La comunicazione è un’attività che quasi sempre si svolge in modo inconsapevole. Eppure sebbene il bisogno di comunicare non sia un bisogno primario come bere, mangiare, dormire, viene soddisfatto per raggiungere uno scopo.
Comunicare serve dunque a far conoscere, con mezzi diversi, qualcosa a qualcuno e a stabilire o rafforzare delle relazioni tra persone che fanno parte di un gruppo o di una società.
Comunicare bene è pertanto indispensabile per potersi muovere
in ogni tipo di attività umana.
La comunicazione, sia verbale che non verbale, può essere rappresentata con la seguente formula generale:
In questo articolo sullo studio della comunicazione ci occuperemo soprattutto del messaggio e di come si usa la lingua per dire una certa cosa in modo che il destinatario la capisca perfettamente.
Lo stesso messaggio, infatti, si può dire in tanti modi diversi e la scelta su quali usare non è mai casuale, ma frutto di una reazione psicologica, sociale e culturale.
Ad esempio, per chiedere di farci passare il telecomando del televisore alla persona che sta accanto, lo possiamo fare nei seguenti modi:
- Scusa, per favore, mi passi il telecomando?
- Mi dai il telecomando.
- Dammi il telecomando.
- Dai, dammi quel telecomando, forza!
- Molla il telecomando!
Come si evince osservando le frasi, il contenuto è sempre lo stesso (richiesta del telecomando) ma la forma cambia.
LA COMUNICAZIONE VERBALE
LE FORME DELLA COMUNICAZIONE
Bisogna prima di tutto fare una distinzione tra le due forme della comunicazione verbale: la comunicazione scritta e la comunicazione orale. Ciascuna di queste forme si trasmette attraverso i suoi canali.
IL CANALE
Il canale comunicativo è lo strumento con cui l’emittente trasmette il messaggio al destinatario. Il canale è particolarmente importante, perché le sue caratteristiche fisiche spesso condizionano la scelta della forma linguistica da utilizzare.
Nella comunicazione orale i messaggi vengono prodotti dagli organi della voce dell’emittente che emettono suoni articolati in parole le cui onde sonore, attraversano l’aria, giungono al canale uditivo del ricevente.
Nella comunicazione scritta i messaggi vengono emessi dal gesto della scrittura dell’emittente, che trascrive segni grafici alfabetici su un supporto (la carta, il computer, il telegrafo…) e arrivano agli occhi del ricevente il quale attraverso la lettura li assimila.
LA SITUAZIONE
La comunicazione si svolge in modo diverso a seconda della situazione nella quale ci troviamo. Ci sono pertanto:
situazioni formali – cioè situazioni serie, ufficiali, austere, che richiedono una lingua ricca, precisa, bene organizzata, priva di parolacce e aggettivi sgradevoli
situazione informale – cioè molto familiari, alla buona, che richiedono una lingua meno curata, si dice qualche parolaccia, le frasi si interrompono a metà, sono ammessi gli insulti, si usano gesti e smorfie non ammessi nelle situazioni informali.
Si tratta di regole della comunicazione, indispensabili per saper parlare nel modo giusto nel momento giusto.
Gli elementi o fattori di una situazione?
- l’interlocutore
- l’argomento
- il tempo
- il luogo
I REGISTRI LINGUISTICI
Il Registro linguistico è una varietà linguistica presente all’interno della lingua stessa che si impiega a seconda della situazione a seconda delle sfumature di formalità e informalità.
Le tipologie di registro possono essere:
- il registro solenne (registro altissimo) – è il registro più formale, quello in cui si utilizza un lessico ricercatissimo, elegante e raffinato. Il registro solenne – in cui si usa il “Voi” per rivolgersi ad una persona – si può trovare ad esempio nel linguaggio burocratico-giuridico quando si dice “Vostro Onore…”.
- il registro formale (registro alto) – è un registro di formalità inferiore rispetto al “solenne” dove, anche qui, si usano parole ricercate, ma non ricercatissime. In questo registro si usa il “Lei” e si può trovare ad esempio nella situazione universitaria di rapporto tra alunno e professore.
- il registro comune (registro medio) – è un registro in cui le relazioni tra le persone si avvicinano maggiormente rispetto ai due precedenti, ma non tale da avere rapporti confidenziali, amicali o familiari. Si usa pertanto un linguaggio cortese, educato, in cui si può usare sia il “Lei” che il “Tu” a seconda delle sfumature di confidenza tra gli interlocutori.
- il registro informale (registro basso) – è il registro colloquiale tipico delle relazioni amicali e familiari, in cui i rapporti interpersonali hanno raggiunto un alto livello di confidenza. In questo registro si utilizza il “Tu” ed è presente anche il dialetto.
- il registro volgare (registro bassissimo) – è il registro utilizzato tra adolescenti o giovani adulti, in cui sono consentite terminologie volgari, offensive e si usa rigorosamente il “Tu”.