Vichy è a metà strada tra Oristano e Cagliari
Sardara, il piccolo comune (4.141 abitanti) della provincia del Medio Campidano, al centro dell’antica subregione storica del Monreale ed oggi uno dei più importanti centri termali della Sardegna, assieme a Fordongianus, Benetutti e Bultei. Nel 2005 Sardara gli è stata assegnata la “Bandiera arancione” il prestigioso riconoscimento del Touring Club Italiano in omaggio alle capacità ricettive e alla qualità culturale ed enogastronomica della comunità . Nel 2009 il centro campidanese ha ricevuto poi l’importante Certificazione Herity ancora una volta in riferimento alla qualità della gestione del patrimonio culturale. Il territorio di Sardara (56,11 Kmq), si estende a cavallo tra la pianura del Campidano centrale e le prime colline della Marmilla. Le sorgenti di acque termali grazie al fatto di essere poste a equidistanza da Cagliari ed Oristano, si sono potute sviluppare nei secoli diventando negli ultimi anni, anche grazie al boom economico e a una progressiva ottimizzazione dei servizi, una delle principali offerte turistiche della Sardegna.
LE QUALITÀ TERMALI
Le acque termali di Sardara, sono classificate come bicarbonato-alcalino-sodiche e ipertermali, sono cioè tra le poche acque in Italia ad avere queste caratteristiche e sono paragonabili per caratteristiche fisico-chimiche e dunque per effetti benefici sulla salute dell’uomo a quelle più note di Vichy (Francia).
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L’ORIGINE DI UN BEN DI DIO
L’origine di queste acque termali è prima di tutto meteorica e affonda a decine di migliaia di metri di profondità , dove termina, attraverso il fenomeno naturale del percolamento, un movimento idrico che cola nel suolo a causa della gravità , la quale permette all’acqua di infiltrarsi nei pori del terreno. Qui le acque si mineralizzano e risalgono in superficie ad una temperatura che oscilla tra i 45 e i 60°C. La loro qualità termale ovviamente era nota sin dall’antichità , perché già i protosardi, nel XVI secolo a.C., frequentavano l’area per scopi votivi. I Punici successivamente cominciarono a parlare di “Acquae Neapolitanae” mentre i Romani fecero di questi posti puntuali luoghi di aggregazione e di vita. Con la venuta della Fede Cristiana poi il tempio pagano delle Antiche Terme fu dedicato a Santa Maria ad Aquas, denominazione che è stata sostanzialmente mantenuta fino ai giorni d’oggi. La medicina moderna più recentemente ha riconosciuto alle acque ed ai fanghi delle acque termali di Sardara uno spiccato effetto eudermico, in grado di stimolare il metabolismo cutaneo e fungendo da anti infiammatore e antisettico.