Tra nuraghi e medioevo il cuore pulsante della Barbagia più nobile
Oniferi, 912 abitanti nel cuore della Barbagia, è un paesino di origine medievale che si affaccia sulla vallata ai piedi del Gennargentu, a nord della Barbagia di Ollolai, tra i comuni di Orani, Orotelli e Benetutti. Il toponimo di Oniferi è di origini sconosciute, ma si potrebbe ricondurre alla parola fenicia Hon, che vuol dire “ricchezza”, “abbondanza”. L’area era già abitata in epoca primitiva e subì, in epoca storica, la dominazione romana. Durante il medioevo fece prima parte del Giudicato del Logudoro (Curatoria di Sarule), e poi del Giudicato di Arborea. Con gli Aragonesi passò invece sotto il marchesato di Orani.
IL TERRITORIO DI ONIFERI
Il territorio di Oniferi ha avuto da sempre una vocazione tipicamente pastorale, è ricco di boschi di querce da sughero, lentischi e olivastri che ospitano cinghiali e volpi, ma anche di storia, con la presenza della necropoli di Sos Settiles dove si trovano alcuni menhir e di Brodu nelle cui pareti si trovano elementi simbolici con tracce di colore rosso, simbolo di sangue. Per quanto riguarda il cospicuo patrimonio nuragico (tra i più ricchi della Sardegna) sono da menzionare il Soloai, il Maddorocco, il Murtas, l’Istorito, l’Ola e il Predosu.
CANTO A TENORE
Oniferi ha tra le altre peculiarità , una viva tradizione del canto a tenore, dichiarato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Una tradizione millenaria che affonda nelle radici storiche e sociali della Sardegna più autentica che oggi è portata avanti dal quartetto Tenore San Gavino De Oniferi, con un repertorio ultra decennale che si è avvalso più volte della preziosa collaborazione di artisti del calibro di Peppino Mereu e Remundu Piras ed Elena Ledda. Oppure il Tenore Santa Ruche, giovane gruppo che dal 2003 si esibisce negli appuntamenti folkloristici di tutta la Sardegna attingendo a un repertorio musicale già interessante: il primo cd “A Sa Poesia“, del 2006 e il secondo “S’ebba cadelada” del 2010.
Nei dintorni:
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IL CARNEVALE DI ONIFERI
Oniferi ha una lunga e viva tradizione carnevalesca, forse meno nota rispetto a Mamoiada o della vicina Orotelli, ma anche questo piccolo centro della Barbagia ha una sua maschera tipica, “su Maimone“, che in greco significa “maimone”, ovvero, essere posseduto da Dionisio, il pazzo, il furioso. Questa maschera a differenza di ciò che avviene nei paesi vicini, non contempla la copertura del viso bensì l’annerimento della pelle con il sughero bruciato.
DA VISITARE
- La chiesa Parrocchiale di Sant’Anna – La chiesa Parrocchiale di Sant’Anna si trova al centro del paese, in piazza del Popolo. La costruzione ha un tetto a volte ed è articolata su tre navate. Il pavimento è in marmo nero e bianco. L’area è stata edificata in un luogo di culto cristiano risalente al ‘400 e nel corso della storia ha visto numerosi interventi architettonici che hanno portato allo stato attuale: nel 1901 fu fatta la cupola, nel ’41 i gradini dell’altare e nel 2005 l’ultimo ammodernamento. Il 26 di luglio di ogni anno si celebra la festa patronale di Sant’Anna, che consiste nel portare in processione il simulacro della santa.
- La chiesa di Santu Bainzu (San Gavino) – Si tratta della ex chiesa parrocchiale, che fino al ‘800 era la principale del paese. Eretta nel 1400, ha subito durante i secoli numerose variazioni architettoniche, senza mai tuttavia stravolgere l’impianto originario, che si avvale di un modesto sviluppo in altezza, di una copertura in legno e di diverse cappelle. In onore di San Gavino, il paese di Oniferi, celebra ogni 25 di ottobre un’apposita festa.