venivano estratti i favi.

 


Le prime arnie sono
cilindriche e in terracotta

 


L’apicoltura nomade

Ben presto gli apicoltori monacali comprendono che la produzione del miele può essere modulata nella varietà e nella quantità spostando le arnie in zone in cui si trovano fiori o piante di determinate specie. Inizia così l’apicoltura nomade.


I monaci chiedono a contadini e pastori

Con questa nuova tecnica di coltivazione, l’apicoltore monacale si apre al confronto con agricoltori e pastori che conoscono bene i territori e sanno dove si possono trovare determinate specie floreali. Inizia così la produzione di miele mirata ad ottenere una composizione piuttosto che un’altra.


Poteri medicinali del miele

Nel frattempo, attraverso una commistione di saperi, la tecnica dell’apicoltura inizia ad essere conosciuta fuori dai monasteri.

Il miele acquisisce inoltre sempre maggiore importanza sociale e culturale, in quanto gli vengono subito riconosciuti i poteri benefici sulla digestione e come emolliente contro ferite e scottature. Altre proprietà benefiche del miele vengono riconosciute subito dopo, come ad esempio l’impiego nelle cure di affezioni alla pelle, alle mucose, agli occhi o agli organi genitali.


Benefici del miele sulla salute dell’uomo

  • Respirazione – azione decongestionante e calmante in certi tipi di tosse e di faringiti
  • Digestione – antibatterico delle pareti dello stomaco
  • Pelle – emolliente contro scottature e ferite
  • Organi genitali – particolari benefici in caso di candidosi
  • Occhi – efficacia nel trattamento dell’edema corneale e dell’endoftalmite
  • Cuore – funzione cardiotropa
  • Muscoli – aumenta forza e resistenza
  • Fegato – disintossicazione e protezione
  • Ossa – fissazione del calcio e del magnesio

 

Il miele sardo Patrimonio Unesco
Il miele sardo Patrimonio Unesco

 


L’apicoltura moderna è uno scambio di favori

L’apicoltura moderna si basa su uno “scambio di favori” tra apicoltore e insetto. L’apicoltore infatti attraverso le sue tecniche di allevamento fa sì che le api producano più miele del necessario e “in cambio” fornisce alle famiglie una casa artificiale, l’arnia, che gli garantisce protezione dai freddi invernali e riduce il rischio di furti di miele e distruzione dell’alveare da parte di insetti predatori.

 



Il miele di corbezzolo

Tra le varie tipologie di miele sardo, quello di corbezzolo, è considerato il più pregiato e ricercato. Lo dimostrano le quotazioni di mercato (vedi tabella). Le sue caratteristiche organolettiche, il gusto amaro, forte, talvolta arricchito con frutta secca (noci, noccioline o mandorle); la consistenza densa e vischiosa, il colore che varia dal bruno rossiccio, al giallo pallido; lo rendono compagno ideale per gustare i piatti tipici della gastronomia regionale, come la seada, il pecorino o addirittura la lattuga. Il miele di corbezzolo si può gustare di ottima qualità ovunque in Sardegna.


Il miele di lavanda

Il miele di Lavandula Stoechas (pluripremiato alla Settimana del Miele) è prodotto esclusivamente nelle colline granitiche di Oschiri nella riserva dell’ Ente Foreste. La pianta mellifera è la rara la lavanda selvatica, nota per il forte odore aromatico, il fusto rigido e le foglie dentate di colore violetto. Le sue caratteristiche la rendono idonea per produrre l’unico miele di lavanda italiano in quantità interessanti per il mercato. La sua diffusione in Sardegna è piuttosto estesa e riguarda le zone marine sino ai 600 metri. Le qualità di questo miele sono eccezionali:

  • combatte l’insonnia
  • antisettico
  • diuretico
  • ottimo per uso esterno sulle bruciature e le punture di insetto

I mustazzoli al miele 


Ingredienti:

  • 1 kg di miele millefiori
  • 1 kg di farina tipo “00
  • Una bustina di lievito
  • 2 bucce d’arancia

Procedimento:

  1. Lavare le bucce d’arancia e tagliarle a striscioline sottili
  2. Mettere il miele a bollire
  3. Mettere la farina sul tavolo di lavoro
  4. Far stemperare il miele fuori dal fuoco
  5. Versare il miele bello fluente sulla farina.
  6. Amalgamare farina e miele aggiungendovi le bucce d’arancia e il lievito.
  7. Far riposare l’impasto per due ore.
  8. Staccare l’impasto dal contenitore (magari rimettendola pochi secondi di nuovo al fuoco).
  9. Versarlo sul tavolo di lavoro e formare dei bastoncini asciugando l’impasto con un po’ di farina a velo.
  10. Tagliare i bastoncini a pezzetti e sistemarli in un recipiente unto
  11. Infornare a forno caldo fino alla doratura.
  12. Sfornare e servire.
Tag: Agricoltura della SardegnaAgroalimentare sardoDolci sardiEconomia sostenibileGastronomia
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