Il crisantemo giallo nella tradizione sarda
Il Crisantemo giallo selvatico (Chrysanthemum coronarium) è una delle piante spontanee più diffuse nelle campagne della Sardegna. Oltre al valore paesaggistico, questa specie ha da sempre trovato spazio anche in cucina, diventando un ingrediente povero ma prezioso nella tradizione alimentare delle comunità rurali.
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Foglie e germogli commestibili
Le foglie e i giovani germogli del crisantemo giallo sono commestibili e venivano raccolti soprattutto in primavera. Il loro sapore leggermente amarognolo e aromatico li rendeva ideali per arricchire insalate, minestre e frittate. Ancora oggi, in alcune zone dell’isola, vengono consumati come erbe spontanee stagionali.
Piatti della cucina contadina
Nella gastronomia tradizionale sarda, il crisantemo giallo compariva come ingrediente in piatti semplici della cucina contadina. Bollito insieme ad altre erbe spontanee, diventava parte delle misticanze, oppure veniva ripassato in padella con olio e aglio. In alcune varianti locali, i germogli erano utilizzati per insaporire minestre a base di legumi.

Proprietà nutrizionali e benefiche
Oltre al gusto, il crisantemo giallo offre anche interessanti proprietà nutrizionali: è ricco di antiossidanti naturali e sostanze aromatiche che lo rendono utile per la depurazione dell’organismo. In passato era considerato un rimedio naturale leggero, capace di favorire la digestione e rinvigorire l’alimentazione povera delle campagne.
Uso moderno e valorizzazione in cucina
Negli ultimi anni l’interesse per le erbe spontanee commestibili ha riportato attenzione anche sul crisantemo giallo. Alcuni ristoratori e chef isolani hanno iniziato a valorizzarlo come ingrediente di piatti creativi, utilizzandolo in risotti, paste fresche e preparazioni gourmet che uniscono tradizione e innovazione.
Un legame tra natura e cultura sarda
Il crisantemo giallo rappresenta un esempio di come le piante spontanee abbiano contribuito alla sopravvivenza e alla cultura gastronomica della Sardegna. Ancora oggi, il suo utilizzo in cucina testimonia il forte legame tra uomo e natura, un patrimonio immateriale che arricchisce l’identità culinaria mediterranea.
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