Il Goceano è un’antica sub-regione della Sardegna centro-settentrionale che si estende per circa 841 km². Si tratta di un’area dal forte valore storico e paesaggistico, delimitata dalla catena montuosa del Goceano e incastonata tra alcune delle regioni più caratteristiche dell’isola: a nord confina con il Monte Acuto, a sud-est con la Barbagia di Nuoro, a sud-ovest con il Marghine e a nord-ovest con il Meilogu.
Questa posizione strategica ha reso il Goceano, fin dall’antichità, un territorio di collegamento naturale tra l’interno montuoso e le pianure settentrionali della Sardegna.
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📜 Origine del nome “Goceano”
L’etimologia del nome Goceano non è del tutto certa, ma secondo molti studiosi deriverebbe dal latino Gothianus o Gocéanus, con riferimento a un’antica proprietà fondiaria o a un toponimo medievale legato alla dominazione bizantina e poi giudicale. Altri ipotizzano un’origine preromana, forse legata alla conformazione geografica della regione montuosa. In ogni caso, il termine identifica da secoli un territorio ben preciso, situato nel cuore della Sardegna centro-settentrionale.

Un territorio montuoso e ricco d’acqua
Il paesaggio del Goceano è dominato da rilievi montuosi ricoperti da fitte foreste di lecci e sughere, intervallati da vallate verdi e numerosi corsi d’acqua. Questa conformazione geografica ha favorito nei secoli la presenza di una biodiversità ricca e varia, oltre a rendere il territorio ideale per l’allevamento e l’agricoltura tradizionale. Le alture offrono panorami suggestivi, soprattutto nella zona centrale della catena montuosa, dove si superano facilmente i 1000 metri di quota.
Foreste secolari e natura incontaminata
Uno degli aspetti più affascinanti del Goceano è la sua copertura boschiva primaria, tra le più estese della Sardegna. Queste foreste, costituite da lecci, roverelle, corbezzoli e macchia mediterranea, custodiscono endemismi vegetali e animali di grande interesse naturalistico. Non mancano sorgenti e ruscelli che alimentano il reticolo idrografico locale, mantenendo verde il territorio anche durante le estati più calde. È un luogo ideale per gli amanti del trekking, della fotografia naturalistica e delle escursioni.
Un’importante area storica e strategica
Dal punto di vista storico, il Goceano ha avuto un ruolo fondamentale durante il Medioevo sardo. La sua posizione interna e difficilmente accessibile lo rese un baluardo strategico conteso tra i Giudicati e le potenze aragonesi e spagnole. Qui si trova anche uno dei simboli del potere medievale: il Castello del Goceano, a Burgos, costruito nel XII secolo dai Giudici di Torres. Questo castello domina ancora oggi la valle circostante, testimoniando l’antica importanza militare e politica della regione.
🌿 Il patrimonio naturalistico del Goceano: un primato mondiale
La natura che domina questo cuore della Sardegna ha permesso la formazione, nel corso dei secoli, di un patrimonio boschivo tra i più interessanti del Mediterraneo, ricco di endemismi sardo-corsi rari e preziosi, oggi sotto tutela dell’Azienda delle Foreste Demaniali.
Tra le aree più significative ricordiamo:
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Il bosco di Sa Cariasa (Illorai) – celebre per la presenza di lecci e roverelle imponenti, tra le più alte di tutta l’isola.
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La foresta di Taxus (Bono) – caratterizzata da agrifogli a portamento arboreo, dalla rarissima Rubus arrigonii (unico al mondo, presente solo qui) e da tassi millenari che superano i 15 metri di altezza e 1 metro di diametro.

🏺 Itinerari storico-archeologici nel Goceano
Oltre alla natura, il Goceano vanta un patrimonio storico-archeologico eccezionale, che testimonia la presenza umana fin dalla preistoria. L’escursionismo culturale è infatti una delle principali attrattive di questa regione.
Dati principali del patrimonio archeologico del Goceano:
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80 siti prenuragici
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340 siti nuragici
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4 siti fenicio-punici
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44 siti romani


💧 Le terme di San Saturnino
In territorio comunale di Bultei, al confine con Benetutti, nella piana attraversata dal Rio Mannu, si trovano le celebri terme di San Saturnino, note fin dall’antichità per le proprietà terapeutiche delle loro acque.
Le acque termali sono di tipo salso-bromo-iodico (36°-38 °C) e vengono utilizzate per la balneoterapia in vasche di pietra arricchite con ozono, che favorisce la vasodilatazione e il rilassamento muscolare.
⛪ La chiesa di San Saturnino
Sulla piana del Rio Mannu, a Benetutti, sorge la chiesa di San Saturnino, costruita nel XII secolo sfruttando le basi di un antico nuraghe.
Realizzata in trachite rossa, la chiesa presenta due ingressi, un’unica aula e finestre monofore che lasciano filtrare poca luce. Il campanile è a vela, tipico delle architetture romaniche rurali sarde.



🏡 Un antico centro abitato
Secondo le ricostruzioni storiche, la chiesa di San Saturnino fu donata nel 1163 da Atone, vescovo della diocesi di Castra, ai monaci Camaldolesi insieme ad altre chiese della zona.
Durante scavi effettuati nel 1957 è stata rinvenuta una pietra con iscrizione paleocristiana di epoca bizantina, prova della presenza di un antico centro abitato. La vicinanza delle acque termali rendeva infatti la zona particolarmente favorevole alla vita sin da tempi remoti.


