L’Antisemitismo è stato definito dall’Agenzia Europea dei diritti fondamentali come l’odio verso gli ebrei.
Antisemitismo = Odio verso gli ebrei
Significato della parola antisemitismo
La parola “antisemitisimo” è composta dal prefisso “anti-” la cui origine greca indica “contro” e dalla parola “semita” che indica le antiche popolazioni dell’Asia sud occidentale e dell’Africa centro-orientale che, secondo la tradizione biblica, discenderebbero da Sem, il figlio di Noè.
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I semiti
I semiti erano dunque alcune delle antiche popolazioni del Medio Oriente e dell’Africa centro-orientale che si affaccia sul Mar Rosso, le quali avevano in comune la lingua, proveniente appunto dal ceppo semitico.
Secondo tale teoria sarebbero classificati come semiti i seguenti antichi popoli:
- gli Arabi;
- gli Ebrei;
- gli Aramei;
- gli Assiri;
- i Cananeo-Fenici;
- gli Abissini.
Da quanto si evince dunque il termine “antisemita” associato ad “antigiudeo” sarebbe improprio.
Antisemita non è Antigiudeo
L’Antisemitismo ebraico
Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) gli Ebrei abbandonarono la terra d’origine e si dispersero in tutto il mondo.
La diversità etnica e culturale degli Ebrei rispetto alle genti dei paesi ospitanti fu però, fin da subito, oggetto di pesanti discriminazioni che si sono protratte nel tempo fino alla più grande poltica di distruzione ai loro danni, l’Olocausto nazista del Seconda Guerra Mondiale che determinò l’uccisione di circa 6 milioni di ebrei.
L’antisemitismo cronico
Per secoli gli Ebrei sono stati perseguitati, uccisi o isolati dal resto delle comunità locali. Sin dal XVI° secolo in molte città d’Europa sono nati quartieri destinati esclusivamente agli Ebrei, dove questi vivevano separati dal resto degli abitanti.
Ancora oggi questa discriminazione aprioristica, è diffusa nel mondo e ha recrudescenze variabili di intensità e per distribuzione geografica.
Le forme di antisemitismo
Pur correndo il rischio di fare un’eccessiva semplificazione è possibile riassumere l’antisemitismo, ovvero l’odio verso il popolo ebraico in quattro forme:
L’antisemitismo religioso cristiano: Giuda Iscariota fu l’apostolo che consegnò Gesù alle guardie e gli aprì la strada alla condanna a morte. Giuda ere ebreo e Giuda, secondo la tradizione cristiana, fu il traditore di Gesù.
L’antisemitismo religioso islamico: secondo la tradizione biblica gli Ebrei discenderebbero da Isaaco, figlio di Abramo. Gli Arabi invece discenderebbero da Ismaele, l’altro figlio di Abramo. Quest’ultimo però era figlio di una schiava, mentre Isaaco era figlio promesso che avrebbe dovuto ereditare le promesse di Abramo. Isaaco si fece beffa di Ismaele e convinse la madre a far mandare via, tramite Abramo, Ismaele.
L’antisemitismo economico: l‘Ebreo, a causa delle sue caratteristiche di nomade, di straniero, di commerciante e di soggetto dedito agli affari (evolutisi poi nella finanza) veniva spesso identificato dalle comunità locali come una figura malvagia e destabilizzante; come la causa delle crisi, sopratutto economiche, che attraversavano la storia di quei popoli.
L’antisemitismo geopolitico: dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Onu riconobbe ufficialmente che agli ebrei spettasse una parte della Palestina. Questa assegnazione fu ritenuta dai palestinesi e dagli arabi in generale, un atto di prepotenza e una ruberia legalizzata, nonchè come un atto di intromissione dell’ideologia occidentale in Medio Oriente.
L’antisemitismo religioso cristiano
La discriminazione religiosa
Nel Medioevo in Europa inizia a montare la discriminazione verso gli ebrei per ragioni religiose. Partendo dal presupposto che Giuda, uno dei dodici apostoli di Gesù, colui che, secondo la tradizione lo avrebbe tradito per trenta denari era ebreo, inizia l’associazione degli ebrei a traditori dei cristiani.
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Lo stereotipo più forte
Il pregidiudizio degli ebrei come “assassini dei cristiani” è ritenuto come uno dei pilastri dell’Antisemitismo, perchè è riuscito ad alimentare uno degli stereotipi più diffusi e più duraturi della storia.
L’Antigiudaismo premoderno
Fino all’Ottocento in Europa la discriminazione religiosa verso gli Ebrei, detta anche “antisemitismo antigiudaico premoderno” fu la più classica forma di antisemitismo.
L’antisemitismo religioso islamico
L’Antisemitismo è presente in Medio Oriente nello Jahdismo e nell’Islamismo militante che identifica gli Ebrei come “nemici naturali”.
L’antisemitismo islamico parte da due divergenze verso la religione ebraica:
- Il dibattito su chi fosse il figlio di Abramo, Isacco o Ismaele che Dio ordinò di sacrificargli.
- Il Corano che in alcuni passi considera gli ebrei fratelli, mentre in altri incita ad attaccarli se non si convertono all’Islam
Secondo le scritture ebraiche Isacco era figlio di Abramo; secondo il Corano fu invece Ismaele.
La tradizione islamica non è unanime tuttavia nel ritenere Ismaele o in Isacco, il figlio di Abramo che Dio gli ordinò di sacrificargli.
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Queste diversità di interpretazione della tradizione è motivo di contrasto religioso tra Ebrei e Islamici
L’antisemitismo economico
Gli ebrei stranieri ovunque
Gli Ebrei, in qualità di “etnia itinerante” nel mondo non aveva, sin dall’inizio delle prime diaspore, la possibilità di disporre di rendite provenient da beni fondiari. Quindi, la loro condizione economica iniziale perchè raggiungesse il livello di sussistenza doveva attingere ad altre forme di guadagno, come ad esempio il commercio e la finanza.
Il pregiudizio per il lavoro che si fa
L’Ebreo, a causa delle sue caratteristiche di nomade, di straniero, di commerciante e di soggetto dedito agli affari (evolutisi poi nella finanza) veniva spesso identificato dalle comunità locali come una figura malvagia e destabilizzante; come la causa delle crisi, sopratutto economiche, che attraversavano la storia di quei popoli.
Zarismo, Nazismo e Antisemitismo
L’Antisemitismo è presente in Occidente in alcune frange dell’estremismo di Destra.
Due delle politiche discriminatorie più importanti della storia moderna e contemporanea nate sulla base dell’associazione ebreo/banchiere/speculatore sono sorte nella Russia zarista di fine ‘800 e nella Germania nazista del 1933.
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1903, i Protocolli dei Savi di Sion
I Protocolli dei Savi di Sion furono dei documenti falsi prodotti dalla Polizia Segreta Zarista, secondo cui gli ebrei stavano “cospirando per appropriarsi del mondo”.
Nonostante queste pubblicazioni furono ritenute false – perchè frutto di plagio di opere di romanzi e satira politica di fine 800 – già dalle prime edizioni, la loro diffusione fu immediata e alimentarono pregiudizi etnici antiebarici non solo in Russia, ma anche nel resto dell’Europa.
1933, Hitler e il Nazismo
Nel 1930 la crisi economica americana, la Crisi del ’29, investì la Germania, portando difficoltà nelle fabbriche, disoccupazione operaia e miseria.
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Lo Stato tedesco ancora fragile, nato solo da pochi anni dal crollo del vecchio impero, al termine della guerra si trovò lacerato da una crisi profonda. In quei mesi di panico e di disordini si affermava il Partito nazista. Il fondatore del movimento, Adolf Hitler, nel 1925-26 aveva già pubblicato la sua opera più famosa, Mein Kampf (La mia battaglia) dove furono scritti i fondamenti del pensiero dell’azione nazista, che furono tra gli altri i seguenti:
- negli Ebrei sono concentrati tutti i mali della società;
- l’ebreo trama contro la nazione tedesca, e cerca di soffocarla;
- dall’ebraismo nascono le ideologie dannose e perverse come il liberalismo, la democrazia e il socialismo.
Nel gennaio del 1933 il Presidente della Repubblica Hindenburgh diede ad Adolf Hitler l’incarico di formare il nuovo governo. Contro gli ebrei tedeschi inizia la politica discriminatoria più grande della storia, che culminerà nell’Olocausto, il genocidio che porterà alla morte sistematica e programmata di oltre 6 milioni di ebrei.
L’antisemitismo geopolitico
I pregiudizi verso gli Ebrei hanno avuto una caratterizzazione geopolitica allo scoppio della guerra arabo-israeliana che è ufficialmente iniziata nel 1948 quando Israele si è autolegittimato come Stato indipendente in Palestina.
Da quel momento lo stato di Israele ha rappresentanto per i palestinesi e per buona parte dell’opinione pubblica arabo-islamica un corpo estraneo nel loro territorio. Un corpo estreneo voluto dall’Occidente per creare un elemento di instabilità nell’area e indebolirla.
Le frange più estremiste e radicali islamiche non hanno, fin da quel 1948, mai riconosciuto lo stato di Israele come entità nazionale autonoma, ma come un soggetto politico, culturale e geografico estraneo a questa regione.
Da questo rifiuto è nato l’antisemitismo islamico radicale in grado di rappresentare uno degli elementi principali della guerra Israele / Palestina che dura ufficialmente proprio dal 1948.