🏔️ Il Supramonte: cuore selvaggio della Sardegna centro-orientale
Il Supramonte è uno dei paesaggi naturali più affascinanti e autentici della Sardegna, situato nella parte centro-orientale dell’isola e caratterizzato da rilievi calcarei, gole profonde e un patrimonio ambientale di straordinaria biodiversità. Si estende per 39.100 ettari, tra la Barbagia e il Golfo di Orosei, e rappresenta un luogo unico per escursionisti, naturalisti e appassionati di storia.
Tradizionalmente si distingue in:
Supramonte montano (Oliena, Orgosolo, Urzulei)
Supramonte marino (Dorgali, Baunei)
La Strada Statale 125 Orientale Sarda fa da confine naturale tra i due comparti.

📌 Estensione territoriale
I comuni che ospitano parti del Supramonte sono:
Baunei – 14.800 ettari
Dorgali – 11.310 ettari
Urzulei – 6.010 ettari
Oliena – 3.620 ettari
Orgosolo – 3.360 ettari
🌄 Geologia e morfologia
Il Supramonte è formato da altopiani carbonatici posti a circa 900 m di altitudine, compresi tra l’alto corso del fiume Cedrino e il Rio Olai. La sua morfologia è il risultato di un’azione erosiva millenaria che ha scolpito gole spettacolari, come la Gola di Gorropu, e un intricato sistema di grotte e risorgive carsiche tra cui la celebre Grotta del Bue Marino e Su Gologone.
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🏔️ Le cime principali del Supramonte
Monte Corrasi – 1.463 m
Punta Sa Pruna – 1.391 m
Monte Ortu Caminu – 1.340 m
Monte Fumai – 1.316 m
Monte Novo San Giovanni – 1.316 m
Monte Gutturgios – 1.263 m
Monte Oddeu – 1.063 m
Punta Turusele – 1.024 m

🌿 Flora: un patrimonio unico in Europa
Il Supramonte ospita uno dei sistemi forestali più interessanti del Mediterraneo. Nella Foresta di Montes (Orgosolo) si trova la lecceta primaria più estesa d’Europa (1.050 ettari), con esemplari di leccio che superano i 30 metri d’altezza. A questi si affiancano tasso, agrifoglio, ginepro, acero minore e una ricca flora arbustiva.
Il sottobosco è dominato dalla rosa peonia, dalla sassifraga setolosa, dall’alisso di Tavolara e da altre specie endemiche rare.
🐗 Fauna: habitat ideale per cervi, mufloni e rapaci
La fauna del Supramonte comprende specie iconiche come:
Aquila reale, astore, gheppio, pernice sarda, corvo imperiale 🦅
Cervo sardo, reintrodotto con successo nell’Oasi di Sa Portiscra 🦌
Muflone, cinghiale, volpe, gatto selvatico, lepre sarda 🐾
Numerose grotte e zone remote ospitano colonie stabili di rapaci e piccoli mammiferi, rendendo la zona un hotspot per birdwatcher e fotografi naturalisti.

🏺 Insediamenti nuragici e testimonianze archeologiche
Nonostante la morfologia aspra, il Supramonte è stato abitato fin dall’età nuragica.
Nell’area di Dorgali sono censiti 78 villaggi nuragici, 46 nuraghi, 40 tombe dei giganti e il villaggio di Serra Orrios.
A Orgosolo spicca il Nuraghe Mereu, costruito in pietra calcarea bianca, con torri e mura megalitiche perfettamente conservate.
Nei territori di Oliena e Dorgali si trovano il villaggio di Tiscali, la Grotta di Corbeddu e la spettacolare Valle di Lanaitto.

Supramonte di Orgosolo
- Foresta di Montes
- Monte Novo San Giovanni
- Rio Olai
- Monte Fumai
- Nuraghe Mereu
- Villaggio di Sas Baddes
- Altopiano di Donnianìcoro
- Pianoro di Su Mudrecu
- Dolina di Su Suercone
Il Supramonte di Orgosolo, il paese dei Murales, ha un’estensione di 3360 ettari e comprende i rilievi del Monte Novo San Giovanni caratterizzato dalle sue guglie alte fino a 70 metri ed il Monte Fumai (1.316 metri). Come detto, a questa località appartiene la foresta di Montes e condivide, con il comune di Dorgali, l’altopiano di Donnianìcoro, esteso 3 km2 a circa 900 m di quota, il pianoro di Su Mudrecu coi suoi ginepri secolari che furono investiti dal mostruoso incendio che distrusse la foresta nel 1931 e la dolina di Su Suercone, monumento naturale di spettacolare bellezza coi suoi 400 metri di diametro per 1 chilometro di circonferenza.

Supramonte di Oliena
- Monte Corrasi
- Sa Oche e de Su Bentu
- Su Gologone
- Grotta di Corbeddu
- Sedda ‘e sos Carros,
- Badde Pentumas
- Villaggio di Tiscali
- Monte Pradu ( Ribes di Sardegna).
Oliena ha la competenza territoriale del Supramonte per una superficie pari a 3620 ettari. La particolarità di quest’area è scuramente data dalla presenza del Monte Corrasi (la Dolomite sarda), che con i suoi 1.463 metri è la cima più alta del Supramonte. All’interno di questa montagna si trovano numerose grotte, alcune delle quali sono tra le più grandi d’Europa: è il caso della grotta de Sa Oche e de Su Bentu (18 chilometri) che in realtà è costituita da due grotte distinte ma collegate da un sifone di oltre 100 metri. Qui, hanno trovato espansione vari laghetti dislocati su più piani, ampie sale alte fino a 100 metri e lunghe svariati chilometri, costellate di stalattiti e concrezioni di eccezionale bellezza.
Carsismo
La particolarità di questo ambiente è dato dal fatto che qui, si può contemplare ogni aspetto carsico presente nel mondo. Le grotte sono attraversate dal fiume che arriva dagli altopiani del Supramonte e riaffiora nella sorgente di Su Gologone (la più grande sorgente carsica della Sardegna), dopo aver percorso trenta di chilometri sottoterra. Il nome “sa Oche” in lingua sarda si riferisce alla “voce” che il fiume sotterraneo emette quando s’ingrossa dopo forti piogge e l’aria, spinta all’interno dei cunicoli, provoca spaventosi boati.
La grotta di Corbeddu
Sempre ad Oliena si trova la grotta di Corbeddu, già frequenta nel paleolitico superiore, entrò definitivamente nella storia della cronaca italiana per essere stata rifugio del famoso bandito Giovanni Corbeddu, rimasto latitante per ben 18 anni e soprannominato per questo e per l’autorevolezza riconosciutagli negli ambienti malavitosi, il Re della macchia. Nato ad Oliena nel 1844, fuggì alla giustizia nel 1880 dopo essere stato accusato del furto di un capo di bestiame. In seguito fu autore di altri celebri reati, come l’assalto alla diligenza Nuoro-Macomer del 1887, ma riuscì a scappare alla sorte giudiziaria pure quella volta, rifugiandosi nella grotta naturale del Supramonte di Oliena, oggi a lui intitolata. Si tratta di un angusto ingresso nascosto da una stalagmite amovibile: il bandito per entrare si infilava nel cunicolo verticale largo meno di mezzo metro.
Gli altri siti di interesse
Il complesso carsico del Supramonte di Oliena si completa con la valle di Lanaitto, gli altopiani del Supramonte, la Sedda ‘e sos Carros, Badde Pentumas e il villaggio nuragico di Tiscali (di pertinenza territoriale anche di Dorgali) che attraggono ogni anno migliaia di escursionisti.
La flora – Per quanto riguarda il patrimonio boschivo, il Supramonte di Oliena offre un ristretto areale in località Pradu a circa 1.100 metri di altezza, per la vegetazione del Ribes Sardorum, una rarissima specie endemica nota anche come Ribes di Sardegna. È una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae (alcune classificazioni la inseriscono nella famiglia delle Saxifragaceae) che vegeta su questi calcari dolomitici giurassici nella sola località di su Padru sotto la cima di S’atta e Bidda. Per gli specialisti della IUCN/SSC è una delle specie più minacciate della flora insulare mediterranea.

Il Supramonte di Urzulei
- Gola di Gorroppu
- S’ Ingurtidorgiu de Orbisi,
- Su Cunnu e s’Ebba
- Oasi Faunistica di Sa Portiscra
Il piccolo comune di Urzulei (1286 abitanti) ha di sua spettanza ben 6010 ettari che ricadono sul complesso Supramonte e praticamente tutto il suo territorio è Supramonte.
Di questo, 4830 ettari appartiene al Supramonte montano, mentre quello marino è coperto per 1180 ettari. Sul lato nord-orientale si apre col fiume Flumineddu che per 22 chilometri ha scavato la spettacolare Gola di Gorroppu, il grande canyon che confina pure col territorio di Orgosolo. Sono varie le specificità di questo ambiente ma tra queste spiccano le pareti verticali che stagliano nel cielo per circa 500 mt partendo da un restringimento a terra che può arrivare a 4 metri di larghezza. Il risultato è che Gorroppu (o Gorropu) è una delle gole più profonde d’Europa. Altra spettacolare gola che ricade nel territorio di Urzulei ma che stavolta sprofonda in una grotta/ inghiottitoio chiamata S’ Ingurtidorgiu de Orbisi, è il letto asciutto della Codula Orbisi. In questo punto, durante le più violente piogge invernali le acque provenienti dal bacino del Supramonte di Urzulei e dalle montagne di Talana convogliano in una piena torrentizia e, dopo aver percorso tre chilometri proprio all’interno dell’omonima grotta, riaffiorano in superficie formando una cascata alta circa 70 metri chiamata Su Cunnu e s’Ebba proseguendo poi un altro chilometro più a valle, nella cascata de Sa Giuntura.

Il Supramonte di Dorgali
- Rio Flumineddu
- Fiume Cedrino
- Villaggio Tiscali
- Altopiano Donnianìcoro
- Villaggio di Serra Orrios
- Grotta di Ispinigoli
- Cala Gonone
- Spiaggia di Ziu Martine
- Spiaggia di Cala Fuili
- Grotta del Bue Marino
- Codula di Luna
Il Supramonte di Dorgali è il secondo più esteso dei 5 comuni, perché comprende 4400 ettari di Supramonte marino (che divide con Baunei) più, 6910 ettari di Supramonte montano (che divide i confini con tutti gli altri: Urzulei, Orgosolo e Urzulei). A Sud la linea di confine è data dalla Gola di Gorroppu e dal fiume Codula di Luna (limiti che riguardano anche le due subregioni di Barbagia e Ogliastra) e comprende pienamente le valli del fiume Flumineddu e del fiume Cedrino.
Dal mare alla montagna
A Nord invece il confine con la valle della Baronia è idealmente posto nella Grotta di Ispinigoli col suo Abisso delle Vergini dove sono stati ritrovati gioielli di epoca fenicia (Museo archeologico di Dorgali) e soprattutto la stalato-stagmite di 38 metri di altezza. Alle spalle del paese, la dove si snoda in direzione Sud la Strada Statale 125 (Orientale sarda), c’è anche il collegamento stradale, attraverso un tunnel scavato nella roccia sotto il Monte Bardia, con la frazione marina di Cala Gonone, da cui è possibile accedere alle spiagge di pertinenza del Supramonte marino: tra cui quella di Ziu Martine, di Cala Fuili e di Cala Luna, rimaste selvagge come la natura le ha determinate. Cala Fuili in particolare è il risultato di una suggestiva codula che sfocia sul mare a formare una spiaggia di pietre bianche. La costa poi prosegue verso Sud mostrando altre rive di incomparabile bellezza che sono per lo più raggiungibili solo via mare, come Cala Luna (Dorgali e Baunei), Cala Sisine, Cala dei Gabbiani, Cala Mariolu e Cala Goloritze (Baunei).
- Guarda anche il sito di SupramonteAdventures, per conoscere i servizi escursionistici nel territorio

Il Supramonte di Baunei
- Pedra Longa
- Punta Ginnircu
- Altopiano del Golgo (s’Isterru)
- Spiaggia di Cala Luna
- Spiaggia di Cala Biriola,
- Spiaggia di Cala Goloritzé,
- Spiaggia di Cala Mariolu
- Spiaggia di Cala Goloritzé
Il comune ogliastrino di Baunei copre coi suoi 14.800 ettari il Supramonte e la sua pertinenza ricade interamente nel Supramonte marino. La maggior parte del Supramonte è dunque di pertinenza di Baunei la cui area inizia all’estremità sud orientale dell’altopiano ogliastrino e prosegue vicino alla costa col pinnacolo calcareo dell’Agugliastra, chiamato anche Pedra Longa e la Punta Ginnircu, l’altopiano del Golgo dove si apre S’Isterru, la voragine carsica profonda 275 metri, uno degli inghiottitoi a campata unica più profondo d’Europa. In prossimità del mare l’altopiano si butta in verticali costoni a picco che rendono l’accesso via terra piuttosto difficoltoso (Selvaggio Blu) dando sfogo in alcuni punti alle più belle spiagge della costa orientale sarda, come Cala Biriola, Cala Goloritzé, Cala Mariolu e Ispulige de Nie.








































